Pubblicato il 01/10/2013, 11:31 | Scritto da La Redazione

«LA TV ITALIANA PRODURRÀ MENO FICTION». MERCATO IN CRISI, SEMPRE PIÙ REPLICHE

«LA TV ITALIANA PRODURRÀ MENO FICTION». MERCATO IN CRISI, SEMPRE PIÙ REPLICHE
L’ industria della fiction italiana registrerà nei prossimi anni tassi di crescita contenuti a causa della persistenza di alcuni fattori tra i quali la contrazione degli investimenti pubblicitari, eccetto il mezzo on line. È quanto emerge dal convegno organizzato dall’associazione dei produttori italiani nel corso del RomafictionFestival.meta name=”Associazione produttori italiana, Rimafictionfest, fiction, pubblicità” Rassegna stampa: […]


L’ industria della fiction italiana registrerà nei prossimi anni tassi di crescita contenuti a causa della persistenza di alcuni fattori tra i quali la contrazione degli investimenti pubblicitari, eccetto il mezzo on line. È quanto emerge dal convegno organizzato dall’associazione dei produttori italiani nel corso del RomafictionFestival.meta name=”Associazione produttori italiana, Rimafictionfest, fiction, pubblicità”

Rassegna stampa: Avvenire, pagina 24.

«La tv italiana produrrà meno fiction». Mercato in crisi, sempre più le repliche

L’ industria della fiction italiana registrerà nei prossimi anni tassi di crescita contenuti a causa della persistenza di alcuni fattori tra i quali la contrazione degli investimenti pubblicitari (-18% tra il 2011 e il 2012) eccetto il mezzo on line, il rallentamento della pay tv (-1,4%) e i deboli investimenti in fiction da parte delle emittenti attestati a meno di 300 milioni di euro nel 2013. Inevitabile l’impatto sui volumi produttivi scesi sotto le 500 ore nell’ultima stagione e il ricorso sempre più massiccio alle repliche anche sulle reti generaliste. E quanto emerso ieri nel corso del Convegno, organizzato dall’Associazione Produttori Televisivi (APT), dal titolo «L’industria culturale e la produzione di contenuti: un investimento di successo», che prende spunto dal rapporto annuale commissionato dal RomaFictionFest all’Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli. Secondo i dati dello studio diffusi nel corso del convegno in Italia non si investe in particolare in contenuti originali sui canali tematici digitali, sui quali al contrario si stanno progressivamente spostando fette crescenti di pubblico soprattutto giovane (tra gennaio e luglio 2013 la quota di share media mensile per i canali digitali è salita al 36,8% mentre quella delle reti ex analogiche è scesa al 63,20, era al 90% nel 2008).