Pubblicato il 13/11/2013, 14:36 | Scritto da La Redazione

“RAZZA UMANA”, IL TENTATIVO DI RAI2 DI PORTARE I DOCUMENTARI IN SECONDA SERATA

“RAZZA UMANA”, IL TENTATIVO DI RAI2 DI PORTARE I DOCUMENTARI IN SECONDA SERATA
Con la trasmissione al via oggi in seconda serata, condotta da Piero Marrazzo, la rete diretta da Angelo Teodoli sperimenta la carta dei racconti filmati, lasciando fuori dalla porta il talk show e la cronaca quotidiana. Otto le puntate previste. meta name=”news_keywords” content=”piero marrazzo, razza umana, angelo teodoli, rai 2“ Con Razza Umana, la trasmissione […]

Con la trasmissione al via oggi in seconda serata, condotta da Piero Marrazzo, la rete diretta da Angelo Teodoli sperimenta la carta dei racconti filmati, lasciando fuori dalla porta il talk show e la cronaca quotidiana. Otto le puntate previste.

meta name=”news_keywords” content=”piero marrazzo, razza umana, angelo teodoli, rai 2

Con Razza Umana, la trasmissione al via questa sera alle 23.30 condotta da Piero Marrazzo, Rai2 tenta una nuova strada, quella del documentario in seconda serata. Un cammino non facile, considerato che la casa di certe tematiche è più la terza rete che non la seconda, e il direttore Angelo Teodoli ne è consapevole. «È un tipo di programma che il pubblico deve riconoscere», confessa.

La trasmissione si articola su quattro documentari, di 15 minuti ciascuno, tenuti insieme da un filo rosso. Spiega Marrazzo: «Partiremo da una domanda che collega i quattro documentari di diversi continenti. La domanda della prima puntata sarà: “Il mondo è davvero impazzito?”. Mostreremo immagini che provengono dal Brasile, dalla Cina e dalla Francia. Ospiteremo anche un bellissimo lavoro sul caso di Chiavenna, la cittadina piemontese dove nel 2000 suor Maria Laura Mainetti fu uccisa da tre ragazze minorenni. In studio ci saranno Susy Blady, Giampiero Galeazzi e il regista Franco Erminio». Ma niente talk show o dialettiche accese in studio. «Il documentario diventa un altro modo per raccontare la cronaca – spiega il giornalista – La formula del talk non è prevista».

Tra i tanti lavori gli autori lasceranno sempre spazio a quelli made in Italy «in modo da diventare un punto di riferimento per registi e autori di casa nostra», garantisce il conduttore che spera di trasformare Razza Umana in una sorta di “factory” di creativi. «Questa trasmissione vuol essere la casa del documentario – insiste – Ogni racconto sarà breve. Per carità non c’è niente di nuovo, mi vengono in mente Pasolini, Zavoli, Piero Angela, oggi anche Rosi o la Bbc. Ogni puntata finirà con un collegamento sul web che ci aggiornerà sui numeri del mondo».

Quanto al titolo, la trasmissione va addirittura a “scomodare” Albert Einstein che, arrivato in America, alla frontiera di Ellis Island nel 1933, alla domanda del doganiere “A che razza appartiene?”, rispose: “Appartengo all’unica razza che conosco, quella umana”.

 

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Piero Marrazzo)