Pubblicato il 14/10/2013, 11:04 | Scritto da La Redazione

ORA MAURIZIO CROZZA PER ANDARE IN RAI HA 25 MILIONI DI RAGIONI

ORA MAURIZIO CROZZA PER ANDARE IN RAI HA 25 MILIONI DI RAGIONI
Al comico un compenso personale di cinque milioni. Una cinquantina di puntate, per esattezza 53 (una ventina nel 2014, un’altra ventina nel 2015 e le restanti nel 2016). Ognuna al costo di 475mila euro. meta name=”Fazio, Brunetta, Che tempo che fa, tasse” Rassegna Stampa: Il Giornale, pagina 25, di Laura Rio. IL GRANDE SALTO Passaggio […]


Al comico un compenso personale di cinque milioni. Una cinquantina di puntate, per esattezza 53 (una ventina nel 2014, un’altra ventina nel 2015 e le restanti nel 2016). Ognuna al costo di 475mila euro. meta name=”Fazio, Brunetta, Che tempo che fa, tasse”

Rassegna Stampa: Il Giornale, pagina 25, di Laura Rio.

IL GRANDE SALTO Passaggio da La7

Ora Maurizio Crozza per andare in Rai ha 25 milioni di ragioni

Al comico un compenso personale di cinque milioni.

Venticinque milioni di euro. Sono tanti, tantissimi soldi. Anche per aggiudicarsi un fuoriclasse come Maurizio Crozza. Anche per realizzare uno show di grande appeal. Anche per portare a casa un’operazione che, sulla carta, potrebbe essere fruttifera. Dunque, p are proprio che l’accordo che dovrebbe garantire il passaggio del comico da La7 alla Rai sia in dirittura d’arrivo. Anzi, dovrebbe essere presentato al vaglio del Consiglio d’amministrazione nella prossima seduta di giovedì. Dove sono prevedibili fuoco e fiamme. Perché alcuni consiglieri sono contrari a elargire somme così alte soprattutto in un momento di grave difficoltà economica della Tv di Stato. Ma vediamo nel dettaglio come dovrebbe essere questo contratto, a meno di cambiamenti delle ultime ore e decisioni contrarie del Cda. Dei 25 milioni di costo totale, circa 5 andrebbero al comico. Cifre ancora superiori a quelle trapelate nelle scorse settimane. La produzione è della Itc2000, società di Beppe Caschetto, il potente manager che, insieme al “concorrente” Lucio Presta, gestisce i più importanti volti televisivi nonché produce direttamente alcuni show. L’accordo è biennale. Crozza dovrebbe andare in onda già da marzo su Raiuno, appena finito Sanremo, fino all’estate 2016. Questo venerdì comincerà la sua ultima stagione su La7, otto puntate fino a dicembre, poi il passaggio in Rai: Cairo, il neo patron de La7, non ha lottato molto per trattenerlo, visto che i costi dello show sono a suo avviso troppo alti rispetto alle esigenze del canale da lui acquistato. In Rai, invece, pare non abbiano problemi ad allargare i cordoni della borsa, nonostante i tagli pesantissimi apportati a tutti i livelli. L’accordo prevede una cinquantina di puntate da mandare in onda per cinque stagioni tv: dalla prossima primavera a quella 2016. Una cinquantina di puntate,
per esattezza 53 (una ventina nel 2014, un’altra ventina nel 2015 e le restanti nel 2016). Ognuna al costo di 475mila euro. Che fa appunto 25.517.000. Di questa cifra Crozza, dovrebbe incassare tra i 4,5 e i 5 milioni. In anni passati non sarebbe neppure sembrata una cifra esorbitante: Fabio Fazio percepisce due milioni di euro all’ anno, Benigni ne
prese sei per la serata sulla Costituzione e le nottate dantesche. Si sa, i cavalli di razza vanno pagati, anche perché rendono (in termini di ascolti e pubblicità). Ma quello che pare esagerato è il costo a puntata: perché il programma di Crozza dura solo 70 minuti, che è il tempo giusto per un comico, altrimenti lo show diventa un noioso «sbrodolamento». Dunque 475 mila euro diviso 70 fa 6.785 euro al minuto! Per avere un raffronto basta pensare che uno show di prima serata, della durata ben più lunga di due ore e mezza (come Tale e quale show o Ballando con lestelle), costa attualmente tra i 500 e 600 mila euro a puntata. Ma, mentre questi programmi hanno forti costi di produzione: dai numerosi ospiti, ai famosi concorrenti, al trucco, alle riprese in esterna, il comico sta semplicemente su un palco, (quasi sempre) da solo, impegnato nelle sue spassose imitazioni. E se, come si sta ipotizzando, dopo lo show di Crozza che alle 22,30 sarà già finito andrà in onda Benigni con le nuove letture dantesche registrate la scorsa estate, la serata del venerdì costerà parecchio.
Inoltre l’ operazione è, come si dice in gergo televisivo, a «cassette chiuse»: cioè viene realizzato tutto dalla Itc di Caschetto, senza intervento delle strutture produttive interne Rai. Una scelta singolare visto che il direttore generale Luigi Gubitosi, che sta conducendo di personale trattative, ha molto predicato e anche molto agito per diminuire fortemente le produzioni esterne all’azienda. Su tutta la vicenda ha pesato il fatto che Caschetto è anche il manager di Fazio e della Littizzetto, le due punte di diamante che dovrebbero bissare il successo dello scorso Sanremo. Insomma, il manager ha usato mezzi convincenti per permettere a Crozza di fare il grande salto. Poi si vedrà se l’operazione porterà gli esiti sperati: su La7 il comico arriva a risultati giganteschi per quella rete, circa il 10/11 per cento di share. Per Raiuno ce ne vuole molto, molto di più.