Pubblicato il 17/12/2013, 13:02 | Scritto da La Redazione

LA LEGA VA ALLA CASSA SUI DIRITTI TV: 980 MILIONI

LA LEGA VA ALLA CASSA SUI DIRITTI TV: 980 MILIONI
Andrea Agnelli e Claudio Lotito, in rappresentanza delle squadre di Serie A, hanno strappato un ottimo contratto all’advisor Infront. meta name=”news_keywords” content=”corriere della sera, lega calcio, diritti tv, bogarelli, andrea agnelli, infront” Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 49, di Massimo Sideri. La Lega va alla cassa sui diritti tv 980 milioni Per essere un […]

Andrea Agnelli e Claudio Lotito, in rappresentanza delle squadre di Serie A, hanno strappato un ottimo contratto all’advisor Infront.

meta name=”news_keywords” content=”corriere della sera, lega calcio, diritti tv, bogarelli, andrea agnelli, infront”

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 49, di Massimo Sideri.

La Lega va alla cassa sui diritti tv 980 milioni

Per essere un campionato che si vende al massimo come le penne Bic (il copyright è di Mediaset) non è andata male anche se le insoddisfazioni non sono state fugate del tutto: habemus «pax» dei diritti tv. E vale molto di più di quanto avrebbe voluto Marco Bogarelli, numero uno di Infront in Italia, che partiva da 910 milioni di minimo garantito. Quella che è stata definita la «strana coppia» di rappresentanti della Lega calcio, Andrea Agnelli e Claudio Lotito, ha portato l’asticella per il prossimo triennio a 980 milioni di euro. Una soglia vicina, dunque, a quella che era stata la controfferta di Img (un miliardo l’anno) alla quale non si è potuto dare seguito visto che il contratto di advisory di Infront era sfalsato di un anno rispetto all’accordo sui diritti. Diciannove i voti favorevoli (la Roma si è astenuta).

Il meccanismo non sarà dissimile da quello precedente: Infront presenterà una lettera di patronage per il minimo garantito, non si sa ancora se simile a quella che era spuntata per l’accordo precedente, cioè emessa da una holding finanziaria estera della stessa Infront. Ma per la Lega questa volta ci sarà una garanzia in più: se le intese verranno rispettate in sede di trascrizione dei contratti, Infront dovrà presentare una fideiussione bancaria per l’eventuale differenza tra la raccolta effettiva e il minimo. Anche il concetto di raccolta effettiva è nuovo e deriva dall’esperienza negativa di Dahlia tv da cui i soldi non sono mai arrivati in seguito alla crisi della piattaforma digitale.

Per Agnelli è stato un buon accordo per la Lega, forse non per la Juve. Oltre i 980 milioni scatteranno una serie di parametri dai quali dipenderà l’incasso di Infront. Fino al miliardo e 50 milioni l’advisor tratterrà il 2,8% per l’Italia e il 4% per l’estero. Oltre le percentuali di incasso saliranno rispettivamente al 4 e al 6%. Inoltre è previsto un bonus fisso di 4,6 milioni (il primo scatta a 1 miliardo e 15 milioni e il secondo sopra 1 miliardo e 40 milioni, soglia oltre la quale Infront incassa anche il rinnovo automatico per il triennio successivo). Insomma una bella somma per l’advisor il cui bilancio è legato mani e piedi proprio alla serie A, quella che Bogarelli aveva definito un campionato in declino. Non a caso il fondo Bridgepoint che ha investito circa 600 milioni in Infront ha preferito «affiancare» Bogarelli durante la trattativa con Matteo Perale. La partita non è finita qui: ora inizierà il secondo tempo e in campo scenderanno i diritti tv all’estero fino ad ora gestiti dalla Mp Silva dell’ex socio di Bogarelli, Riccardo Silva.