Pubblicato il 15/10/2013, 15:33 | Scritto da La Redazione

LINUS: «TORNO IN TV CON QUEL CHE SO FARE MEGLIO: LE INTERVISTE. VORREI AVERE MORANDI E BAGGIO»

Inizia giovedì 17 alle 23.35 su Rai 2, l’avventura de “Il grande cocomero (che in realtà è una zucca)”, format condotto dal deejay di Radio Deejay, che torna in televisione e dice: «Sono viziato, mi permetto di selezionare le proposte tv in base a ciò che mi appartiene davvero».meta name=”news_keywords” content=”linus, il grande cocomero che in realtà è una zucca, rai 2, gianni morandi

Attenzione. Il Grande Cocomero è in realtà una zucca. A riprova che le cose non sono mai come sembrano. Linus, per il suo format in onda da giovedì alle 23.35 su Rai 2, ha scelto di mutuare l’errore-equivoco di traduzione di Oreste Del Buono, che nel 1952 tradusse con “cocomero” la divinità-zucca alla quale il protagonista della striscia a fumetti dei Peanuts si rivolgeva con lettere zeppe di quesiti.
Ma qui di equivoci non ce ne sono, eccezion fatta per il logo del programma, che gli spiritosi accostano a quello dell’istituto di credito Ing Direct («Giuro che non c’è nessun legame», scherza Linus). C’è solo tanta curiosità di vedere il re delle interviste radiofoniche, colonna di Radio Deejay, al ritorno televisivo in un contenitore scritto assieme a Michele Dalai, Luca Monarca e Stefano Monticelli, che ha proprio nell’intervista la sua ragion d’essere.
Un argomento di attualità presentato tramite una lettera alla divinità Cocomero e tre ospiti a puntata, provenienti da mondi diversi, da lei intervistati. Questa è l’essenza del format.
«Ciò che ritengo di saper fare meglio, sono le interviste. Un format, per riuscire bene, deve essere in linea con la personalità di chi lo fa. La scelta dei tre ospiti deriva dal desiderio di contaminare i generi. Un ospite sarà un personaggio tv molto popolare (nella prima puntata Luciana Littizzetto, nda), un altro arriverà dal mondo dello sport (Giorgio Terruzzi, nda) e un altro da quello della musica (Max Pezzali nella prima puntata, Samuele Bersani nella seconda, nda). Sport e musica, in fondo, sono due mie passioni imprescindibili».
Gli spettri della radio e della musica aleggeranno sulla trasmissione?
«Non c’è radio e non c’è nemmeno tanta musica, eccezion fatta per l’accompagnamento di Fabrizio Nikki Lavoro e Christian Lavoro alle chitarre, per introdurre gli ospiti. Gli stessi cantanti intervistati, sono stati selezionati per la loro capacità di raccontare qualcosa. Il Grande Cocomero nasce per la tv e vive in tv».
Un’intervista in radio e un’intervista in tv viaggiano su binari diversi?
«In radio le interviste hanno sempre un sapore un po’ ansiogeno. I tempi sono contingentati, la scaltta è precisa, non puoi mai avere spazi vuoti, nemmeno silenzi di pochi secondi. In un certo qual modo, sei costretto a mettere pressione all’ospite. In tv, le interviste sono più rilassate. Sai di avere a disposizione uno slot di venti minuti e di poterlo ottimizzare».

Penso alle Invasioni Barbariche: Daria Bignardi ha stabilito la sua cifra nell’approccio fintamente algido. Quale sarà la cifra di Linus nel programma? Scorrerà del sangue? Della polemica?

«Non voglio mettere in difficoltà l’intervistato, quello no. Ma non saranno nemmeno interviste sedute, asservite. Quanto a programmi come quello di Daria Bignardi o di Fabio Fazio, si tratta di roccaforti consolidate. Rispetto a loro, come ho già avuto modo di dire, più che una zucca, mi sento una zucchina. Puntiamo a crescere nel tempo».
Sentiva la mancanza della televisione?
«Non ho fatto molta tv, di recente, un po’ perché nessuno mi ha chiesto di farla, un po’ perché sono viziato e mi permetto di selezionare le proposte».
C’è chi la vorrebbe accostato a qualche talent show. Magari musicale.
«Non ho nulla contro l’idea di talent, sono prodotti che spesso forgiano nomi forti, altre volte si rivelano fabbriche di illusioni. Non ho pregiudizi, se si tratta di programmi fatti bene. A me è stato proposto di partecipare una sola volta. Che poi non è andata in porto».
Un ospite sportivo che le piacerebbe avere ne Il Grande Cocomero.

«Sto cercando di convincere Roberto Baggio. Ma sarà dura. Nel frattempo, abbiamo incassato i “sì” di Josefa Idem, con cui ci sarà molto da dire, non solo in ambito sportivo, dell’alpinista Simone Moro, della maratoneta Valeria Straneo».

Impossibile non parlare di maratona, con Linus!
«Ah, io non ne parlo mai per primo. Di solito è un argomento che salta fuori durante le conversazioni».
Qualche altro ospite che le piacerebbe invitare?
«Il mio amico Gianni Morandi».
Maratoneta anche lui.
«Vale quanto detto prima (ride, nda)».
Nella striscia dei Peanuts, Linus si accompagnava a Lucy. Il Linus conduttore avrà una sua Lucy?
«Nella mia vita normale, Lucy potrebbe essere interpretata da Nicola Savino (ride, nda). Scherzo. Al momento una Lucy non è prevista. Ma il programma andrà in onda dopo Un minuto per vincere. Dunque un passaggio di testimone con Nicola, ci sarà».
Ho visto il promo del programma. È girato in una zona cool di Milano. Come nei talk americani, ci sarà lo sfondo della città in cui vanno in onda, per rimarcare un legame?

«Ci sarà lo sfondo di Milano, sì».

D’altra parte, Rai 2 è la rete milanese del servizio pubblico. A proposito di servizio pubblico, ha sentito delle consuete polemiche sorte circa i compensi dei conduttori Rai?

«Ah, io mi chiamo fuori. Se ho scelto di condurre Il Grande Cocomero, non l’ho certo fatto per soldi. Anzi, diciamo pure che sono qui pro bono».

Al termine della conferenza, risuonano le parole di Angelo Teodoli, direttore di Rete: «Rai 2 è un canale che sta ricostruendo una propria identità. Tante sono le novità in cantiere, in equilibrio tra budget e qualità. I compensi non sono certo mirati a far arricchire i conduttori».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Linus)