Pubblicato il 13/10/2013, 10:05 | Scritto da La Redazione

LUIGI GUBITOSI: «LA RAI IN DEFICIT DI CREDIBILITÀ»

LUIGI GUBITOSI: «LA RAI IN DEFICIT DI CREDIBILITÀ»
Secondo il direttore generale della tv di Stato, Viale Mazzini deve recuperare credibilità per affrontare il futuro nel modo migliore. meta name=”news_keywords” content=”luigi gubitosi, marco mele, rai, dg, servizio pubblico“ Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 20, di Marco Mele. Gubitosi: «La Rai in deficit di credibilità» Il dg: immagine appannata per troppa vicinanza […]

Secondo il direttore generale della tv di Stato, Viale Mazzini deve recuperare credibilità per affrontare il futuro nel modo migliore.

meta name=”news_keywords” content=”luigi gubitosi, marco mele, rai, dg, servizio pubblico

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 20, di Marco Mele.

Gubitosi: «La Rai in deficit di credibilità»

Il dg: immagine appannata per troppa vicinanza alla politica.

«Dobbiamo lavorare di più insieme a partner stranieri per ammortizzare meglio i costi. Non vogliamo rinunciare alla presenza sul territorio, né all’informazione o allo sport». Per il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, intervenuto ieri a Villa Medici, nel corso della conferenza su “Una nuova carta d’identità per la Rai” nell’ambito di Eurovisioni, però, «la Rai deve recuperare credibilità agli occhi dei telespettatori». «La sua immagine continua Gubitosi si è appannata anche per un eccesso di prossimità con la politica. I conti devono essere in equilibrio, ma il centro del business dev’essere la credibilità: dobbiamo recuperare imparzialità».

Gubitosi annuncia che la Rai lancerà, entro l’anno, un portale unico sul web, «con la speranza che il sito del servizio pubblico diventi il principale punto di riferimento nazionale per le notizie». Il vertice Rai scadrà (luglio 2015) quando mancherà meno di un anno alla scadenza dell’attuale convenzione Rai-Stato, il 6 maggio del 2016. La parola spetterà al Parlamento. Secondo Articolo 21 e Fondazione Di Vittorio, che hanno organizzato il convegno di ieri mattina, occorre discutere del futuro della Rai attraverso un’ampia consultazione «che coinvolga non solo i rappresentanti delle istituzioni ma anche la scuola, le Università, le associazioni culturali, i dirigenti e i dipendenti della Rai».

È stato lanciato un concorso nelle scuole pubbliche per descrivere in dieci righe la missione che la Rai dovrà svolgere nei prossimi vent’anni. Secondo Francesco Posteraro, commissario dell’Agcom, «nel nuovo contesto digitale è forte l’esigenza di un presidio che, al di fuori dei condizionamenti degli interessi commerciali, operi avendo di mira il progresso sociale e culturale, la tutela della democrazia e del pluralismo. C’è bisogno di servizio pubblico. La Rai deve contribuire all’alfabetizzazione informatica dei cittadini, ponendosi come vero motore di creatività tecnologica». Il tema di Eurovisioni, quest’anno, è, non a caso, “Rafforzare il servizio pubblico di fronte alla tempesta digitale”: «Due sono gli eventi – sottolinea Giacomo Mazzone, segretario generale di Eurovisioni – che hanno determinato tale scelta: l’annuncio del governo portoghese, nel 2012, di voler privatizzare il servizio pubblico della RTP ma, soprattutto, la decisione del governo greco di chiudere con un colpo di mano militare il servizio pubblico dell’ERT prima dell’estate 2013. Il tanto decantato modello misto pubblico-privato, eretto dal Parlamento europeo, nel 2010 approvando il Rapporto Belet, a base del sistema mediatico dell’Unione è già obsoleto?».