Pubblicato il 06/01/2014, 12:30 | Scritto da La Redazione

CRISTINA D’AVENA: «NON HO RIMPIANTI, MA VORREI PROVARE IL MUSICAL»

In un’intervista al quotidiano ligure “Il Secolo XIX”, la cantante bolognese racconta i suoi trent’anni di carriera.

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Rassegna stampa: Il Secolo XIX, pagina 30, di Fabrizio Basso.

Trent’anni di carriera

Cristina D’Avena: «Non ho rimpianti, ma vorrei provare il musical»

Chi è nato negli ultimi trent’anni ha un elemento di fratellanza comune: Cristina D’Avena con le sue canzoni. Oltre settecento brani legati ai cartoni animati hanno fatto dell’artista bolognese un mito supportato da cinque dischi di platino, uno d’oro e oltre sei milioni di copie vendute. Con due raccolte celebra i suoi tre decenni di carriera. La prima si intitola “30 e poi… parte prima” e consiste in tre dischi per un totale di 70 sigle di cartooons, le più popolari uscite negli anni ’80, ’90 e 2000. Poco prima di Natale arriva il “30 e poi… parte seconda”: un altro disco, un dvd e un libro fotografico.

Cristina D’Avena, ricorda la prima sigla?

«Certo. “Bambino Pinocchio”, pensavo fosse un gioco. Poi il pubblico ha iniziato ad ascoltarmi, sono arrivate altre sigle: per due anni sono stata solo una voce».

Cosa è successo?

«Sono arrivate le prime apparizioni, sono piaciuta. Mi ritengo fortunata».

Con che qualità ha vinto?

«Umiltà, semplicità e sorriso».

Ha avuto periodi di crisi.

«Chi non li ha? Ho sempre saputo rimettermi in gioco».

Proporsi live con i Gem Boy è davvero una sfida.

«Siamo gli antipodi, ma funzioniamo».

Chi viene ai suoi concerti?

«Il mio pubblico è trasversale, ma tutti amano le sigle e cercano serenità».

La regina delle evasioni?

«Mi piace come definizione. Da me la gente viene a ossigenarsi da un mondo difficile. Le lacrime sono figlie dei ricordi, non della quotidianità».

Si è mai sentita intrappolata?

«No, ho sempre amato il mio lavoro. Anzi, mi è capitato spesso di dover difendere la mia posizione quando magari qualcuno mi diceva di dedicarmi ad altro».

E lei?

«Rispondevo: ma scusa, quello che faccio mi piace, il pubblico mi vuole bene ed è contento, perché devo cambiare strada quando quella che ho intrapreso sento che è quella giusta per me?».

Le piacerebbe tornare a recitare?

«Molto e non solo nelle serie per ragazzi, ma anche fiction di più ampio respiro, per la famiglia. Attendo un ruolo adatto a me».

Un desiderio?

«Un musical. Magari una favola, che sarebbe ancora più magica grazie all’atmosfera del teatro».

Le hanno mai chiesto di fare politica?

«Nessuna proposta ma se qualcuno è interessato al Partito dei Puffi, sono pronta!».