Pubblicato il 17/10/2013, 10:01 | Scritto da La Redazione

IL PRESIDENTE DELL’AGCOM, ANGELO CARDANI: «LA RAI DICHIARI I COSTI DEI PROGRAMMI»

IL PRESIDENTE DELL’AGCOM, ANGELO CARDANI: «LA RAI DICHIARI I COSTI DEI PROGRAMMI»
La Rai deve rendere «immediatamente riconoscibili» sia i programmi finanziati dal canone, sia quelli il cui costo sia coperto da risorse commerciali. Angelo Cardani, presidente dell’Agcom, spiega davanti alla Vigilanza le linee-guida del nuovo contratto triennale di servizio 2013-2015 della Rai.meta name=”Agcom, Fazio, Brunetta, Gubitosi, costi” Rassegna Stampa: Il Sole24Ore, pagina 53, di Marco Mele. […]


La Rai deve rendere «immediatamente riconoscibili» sia i programmi finanziati dal canone, sia quelli il cui costo sia coperto da risorse commerciali. Angelo Cardani, presidente dell’Agcom, spiega davanti alla Vigilanza le linee-guida del nuovo contratto triennale di servizio 2013-2015 della Rai.meta name=”Agcom, Fazio, Brunetta, Gubitosi, costi”

Rassegna Stampa: Il Sole24Ore, pagina 53, di Marco Mele.

Tv pubblica. Audizione del presidente Agcom, Angelo Cardani, mentre è polemica Gubitosi-Brunetta sui compensi di Fazio.

«La Rai dichiari i costi dei programmi»

ROMA – La Rai deve rendere «immediatamente riconoscibili» sia i programmi finanziati dal canone, sia quelli il cui costo sia coperto da risorse commerciali. Angelo Cardani, presidente dell’Agcom, spiega davanti alla Vigilanza le linee-guida del nuovo contratto triennale di servizio 2013-2015 della Rai. Chiarimento che arriva mentre è in corso una dura polemica sui compensi percepiti da alcuni conduttori, Fabio Fazio in testa, e sul contratto di Maurizio Crozza, sospeso per ora dalla stessa Rai. Tanto che ieri Renato Brunetta, capogruppo Pdl in Vigilanza, ha chiesto le dimissioni del direttore generale del

la Rai, Luigi Gubitosi. La Vigilanza deve esprime il proprio parere, non vincolante, sullo schema predisposto dal Ministero dello Sviluppo e della Rai sulla base delle linee guida dell’Agcom. La Rai opera già in un sistema a contabilità separata, ricorda Cardani; ora deve «rendere ancor più trasparente e pubblica la propria contabilità», rendendo riconoscibili e valorizzando i programmi di servizio pubblico. Come? Pubblicando «informazioni sui costi e le modalità di copertura» di tali programmi. Il presidente dell’Agcom ricorda, nel corso dell’audizione, la necessità di evitare «il finanziamento incrociato, anche parziale, di risorse pubbliche», pilastro della Ue sui servizi pubblici. Il canone, insomma, non può finanziare programmi o attività tipiche e in diretta concorrenza con la tv privata. Vanno resi «immediatamente riconoscibili» non solo i programmi dei generi finanziati dalla risorsa pubblica ma anche quelli finanziati dalle risorse commerciali. Secondo Cardani, infatti, un obiettivo non meno importante della trasparenza nell’uso del canone è quello di garantire valori quali «la libertà di espressione, il diritto di replica e il pluralismo» attraverso il contenuto dei programmi di servizio pubblico. Vanno quindi valorizzati i programmi rientranti nel servizio pubblico che riscuotono un significativo successo di audience. Quanto agli stipendi, le linee guida prescrivono alla Rai l’obbligo di pubblicare sul proprio sito Internet non i singoli stipendi ma «i dati aggregati» per tipologia contrattuale e fasce retributive del personale dipendente. L’Agcom ha precisato, a questo proposito, che la frase di Cardani sul precedente contratto «non attuato» non si riferiva a un’inadempienza della Rai, ma alle obiezioni di Antitrust e Garante della privacy sulla pubblicazione dei compensi alla fine dei programmi Rai.