Pubblicato il 24/09/2013, 10:28 | Scritto da La Redazione

COME È PIATTA «STRISCIA» IN ROSA

COME È PIATTA «STRISCIA» IN ROSA
La critica televisiva del quotidiano “Avvenire”, Mirella Poggialini, boccia il debutto stagionale del tg satirico di Antonio Ricci. meta name=”news_keywords” content=”avvenire, mirella poggialini, striscia la notizia, michelle hunziker, virginia raffaele“ Rassegna stampa: Avvenire, pagina 28, di Mirella Poggialini. Come è piatta «Striscia» in rosa Tanto tuonò che piovve: ma è stata una pioggerellina, quella che […]

La critica televisiva del quotidiano “Avvenire”, Mirella Poggialini, boccia il debutto stagionale del tg satirico di Antonio Ricci.

meta name=”news_keywords” content=”avvenire, mirella poggialini, striscia la notizia, michelle hunziker, virginia raffaele

Rassegna stampa: Avvenire, pagina 28, di Mirella Poggialini.

Come è piatta «Striscia» in rosa

Tanto tuonò che piovve: ma è stata una pioggerellina, quella che un’ampia promozione aveva annunciato di forte presa, suscitando ovvie curiosità. E le sorprese, per così dire, non sono mancate: da una Michelle Hunziker strepitosamente in forma, malgrado i suoi “nove mesi” allegramente ostentati con vivacità sorridente, sino a una Virginia Raffaele tradita dalla sua interpretazione datata di Nicole Minetti, meno efficace dello spezzone nel quale si è trasformata in una convincente Belen in vena di autoammirazione.

E poi i velini, i sostituti delle già fin troppo viste veline: idea che avrebbe potuto esser più brillante e si è invece spenta per l’aria d’allocchi dei due giovinotti prescelti, e del loro contorno di altri competitori. Il vero colpo di scena si è avuto tuttavia subito, con una parodia (invero abbastanza rispettosa) di un Papa Francesco/Dario Ballantini in motoretta, pronto a mischiarsi con la gente con disponibilità gioviale. Ma il resto della trasmissione, ivi compresa la cagnolina giunta alla fine come dono, è apparso pallido e montato con lungaggini inutili.

Così che il servizio di Max Laudadio sull’appartamento milanese ospitante ben 24 cinesi in triste confusione era lungo ma non catturava, e Jimmy Ghione ha offerto un prolisso squarcio di animalisti urlanti, a Torvaianica, in difesa dei delfini maltrattati, che non aveva alcun sapore. Che dire? I tempi e il ritmo hanno soffocato le idee, il montaggio era lento, la vivacità recitata, la conduzione delle due protagoniste appariva forzata. La curiosità si è smorzata, e solo l’apparizione di un rosso Gabibbo, alla fine, ha richiamato il “vecchio” Striscia, quello dei conduttori divertenti e pungenti, delle battute brillanti, delle inchieste pepate. L’auditel da novità, la curiosità e la fedeltà dello spettatore sono un dato: ma ci si aspettava qualcosa di più brioso, di più Striscia.