Pubblicato il 11/12/2013, 12:04 | Scritto da La Redazione

I GENITORI DELLA “GENERAZIONE 1D”: «NOI, CONVIVENTI DEGLI ONE DIRECTION»

I GENITORI DELLA “GENERAZIONE 1D”: «NOI, CONVIVENTI DEGLI ONE DIRECTION»
Domani la boy band sarà ospite della finale di «X Factor», in onda su Sky1 e Cielo. «Musica, poster, sogni: in casa sono ovunque» Le manie di famiglia nel concorso di Corriere.it meta name=”One Direction, Sky1, Cielo, Corriere.it” Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 45, di Andrea Laffranchi. Domani la boy band sarà ospite della […]


Domani la boy band sarà ospite della finale di «X Factor», in onda su Sky1 e Cielo. «Musica, poster, sogni: in casa sono ovunque» Le manie di famiglia nel concorso di Corriere.it meta name=”One Direction, Sky1, Cielo, Corriere.it”

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 45, di Andrea Laffranchi.

Domani la boy band sarà ospite della finale di «X Factor», in onda su Sky1 e Cielo. Oggi si conosceranno i cinque racconti vincenti.

I genitori della «Generazione 1D»: noi, conviventi degli One Direction

«Musica, poster, sogni: in casa sono ovunque» Le manie di famiglia nel concorso di Corriere.it

Storie di famiglia. Gli One Direction sono un fenomeno che dal mondo teen si è lentamente allargato alle famiglie. Mamme e papà si confessano e raccontano di essere stati contagiati dalla direction-mania. Sono 6.270 i racconti arrivati a corriere.it da genitori che raccontano la loro vita a fianco di una fan. Obiettivo (e premio): un incontro con la band anglo-irlandese. I cinque «ragazzi», sembra la definizione che va per la maggiore nelle famiglie, sono in arrivo. Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles e Louis Tomlinson saranno a Milano domani. Una giornata dedicata all’incontro con le 5 famiglie vincitrici (oggi verranno resi noti su corriere.it i racconti dei fortunati vincitori) del concorso IDMyFamily del Corriere e alla loro esibizione al Forum di Assago per la finale di «X Factor», il talent che, nella versione inglese del 2010, li ha lanciati. In tre anni 30 milioni di dischi venduti, 2 miliardi di video visti su YouTube, 22 milioni di like su Facebook e 16 milioni di follower su Twitter. «Chi tardi arriva è una carrot, una carota». L’anzianità di arruolamento conta. Ci sono le famiglie che li hanno scoperti quando erano ancora un fenomeno solo inglese. Potenza del web. Mesi prima dell’uscita del loro album, senza nemmeno una canzone in radio, c’erano già centinaia di ragazzine ad attenderli fuori da un locale a Milano. E c’è chi (e sono tanti) certifica come data di nascita della mania l’apparizione della boy band al Festival di Sanremo 2012: quel 17 febbraio è addirittura un compleanno da festeggiare. Gli ultimi arrivati li hanno scoperti con «Midnight Memories», terzo album appena pubblicato e arrivato al numero i delle classifiche di vendita in decine di Paesi (in Italia sono al 2, ma erano in concorrenza con Ligabue).

Mamme e papà hanno provato a opporre resistenza. Tanto prima o poi passerà come una cottarella… Qualcuno non capisce come possa esistere un idolo diverso da Javier Zanetti (anche qui quanto a trionfi passeggeri…). Passa il tempo e i cinque diventano membri di diritto della famiglia. Obbligatorio saperli riconoscere guardando la foto. E questo è il primo passo per il perfetto genitore 1D. Poi bisogna conoscere canzoni e testi. Quindi arrivano le interrogazioni su dati anagrafici, biografia, vizi e virtù dei cinque. E per chi sbaglia sono guai. Vietato chiedersi dove sono finiti i cucchiaini spariti dalla cucina di casa: nascosti perché pare che Liam sia terrorizzato dall’oggetto. La presenza in casa è ovunque. Occhieggiano dai muri pieni di foto e ritagli. E magari fossero soltanto quelli delle camerette: ci si sente spiati pure in bagno. I cartonati a dimensione reale? Visti di notte, si legge in uno dei racconti, possono anche spaventare come un’ombra furtiva nell’appartamento. C’è il papà metallaro che accetta di andare a vedere il concerto di Verona (e sarà anche a S. Siro a giugno), ma in cambio ottiene che la figlia lo accompagni ad ascoltare i Dream Theater. Gli è andata meglio di quello che deve difendersi dagli agguati della figlia con barattolo di gel in mano che vuole fargli il ciuffo come quello di Zayn. Più coccolone le mamme, forse perché li vedono come possibili figli maschi. In fondo sono carini e rassicuranti, educati e puliti, legati a valori semplici, «un modello sano, in una società che giorno per giorno diventa sempre più deformata». I perfetti fidanzatini cui affidare le prime serate fuori delle proprie figlie adolescenti. Con la memoria forse tornano alla propria gioventù, al diario di scuola gonfiato dalle fotografie e qui dipende dalla generazione dei Take That o dei Duran Duran-Spandau Ballet. La mania è totalizzante: cani e fratellini in arrivo rischiano di trovarsi col nome di battesimo di uno dei cinque.

Non si ascolta altra musica in casa o in macchina. «Sono soddisfatta quando vedo i voti di inglese a scuola… dopo ore e ore a tradurre le canzoni o a cantarle con la pronuncia migliore, i risultati si vedono! Ora chiederei un favore ai ragazzi: potreste cantare anche canzoni in francese?». Gli spaccati di vita familiare lasciano spesso con il sorriso. A volte però la musica degli One Direction serve anche per superare un momentaccio. Non soltanto i 4 in matematica. Il terremoto in Emilia, ad esempio. «Non avrei mai immaginato che una band potesse dare a una teenager la forza di affrontare periodi così tristi», scrive un genitore. Insomma, directioner, parola coniata per indicare le fan, è ormai superato. Loro sono una famiglia.