Pubblicato il 27/12/2013, 10:31 | Scritto da La Redazione

PAY TV, PERCHÉ BERLUSCONI PUNTA SU TELEFONICA

PAY TV, PERCHÉ BERLUSCONI PUNTA SU TELEFONICA
La scalata di Telefónica al momento si è inceppata. E alla fine si apprende che il primo a tifare che la scalata vada in porto, è Berlusconi che per il 2014 ha deciso di investire tutto sulla pay tv.meta name=”Berlusconi, Telefònica, pay tv, Telecom”   Rassegna Stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 17, di Loris Mazzetti […]


La scalata di Telefónica al momento si è inceppata. E alla fine si apprende che il primo a tifare che la scalata vada in porto, è Berlusconi che per il 2014 ha deciso di investire tutto sulla pay tv.meta name=”Berlusconi, Telefònica, pay tv, Telecom”

 

Rassegna Stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 17, di Loris Mazzetti

 

TELECOM STORY
Pay tv, perché Berlusconi punta su Telefónica

Che il governo Letta sia di destra, non ci piove: l’aumento di 14 euro lordi al mese nelle buste paga è stato una presa in giro per i lavoratori, il tentativo di regalo alle lobby delle slot, il voto di fiducia chiesto per gli affitti d’oro romani, abortiti grazie a interventi extra governo, lo dimostrano. Quello che è insopportabile sono i sotterfugi, cambiare le carte in tavola all’ultimo momento, come è accaduto per il misterioso ok dato alla società spagnola Telefónica sull’acquisto di Telecom, per poi, grazie all’intervento del presidente della Commissione Industria del Senato Mughetti, smentire. Se è vero che Letta non ne sapeva nulla, è ancora più grave non aver fatto un’indagine pubblica su tutta la vicenda.
PER MERITO dell’intervento di Marco Fossati (l’erede del Brodo Star che detiene il 5% del gruppo) la scalata di Telefónica al momento si è inceppata. Alla fine si apprende che il primo a tifare che la scalata vada in porto, è Berlusconi che per il 2014 ha deciso di investire tutto sulla pay tv: Mediaset Premium, costituita nel 2005 per opporsi al monopolio di Sky, i cui ricavi, nel 2013, sono cresciuti del 7% per un totale di 410 milioni di euro, ma non sufficienti ad annullare la
perdita. Mediaset in Spagna è già in affari con Telefonica nella pay tv Digital Plus, il cui 56% è di proprietà della società Prisa (l’editore di El Pais), che da qualche mese ha iniziato a valutare la vendita della quota al fine di ridurre il forte indebitamento del gruppo, mentre il rimanente 44% è equamente diviso tra Mediaset e Telefónica, entrambi detengono il diritto di prelazione su Prisa. L’obiettivo del Cavaliere è quello di integrare le pay tv spagnola e italiana e grazie alla Telefónica mettere una mano su Telecom. Il solo annuncio dell’iniziativa ha fatto volare il titolo Mediaset in borsa: più 8,05%. Perché Berlusconi è così interessato a Telecom? È indubbio che il futuro della tv passerà attraverso Internet (la Rai sta rischiando molto decidendo di non inserirsi in questo mercato), Mediaset sta studiando una nuova piattaforma (Infinity, film via Internet) da condividere con una Telecom “amica”, se controllata da Telefónica tutto diventerebbe più facile. Il modello è semplice: Mediaset ci mette la library (film) e un po’ di spot, Telecom i soldi e il marketing verso gli abbonati adsl. Niente di irregolare, anche se il tutto odora sempre di conflitto d’interessi, perché le informazioni che ha l’imprenditore Berlusconi, grazie al controllo sulla politica, non garantiscono democrazia al mercato.