Pubblicato il 26/01/2014, 15:01 | Scritto da La Redazione

GLI AUTORI DI “BRACCIALETTI ROSSI”, LA SERIE SUI RAGAZZI COSTRETTI A VIVERE IN OSPEDALE: «NON C’ENTRA NIENTE CON LA TV DEL DOLORE»

GLI AUTORI DI “BRACCIALETTI ROSSI”, LA SERIE SUI RAGAZZI COSTRETTI A VIVERE IN OSPEDALE: «NON C’ENTRA NIENTE CON LA TV DEL DOLORE»
Prodotta dalla Palomar di Carlo degli Esposti, la fiction, tratta da un format spagnolo, prende il via questa sera su Rai1. Protagonisti sei ragazzini costretti a vivere in ospedale, tra amori, sofferenze, gioie e amicizie. Per Rai1 la serie dà un taglio netto con le storie del passato meta name=”news_keywords” content=”braccialetti rossi, rai1, paolomar, carlo […]

Prodotta dalla Palomar di Carlo degli Esposti, la fiction, tratta da un format spagnolo, prende il via questa sera su Rai1. Protagonisti sei ragazzini costretti a vivere in ospedale, tra amori, sofferenze, gioie e amicizie. Per Rai1 la serie dà un taglio netto con le storie del passato meta name=”news_keywords” content=”braccialetti rossi, rai1, paolomar, carlo degli esposti, giancarlo leone

Ospedale, bambini che soffrono, genitori che litigano, morte, cancro, coma e anoressia. Sembra il mix perfetto per la classica fiction del dolore, dove si soffre, si piange e alle fine si cambia canale in preda alla disperazione, eppure Braccialetti Rossi, la serie in sei puntate al via oggi, domenica 26 gennaio, in prima serata su Rai1, è un’altra cosa. Racconta sì il dolore di ragazzi costretti a vivere in un ospedale per motivi decisamente gravi, tutti appunto costretti a portare i loro “braccialetti rossi” al polso, ma lo fa dal punto di vista di adolescenti capaci di affrontare le disgrazie della vita in modo molto diverso rispetto agli adulti. Diretta da Giacomo Campiotti, che l’ha scritta insieme a Sandro Petraglia, la serie, prodotta da Carlo Degli Esposti, è stata tratta dall’omonima fiction spagnola e riadattata per l’Italia. «L’ospedale è una sorta di castello incantato in cui i ragazzi devono imparare a crescere e affrontare la paura della morte – sottolinea il direttore di Raifiction Tinny Andreatta – Questa serie sposa il punto di vista dei ragazzi, racconta temi difficili, spesso esclusi dalla nostra società contemporanea».

E infatti i veri protagonisti sono sei ragazzini: Leo, il leader (Carmine Buschini), costretto a combattere contro il tumore, Vale (Brando Pacitto), anche lui in guerra con il cancro, Cris (Aurora Ruffino) l’unica ragazza del gruppo alle prese con i disturbi dell’alimentazione, Davide (Mirko Trovato) aggressivo e sfrontato incapace di comprendere il motivo per cui si trovi in ospedale, Toni (Pio Piscitelli) a letto dopo un tragico incidente di moto e Rocco (Lorenzo Guidi), finito in coma dopo un tuffo e voce narrante dell’intera storia. «Abbiamo raccontato una storia senza compromessi – garantisce il regista – Non abbiamo avuto paura del dolore». Petraglia avverte che però nessuno ha speculato sulla sofferenza. «Questa serie non c’entra niente con la tv del dolore. Come Ken Loach racconta la povertà sempre piena di vita, di gente capace di ridere, scherzare, incazzarsi, anche noi abbiamo raccontato storie di sofferenza, ma piene di vita».

Diversa dalle molte fiction in cui il bene trionfa sempre, Braccialetti rossi rappresenta per la Rai una svolta nel modo di raccontare la realtà. «Non dobbiamo aver paura di raccontare storie che si differenziano dalle altre – spiega Giancarlo Leone, direttore di Rai1 – Questa fiction segna la distinzione tra un grande prodotto televisivo e un prodotto televisivo. È un momento di rifondazione della rete e della fiction, non ci sono più generi da reinventare, ma bisogna reinventare il modo in cui questi generi vengono realizzati».

Già proiettata in diverse scuole, la serie è stata accolta da pareri positivi. «L’abbiamo mostrata anche a diverse associazioni di persone che ogni giorno combattono la loro vita in ospedali veri – sottolinea Campiotti – Il loro parere è stato fondamentale, più importante di quello di qualunque altro critico. Girando per gli ospedali ho notato che sono pieni di persone eroiche, che danno il meglio per affrontare le difficoltà, abbiamo voluto mettere in luce questo aspetto. Ma sia chiaro non è una docu-fiction».

Del cast fanno parte anche Laura Chiatti, Andrea Tidona, Giampaolo Morelli, Carlotta Natoli, Michela Cescon e Simonetta Solder.

 

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto i ragazzi protagonisti della fiction)