Pubblicato il 31/12/2013, 16:25 | Scritto da La Redazione

“ZELIG 1”, NON È FORSE ARRIVATO IL MOMENTO DI PENSIONARE GINO E MICHELE?

Il programma comico di Mediaset vive il suo peggior momento e la sensazione è che non si debbano cambiare gli artisti, ma gli autori storici.

meta name=”news_keywords” content=”zelig 1, italia 1, elisabetta canalis, mediaset, gino e michele

Lo avevo promesso a me stesso, ma non ce la faccio, volevo non scriverne e invece dopo averne viste masochisticamente tre, dicasi tre puntate, sperando migliorasse, crescesse, cambiasse, ora devo dirlo: Zelig 1 (One, Off o quel che vuol essere) fa letteralmente schifo (brutto, antico, vecchio). Ieri ha toccato il minimo storico: 5,42% e neanche 1,4 milioni di spettatori in prima serata. L’ultima delle sei reti generaliste. Un record!

Ora, i miei lettori lo sanno che io non uso perifrasi o giri di parole, altrimenti che senso avrebbe scrivere una critica se poi devi edulcorarla per amalgamarmi all’ipocrisia generale e allora vado nello specifico. Zelig 1 (One, Off o quel che vuol essere) non strappa una risata e il perché è presto detto: tutto è rimasto identico a 15 anni or sono, o meglio, i comici sono cambiati e sono arrivati dilettanti che provano a suscitare una qualsivoglia forma di ilarità,  con battute che si trovano sul manuale della barzelletta, ma le teste pensanti, quelle, sono le stesse da sempre. Gino, Michele, Giancarlo Bozzo, il produttore Mediaset è lo stesso, Ioppolo, di quasi 15 anni fa.

E allora? Ecco, loro sono rimasti lì. A quel genere di comicità che funziona se hai un comico, a quel genere di ironia che diventa settimana dopo settimana come quella del Bagaglino (senza volere offendere la Marini, Pippo Franco e Pingitore). Presunzione? Forse sono convinti che basti dire Zelig e la gente arrivi davanti alla tv come se fosse ancora quando con Bisio e la Hunziker mietevano premi e consensi, ma… non c’è Bisio (e se vuole un consiglio, eccolo: non rifarlo l’anno prossimo), non c’è la gioia e la novità che le teste pensanti sperimentavano grazie all’aiuto di artisti validi e innovativi che avevano cresciuto.

Ma se spesso si accusa Mediaset di spremere ogni limone fino all’ultima goccia, beh, che si può dire di queste teste pensanti, che hanno fatto condurre Zelig a Teresa Mannino (è più divertente Raoul Bova negli spot della 3, e ho detto tutto) e al bravo Michele Foresta, snaturandolo completamente dal ruolo e quindi indebolendolo totalmente (come mettere Chiellini al posto di Pirlo). Gli stessi che hanno eletto un bravo autore come Federico Basso presentatore, ripetendo l’errore con tal Davide Paniate, che non è nessuno e si atteggia da capocomico. Sarà forse che queste teste pensanti non pensano più? Mah, il regista sembra un signore che stacca camere a caso e viene spacciato dal gruppo come innovatore, ma io vedo un qualcosa di claustrofobico e non arioso, qualcosa più simile alla regia di Rinaldo Gaspari, che a quella di un novello Beppe Recchia. E comunque, amici, se Katia Follesa risulta essere la più brava, fatevi qualche domanda. P.s. la Canalis, guest star, è più brava di Paniate. E anche stavolta ho detto tutto!

 

Mario Fassani Boddoni

 

(Nella foto, da sinistra, Elisabetta Canalis, Davide Paniate e Katia Follesa)