Pubblicato il 30/10/2013, 19:01 | Scritto da La Redazione

REDUCI: IL DOCU-FILM CHE NESSUNO HA VOLUTO, IN ONDA SU SKY CINEMA CULT

REDUCI: IL DOCU-FILM CHE NESSUNO HA VOLUTO, IN ONDA SU SKY CINEMA CULT
Nessuna tv generalista ha voluto acquistare il film sui soldati italiani reduci in Afghanistan, girato con immagini girate dagli stessi soldati. Scomodo? Domenica andrà in onda su Sky Cinema ed entro fine anno sarà disponibile anche in dvd.meta name=”Sky Cinema Cult HD, Afghanistan, Michele Buongiorno“ Un docu-film che nessuno ha voluto. Evidentemente i nostri Reduci, […]

Nessuna tv generalista ha voluto acquistare il film sui soldati italiani reduci in Afghanistan, girato con immagini girate dagli stessi soldati. Scomodo? Domenica andrà in onda su Sky Cinema ed entro fine anno sarà disponibile anche in dvd.meta name=”Sky Cinema Cult HD, Afghanistan, Michele Buongiorno

Un docu-film che nessuno ha voluto. Evidentemente i nostri Reduci, questo il titolo, di ritorno dall’Afghanistan con le loro storie di vita, ma anche di morte, non hanno fatto gola a nessuna televisione generalista, preoccupata più di passare alla cassa che alla storia. Così il film, dove per la prima volta in Italia i soldati sopravvissuti alle missioni in Afghanistan, raccontano la loro battaglie per vivere dopo un evento traumatico, andrà in onda su Sky Cinema Cult Hd domenica in prima serata.

«Il progetto – spiega Michele Buongiorno, produttore con la Good Day insieme a History – ha avuto subito l’appoggio dell’Esercito. Ci sembrava giusto riuscire ad abbracciare il pubblico più vasto possibile. Sarebbe stata un’ottima occasione l’anniversario per i 150 anni dell’Italia unita. Ma nessuna tv generalista ha creduto nel progetto. Per due volte poi – prosegue Buongiorno – abbiamo provato a concorrere anche al bando del Ministero dei Beni Culturali come opera di interesse nazionale. E per due volte non solo ci hanno negato il finanziamento, ma anche il patrocinio gratuito».

Un prodotto, a quanto pare, che non voleva nessuno. Scomodo forse? «È un film apolitico, fatto di storie umane e senza alcuna valenza sull’Afghanistan», sottolinea il

regista Andrea Bettinetti che ha mostrato una guerra e non esattamente una missione di pace. Immagini inedite, prese in prestito dalle telecamerine o dai cellulari di chi in Afghanistan c’era e combatteva in prima linea. È il 14 luglio 2009 quando un ordigno esplode al passaggio di un convoglio del Contingente ISAF, nei pressi del villaggio di Ganjabad, a 40 chilometri da Farah: il caporal maggiore scelto Andrea Di Lisio muore sul campo e a casa tornano solo i suoi colleghi Andrea Cammarata e Simone Careddu.

Si va avanti di un paio di mesi e il calendario si ferma al 17 settembre 2009: a Kabul un’auto suicida fa saltare in aria due veicoli del contingente italiano: sei vittime. Tra i feriti, il caporal maggiore scelto Rocco Di Leo. Ancora un altro salto di un mese, è il 9 ottobre 2010 quando a 200 chilometri da Herat un ordigno compie un’altra strage, alla quale sopravvive il caporal maggiore capo Luca Cornacchia.

È la primavera del 2012, esattamente il 24 marzo 2012, quando colpi di mortaio attaccano la Forward Operatine Base nella valle del Gulistan. Gravemente feriti, si salvano il maresciallo ordinario Carmine Pedata e il caporal maggiore scelto Monica Contrafatto.

Chi con gli occhi lucidi, chi sull’attenti con le medaglie appuntate al petto, ecco sono esattamente loro i protagonisti di Reduci, il docu film che entro l’anno sarà disponibile anche in dvd. «Questo prodotto ci permette di onorare i nostri soldati e le famiglie che li sostengono. In missione si va imbracciando il fucile – ricorda il Capo di stato maggiore dell’Esercito italiano, generale Claudio Graziano – ma per aiutare gli altri. Dall’82 a oggi abbiamo impiegato 125 mila uomini in zone di guerra, 35 mila solo in Afghanistan, con 100 caduti in missioni di pace e 650 feriti. Numeri importanti, ma che hanno consentito un progresso sociale, un futuro a questi paesi. I nostri caduti e feriti sono per noi un valore aggiunto, un aiuto e un esempio continuo».

Un racconto non artificiale, ben distinto dai tanti servizi “embedded” che i telegiornali ci propinano, montati e realizzati ad arte, con l’inviato di turno fasciato nel suo giubbotto antiproiettile di rito. Qui parlano i reduci, quelli che a casa sono tornati con le loro gambe. E nessuno di loro, nonostante tutto, sembra avere dubbi: «Quando sei soldato, lo sei sempre, anche se non combatti. Io tornerei subito in missione – aggiunge il Caporal Maggiore Contrafatto – anche dovessi perdere l’altra gamba. Speriamo che ora capiscano la nostra professionalità».

Peccato la possano capire solo gli abbonati Sky. Eppure, prosegue Andrea Scrosati, Executive Vice President Sky per Cinema, «mentre in altri paesi si presta molta attenzione ai reduci, in Italia si racconta poco quello che accade loro una volta a casa». Un mondo che molti evidentemente preferiscono lasciare al satellite, con i suoi canali tematici e specifici, anche se Sky lo trasmette su Sky Cinema Cult.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto uno dei Reduci)