Pubblicato il 15/12/2013, 13:05 | Scritto da La Redazione

GRAHAM WATSON: «PER L’UNIONE EUROPEA UN NETWORK TV MODELLO BBC»

 

Il Presidente dei Liberali europei ha rilasciato a Bruxelles un’intervista esclusiva all’inviato di TVZOOM, in cui prospetta un nuovo broadcaster europeo, che parli a tutti gli stati membri.

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«Piuttosto che lasciare comprare Euronews ai russi è meglio sostenere, con una strategia mirata, uno o più broadcaster che operino a livello europeo», è quanto ha affermato in un’intervista a TVZOOM Graham Watson, deputato europeo scozzese e Presidente dell’Alde, i Liberali Europei, terzo partito in Europa.

Lei si è fatto promotore di un testo legislativo, che inizia il suo iter parlamentare il 12 dicembre, a favore dell’uso dei media come strumento per la diplomazia dell’UE. Cosa chiede nella sua proposta?

«Ogni Stato ha sviluppato una sua diplomazia e un servizio di tv pubblica che riflette la società e i suoi valori. In Inghilterra c’è la BBC, in Francia c’è Radio France, in Italia la Rai, per esempio. A livello europeo invece manca un broadcaster che rappresenti i valori dell’Unione, ne raccolga il dibattito pubblico e sia anche produttore di contenuti e notizie. Esiste una qualche testata che opera a livello europeo, ma una strategia dell’Unione ancora non c’è. La prossima Commissione Europa (che sarà decisa dopo il voto della primavera 2014, ndr) se ne dovrebbe fare carico».

Pensa a una tv pubblica modello Al Jazeera,  all-news di successo finanziariamente sostenuta dal Qatar, anche per l’UE?

«Immagino per l’Unione europea un broadcaster indipendente e non pilotato da nessun  Governo, nemmeno quello di Bruxelles. Una tv capace di lavorare in tutte le lingue, di cooperare e scambiare i contenuti con i vari network pubblici nazionali, come la Rai. Apprezzo il lavoro di Al Jazeera International, ma penso più a un modello BBC per l’Europa, un modello che conosco meglio».

In quali lingue dovrebbe trasmettere?

«In tutte le lingue europee, come fa Euronews, ma anche quelle non europee, perché dovrebbe essere un broadcaster che ha una certa attenzione ai Paesi terzi, non facenti parte dell’Unione».

Diventerebbe un nuovo competitor nel quadro televisivo europeo?

«Sì, opererebbe in un contesto altamente competitivo come quello dei media europei e mondiali, dovrebbe creare contenuti diversificati e autentici ed essere all’avanguardia nella rivoluzione digitale».

È sposato da 30 anni con una donna italiana, conosce bene pregi e difetti del nostro Paese. Lei parla d’indipendenza e modello BBC, ma  se la nuova tv UE fosse più simile al modello Rai?

«In ogni Paese tutti i Governi provano a condizionare la tv pubblica. È quest’ultima che deve dimostrare la propria indipendenza. Nel testo della proposta ho chiesto esplicitamente che sia prevista una “carta” del nuovo broadcaster, che assicuri una copertura oggettiva delle notizie, bilanciata e comprensiva delle diverse posizioni e dibattiti nei paesi Membri dell’Ue. Inoltre chiedo un codice a garanzia dell’indipendenza giornalistica».

 

Alberto Solieri

 

(Nella foto Graham Watson)