Pubblicato il 10/01/2014, 19:34 | Scritto da La Redazione

GIANNI RIOTTA: «SIAMO PRONTI A OCCUPARCI DI STORIA IN TV, MA IN MODO DIVERSO DAGLI ALTRI»

Il giornalista condurrà da domenica in prima serata “L’eco della storia”, la serie di Rai Storia in cui si affronteranno diversi temi ancora aperti del passato per capire il presente.meta name=”news_keywords” content=”gianni riotta, eco della storia, rai storia, rai

Gianni Riotta, da domenica alle 21.15 conduce L’eco della storia sul canale Rai Storia (54 del digitale terrestre), ci racconti la trasmissione.

«Ci occuperemo di storia, ma in maniera rispetto ad altri»,

E in che modo?

«Se per esempio parleremo di robotica, uno dei motivi per cui molti posti di lavoro spariranno, andremo indietro a vedere la storia dell’automa nell’umanità. Tanti problemi del passato sono aperti ancora oggi, la storia non finisce mai, dalle scelte del presente dipenderà il futuro».

La prima puntata sarà dedicata al tema delle intercettazioni, nelle altre parlerete anche di politica, cinema. In che modo scoprirete l’eco della storia che viene dal passato?

«Viviamo in un momento in cui il mondo sembra cambiare vorticosamente e in cui sembra che tutto sia nuovissimo».

Invece?

«Faccio un esempio: la recente guerra in Siria che ha fatto milioni di morti, già dopo la prima guerra mondiale certi attriti etnici e religiosi erano innescati. Anche la crisi economica, da cui il nostro Paese stenta a uscire, viene dal passato. Cercheremo di trovare le radici, positive e negative, dei problemi di oggi, senza pregiudizio alcuno».

Avrete ospiti?

«Sì, dal Ministro della Difesa Mario Mauro, con cui parleremo di intercettazioni nella prima puntata a Gianfranco Fini per parlare della leadership politica in Europa, fino alla informazione e alla crisi dei quotidiani con Fabrizio Forquet e l’esperto informatico Andrea Stoppa. Troppo spesso siamo portati a pensare che il passato sia bello e il futuro oscuro e pericoloso, ma non è così. Proponiamo un’analisi attenta del futuro con l’aiuto di filmati storici impressionanti».

Per esempio?

«Un’intervista a Eugenio Scalfari del 1965 in cui dice che la crisi della stampa deriva dal fatto che la gente vuole un’informazione personale».

E lei è d’accordo?

«In America i giornali sono entrati in crisi e hanno cominciato a perdere copie nella metà degli anni ’70, in Europa a metà degli anni ’80. La richiesta di “personal media” è stata la causa della crisi, ma per anni non abbiamo avuto il mezzo per affrontare questa richiesta».

Una curiosità, perché è arrivato in conferenza con gli occhiali di Google?

«I miei occhiali saranno il punto di vista sul passato e il presente, i “google glass” serviranno per vedere il futuro. Questi occhiali vengono dati solo a chi sperimenta e lavora in rete, per questo è un motivo di vanto e orgoglio averli».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Gianni Riotta)