Pubblicato il 01/11/2013, 14:31 | Scritto da La Redazione

FREEBOYS: «IL PARAGONE CON GLI “ONE DIRECTION” È PIACEVOLE. LORENZO IURACA’? SU DI NOI HA DETTO COSE DA INFAME»

TVZOOM ha incontrato la boyband reduce dall’eliminazione di giovedì durante la puntata di X Factor. Enrico, Simone e Kevan non si sono sottratti alle domande e hanno raccontato la loro esperienza nel talent.meta name=”news_keywords” content=”freeboys, x factor, lorenzo iuracà

 

Strano destino, quello dei FreeBoys. “Ragazzi liberi”, questo il loro nome se tradotto in italiano, si sono ritrovati prigionieri delle convenzioni intorno alle boyband. 

Ci sono già gli One Direction, bastano e avanzano, dicevano i detrattori. Sono giovani, hanno talento e sono belli, esultavano invece i sostenitori. Le sostenitrici, soprattutto, arrivate persino da Palermo, pur di scattare una foto con loro. E loro, Enrico, Simone e Kevan, i minorenni, quelli che dopo la mezzanotte “niente esibizioni e subito a nanna”, quelli che avevano conquistato le simpatie di Mika, Elio e della loro madrina Simona Ventura, non si sono sottratti, mostrando attitudine spigliata nel commentare l’eliminazione da XFactor.

 

 

Settimana scorsa, Lorenzo Iuracà aveva definito “insopportabile” la convivenza con voi nel loft.
«Se dice così, è un infame. E’ logico che in una convivenza forzata ci sia qualche difficoltà a conciliare caratteri e abitudini diverse. Ma noi non ci sogneremmo mai di parlar male di un nostro avversario, soprattutto senza una vera ragione».
“Basta avere un bel faccino e subito si viene etichettati come bimbiminkia”, ha detto Simona Ventura quando si è scagliata contro il pubblico per difendervi.
«Simona ci ha sostenuti moltissimo. Noi eravamo convinti di poter fare un’esibizione buona, di avere qualcosa da dire. Avere il pubblico contro ci ha caricati. Eravamo sicuri di poter ribaltare il pregiudizio».
Ma non avete ribaltato il giudizio del pubblico a casa.
«Molte persone erano a festeggiare Halloween (ridono, nda)».
A proposito di pregiudizi, la formula della boyband divide le opinioni. La ritenete valida anche per il futuro?
«Crediamo tanto nella formula della boyband, siamo soddisfatti del percorso fatto e speranzosi per il futuro».
C’è chi vi definisce aspiranti cloni degli One Direction.
«Gli One Direction riempiono gli stadi e vendono milioni di dischi, non è un paragone negativo. Detto questo, noi abbiamo tante influenze musicali. Ma dobbiamo dimostrare il nostro valore sputando sangue e dando sempre il massimo».
Per quale ragione, secondo voi?
«Perché spesso chi proviene dagli USA o dal mercato inglese ha una vita molto più semplice, è come se fosse già sdoganato a metà. Tutto ciò che proviene da oltreoceano è per forza più bello, secondo i luoghi comuni. Noi, essendo italiani, dobbiamo faticare di più».
La canzone che più vi ha rappresentati nel vostro percorso?
«Try, di Pink. Insegna a rialzarsi dopo una caduta. A non darsi mai per vinti».

Gabriele Gambini
(nella foto, i FreeBoys)