Pubblicato il 30/09/2013, 12:32 | Scritto da La Redazione

LUCA TELESE: «NESSUNO TOCCHI I TALK SHOW. C’È CRISI, SONO IL PANE DELLA GENTE»

LUCA TELESE: «NESSUNO TOCCHI I TALK SHOW. C’È CRISI, SONO IL PANE DELLA GENTE»
Luca Telese risponde alle domande de Il Tempo su il talk show e la presunta crisi del genere. meta name=”Luca Telese, Talk Show, La7, Matrix, Canale5″ Rassegna Stampa: Il Tempo, pagina 9, di Simona Caporilli. La tv delle chiacchiere/16 Luca Telese«Nessuno tocchi i talk show. C’è crisi, sono il pane della gente» Costanzo, Giletti, Mentana, […]

Luca Telese risponde alle domande de Il Tempo su il talk show e la presunta crisi del genere. meta name=”Luca Telese, Talk Show, La7, Matrix, Canale5″

Rassegna Stampa: Il Tempo, pagina 9, di Simona Caporilli.

La tv delle chiacchiere/16 Luca Telese
«Nessuno tocchi i talk show. C’è crisi, sono il pane della gente»

Costanzo, Giletti, Mentana, Vespa. E poi Minoli, Guglielmi,Luxuria, Paragone, Augias, Mimun, Venier, Carlucci, Ricci, Vinci, Sottile. Commentatori, che hanno raccontato i talk show su «Il Tempo». Ora è il turno di Luca Telese, di Matrix. La domanda è: «Ma davvero sareste contenti se tornassimo a una sola marca di yogurt?».


Luca Telese, Maurizio Costanzo sostiene che i talk show vadano rinnovati. E lei?
«Intanto, i talk show si rinnovano sempre. O si rinnovano o muoiono. Ho letto di questo dibattito e mi sembra folle. La metà dei critici dei talk showman si pone la domanda su cosa c’era prima. Stanno rubando spazio alla tv leggera, all’intrattenimento, alle telenovelas».
Per lei è un bene.
«Quindi io, in controtendenza rispetto a tutti, la prima cosa che dico è che i talk aumentano la tv critica, intelligente, con idee contrapposte e intelligenti. Sono contento se ci sono idee diverse. Non c’è nulla che unisce Paragone, Vespa, Formigli, Telese e Santoro, tranne il fatto che sono tutte diverse visioni di tv. E in realtà il talk show l’ha inventato Maurizio Costanzo con “Bontà loro”».
Quindi…
«E così bella, questa partita sui talk, che abbiamo anche le rivendicazioni sulla paternità».
Lei li segue tutti?
«Per obbligo professionale tutti».
La principale novità apportata a Matrix.
«Matrix è un programma che vuole essere molto complesso ma anche molto semplice per chi guarda. Abbiamo un duello iniziale in cui cerchiamo sempre di riassumere la tesi e l’antitesi della puntata, 30 secondi. Poi abbiamo un cubo che è una specie di archivio da cui escono ritagli, foto. E finita sul Fatto la foto di me che do il divanetto a Brunetta, la foto d’epoca di Epifani nel 1973. L’ha presa e se l’è portata a casa».
C’è un ospite che sogna di avere in trasmissione?
«Mi piacerebbe avere dopo tanto tempo e dopo tante scintille che ci sono state, D’Alema. D’Alema è bello quando sta all’opposizione, dà il meglio di sé. Domande da fare tantissime. Vediamo…».
Beatrice Lorenzin?
«La Lorenzin. E chiedergli se finalmente può dire quanto sta contro la Santanché».
C’è una striscia satirica che la convince? Da Crozza a Vauro.
«Vado pazzo per la satira. E ovviamente ci vorrebbe una nuova striscia satirica oltre a quelle, interessanti, che ci sono. Crozza è un genio, rimango stupito. Ha deciso probabilmente le elezioni, ha messo al tappeto Ingroia il quale si è lamentato dicendo: “Non sono così”. E Vauro fa un suo cabaret che anche lì è godibile, è simpatico. Mi colpisce, invece, di come i politici subiscano Crozza. Mi stupisce che quello che non sopporterebbero da altri politici, lo sopportino da lui».
Anche il premier Letta si espresso contro le litigate in tv. Se due ospiti litigano, lei come si comporta?
«Se è autentica la litigata, come nella vita, è una cosa interessante e importante. Avevo ospite, quest’estate, a “In onda” la Biancofiore e Civati, sulla quale continuava a punzecchiare Civati. A un certo punto lui è esploso e ha detto “Basta, è dall’inizio della puntata che dici…”. I talk quando sono interessanti sono un duello vero. E nel duello vero ci sta il fioretto ma anche la sciabola. Che cos’era la spolverata di Berlusconi da Santoro, era una litigata? Sì. E cos’era la mancata stretta di mano, Santoro che si arrabbiava, quello è più spettacolo e più sostanza politica di tutto quello che c’era stato prima».
Alessio Vinci dice che Matrix è un programma “difficile e complesso”. Che si vince e si perde. Secondo lei?
«Siccome lo faccio, è un programma bello e faticoso. Sicuramente ha ragione. Si vince e si perde come in tutti gli altri programmi ogni mattina e ogni pomeriggio. Noi abbiamo fatto molte innovazioni, abbiamo messo su una squadra giovane, di protagonisti che diventano personaggi. La Giandotti (“Giando”). La Barra, che sono spesso collegate. Gaetano Savatteri. Un gruppo che viene da La7 con Francesco Caldarola e Valeria Aloiso. Il gruppo che viene da “Video News’, Mario Giordano, Pavone, Fossa, e sono lingue diverse e… I talk sono come un negozio dove ci sono tante scarpe e uno sceglie quella che gli piace. Il dibattito: “Il talk è finito”… Come si è accesa la politica, siamo esplosi».
E…
«In tempo di crisi la gente ha bisogno di evadere ma anche sapere che ci sei».
Quindi si vedono i talk show per aggiornarsi.
«Assolutamente. In tempo di crisi economica».
E politica.
«C’è sempre un momento in cui c’è la carestia e hai sete. E sai che lì c’è la fontana in cui bere. E considero un momento di superiorità il Paese in cui abbiamo otto talk. Uno può bere l’acqua gassata, diuretica, astringente… C’è anche qualche purghetta in giro».
Il personaggio Luca Telese proviene dalla scuderia di La7, Ora è su Canale 5 con «Matrix», il lunedì e il venerdì in seconda serata. Le litigate?
«A volte hanno molta sostanza politica».