Pubblicato il 24/12/2013, 11:31 | Scritto da La Redazione

AL FESTIVAL CANTA SOLO FAZIO

AL FESTIVAL CANTA SOLO FAZIO
Ai raggi X gli autori e i cantanti. Serra, Piccolo e C.: Fabio va a Sanremo con tutta la sua banda.meta name=”Fazio, Festival di Sanremo, autori, Rai1”   Rassegna Stampa: Libero, pagina 33, di Giuseppe Pollicelli   Ai raggi X gli autori e i cantanti AL FESTIVAL CANTA SOLO FAZIO Serra, Piccolo e C.: Fabio […]


Ai raggi X gli autori e i cantanti. Serra, Piccolo e C.: Fabio va a Sanremo con tutta la sua banda.meta name=”Fazio, Festival di Sanremo, autori, Rai1”

 

Rassegna Stampa: Libero, pagina 33, di Giuseppe Pollicelli

 

Ai raggi X gli autori e i cantanti

AL FESTIVAL CANTA SOLO FAZIO

Serra, Piccolo e C.: Fabio va a Sanremo con tutta la sua banda

In un’industria culturale che seguita ad avere come bussola un conformismo sempre più deprimente e inerziale, le schegge impazzite sono un’assoluta rarità. Una delle poche è Fulvio Abbate, scrittore palermitano nato nel 1956 e trapiantato a Roma, il quale esercita la sua scoppiettante militanza intellettuale compiendo scorribande un po’ in tutti i territori della comunicazione. L’ultima esternazione l’ha consegnata al suo amico Roberto D’Agostino, per cui da ieri pomeriggio, all’interno di Dagospia, è possibile leggere (e già migliaia di utenti lo hanno fatto) un veemente invito all’ostruzionismo nei confronti della prossima edizione di Sanremo. «Caro Roberto, posso dirti che sto sperando nel boicottaggio del Festival?», scrive un Abbate in preda a furori per niente astratti. «Di più, ne sogno il blocco. Lo sogno in nome di Situazionismo e libertà, il ripugnante movimento che ho fondato tempo addietro». Il bersaglio principale del narratore siciliano (di cui è appena uscito il nuovo romanzo, Intanto anche dicembre è passato (Baldini&Castoldi), bizzarro libro di «memorie reinventate» in cui l’autore immagina di avere avuto come zio Adolf Hitler) è un ambiente politico-intellettuale che lui, interpellato telefonicamente, definisce così: «È, il clientelismo dal volto umano di una sinistra che muove da Veltroni e va verso Renzi». Quelli di Abbate sono in effetti gli strali di un uomo di sinistra deluso. Un altro passaggio della sua missiva a Dagospia recita: «Ci pensi che per decenni abbiamo ritenuto fallacemente che la sinistra fosse sinonimo di rivolta e invece era semmai un ente provinciale del turismo, una pro loco clientelare, ovviamente clientelismo dal volto umano, eppure pur sempre tale, condito di zuppa di farro, di tacco basso, di sobrietà del cazzo e della fica al post-patchouli?». Domandiamo ad Abbate in che modo potrebbe attuarsi un sabotaggio di Sanremo che renda manifesta la presa di distanze da una sinistra come quella da lui così impietosamente descritta. «Sanremo è uno dei massimi simboli dell’ipocrisia che io denuncio. Non so di preciso in quali azioni (tassativamente non violente, è ovvio) potrebbe tradursi il boicottaggio del Festival, quel che è certo è che la fetta di coloro specie tra gli stessi artisti e cantanti a cui quest’ipocrisia fa schifo dovrebbe trovare il modo di rendere noto il proprio punto di vista producendo un minimo di disturbo. Come avveniva nel ’68 in occasione della prima alla Scala». Cosa, del Sanremo del prossimo anno, infastidisce di più Abbate? «La presenza pressoché in blocco della P2 culturale veltroniana del Paese: Fabio Fazio, Michele Serra e Francesco Piccolo. Me ne sbatto che il direttore musicale sia Mauro Pagani, ex collaboratore di De André: basta dare un’occhiata alla lista dei selezionati per capire che lavoro di uncinetto clientelare sia stato fatto».
Qualche nome? «Per quale motivo c’è Cristiano De André se non per il fatto che Fazio e Pagani sono amici di famiglia di Dori Ghezzi? Esiste qualcuno che ricordi una sola canzone di Cristiano De André? Oppure Ron, col suo parrucchino… Ma perché queste cose devo dirle io, che Sanremo non l’ho mai sopportato, e non le dice qualche
cantante o cantautore?». L’anno scorso, in tandem con Rudy Marra, Abbate si è a sua volta cimentato con una canzone. Il titolo è “Da NordaSsudd” e ha un verso che fa: «Noi vogliamo andare oltre il matrimonio omosessuale e sogniamo per tutti il divorzio omosessuale!». Roba capace di fargli venire gli incubi, a Fabio Fazio e soci.