Pubblicato il 11/01/2014, 11:01 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA: IL PRETE DI RAI1 INSEGNA, VINCE CHI NON CAMBIA


Non solo Terence Hill: dal portiere di Un posto al sole agli Usa, quanti personaggi longevi. «Bisogna conservare il mistero».

Rassegna Stampa: La Gazzetta dello Sport, pagina 37, di Francesco Rizzo

 

Il prete di Rai1 insegna: vince chi non cambia

Non solo Terence Hill: dal portiere di Un posto al sole agli Usa, quanti personaggi longevi. «Bisogna conservare il mistero»

L’attore Noah Wyle, in viaggio su un aereo, venne chiamato a soccorrere un passeggero colto da malore. Lo avevano preso per un medico: non era il dottor Carter di E.R.? Scherzi della fama quando vai in tv per anni con lo stesso personaggio. Ma Wyle ha interpretato «solo» 255 delle 331 puntate della serie: i «sempreverdi», i sempre presenti, sono quelli alla Terence Hill, cuore di Don Matteo. Dal 2000 il poliziesco in tonaca si regge sul suo personaggio e giovedì sera, al debutto della stagione 9, ha superato il 33% di share. Non sono molti, fra serie o soap in onda, a vantare tanta longevità. E non si parla solo di protagonisti. I 2 milioni di spettatori di Un posto al sole «frequentano» dal 1996 Patrizio Rispo, il portiere Raffaele, che ha cominciato quando aveva 40 anni e oggi fa leva sulla popolarità per battaglie ecologiste. E sul tempo che passa, spiega: «Fonte di appeal è anche vedere invecchiare e cambiare i personaggi». Ma il ruolo non ti lascia: Elisabetta Coraini di Cento Vetrine dal 2001, una che aveva cominciato a recitare «perché non volevo sentirmi vincolata», ormai si volta per strada se la chiamano Laura. E il suo nome di scena.
Vite E in America? Katherine Kelly Lang è Brooke di Beautiful dal 1987: sette matrimoni (sul set), tre figli (veri) e 6733 puntate dopo, sfida ancora le rughe e gli ascolti del pomeriggio. Altre fanno carriera: in 15 stagioni Mariska Hargitay, l’Olivia di Law & Order Unità vittime speciali, è passata da Junior a Senior detective (con un Emmy e un Golden Globe). E Jon Cryer di Due uomini e mezzo è sopravvissuto all’addio di Charlie Sheene arrivando a incassare 620 mila dollari a puntata, 80 mila in meno del recordman Ashton Kutcher. Restate, conviene. Ma come si fa a non annoiare? «Conservando un po’ di mistero intorno al personaggio», spiega Hill. «Così sei inesauribile». Era la tecnica di William Petersen, il Gil Grissom di Csi. Ma lui ha lasciato dopo 9 stagioni, «perché fare l’attore è vivere tante vite». O una sola, come quella, monotona ma irripetibile, di Homer Simpson. Lui è lo stesso dal 1987. Facile: lo disegnano.