SU LA5 ARRIVA “THE CHEF”, IL COOKING SHOW TARGATO MONDADORI

Debutta martedì 17 settembre alle 21.10 il nuovo talent dedicato alla cucina: giudici, gli chef pluristellati Davide Oldani e Filippo La Mantia, che giudicheranno 14 aspiranti cuochi.meta name=”news_keywords” content=”<the chef, oldani, la mantia, la5>”

11 settimane di prima serata su LA5, a partire da martedì 17 settembre. 14 concorrenti, divisi in due squadre, pronti a battersi con il coltello (e le forchette) tra i denti. Il giudizio severo degli chef stellati Davide Oldani e Filippo La Mantia (ma non chiamatelo “chef”, lui preferisce un patriottico “cuoco”) coadiuvati dai due “coach”, termine sdoganato dai tempi di The Voice: la food blogger Chiara Maci e lo chef, o cuoco, Alessio Algherini. Aggiungetevi la rivisitazione di ricette del mensile Sale&Pepe. La gestione della spesa con un budget limitato. E poi il cooking time, in cui i concorrenti si sfideranno in prove studio e in esterna. 
Oldani e La Mantia si metteranno in gioco con consigli pratici e piccoli segreti e, in ogni puntata, eleggeranno: la squadra vincente che riceverà un premio in denaro da aggiungere al budget settimanale, il migliore (che potrà anche non appartenere alla squadra vincente) e i due peggiori (uno per squadra) a rischio eliminazione. A loro toccherà affrontare una seconda prova che partirà da una video-ricetta inviata da casa, il cui autore sarà anche ospite in studio. Quello che realizzerà il piatto peggiore sarà eliminato dal programma. Alla finalissima giungeranno in 4. Il vincitore assoluto entrerà nello staff del nuovo ristorante di La Mantia.

Questi gli ingredienti di The Chef – Scelgo e creo in cucina, nuovo talent targato Mondadori – Mediaset che intende conquistarsi uno spazio nel multiforme universo della gastronomia applicata al tubo catodico. Se tutto è già stato detto e non c’è più niente da inventare, tanto vale provare a ridirlo con metodi nuovi, evitando di confezionare la solita zuppa.
The Chef ci prova, con un criterio efficace. Abbinare la tensione creativa da fornello acceso con nozioni di economia domestica mutuate dall’imprenditorialità di The Apprentice.
«Siamo un editore, lavoriamo sulla carta stampata ma siamo consci che il mondo sta cambiando», ha commentato Angelo Sajeva di Mondadori. «Così abbiamo deciso di puntare su un format tv, per sfidare il cambiamento. La domanda che ci siamo posti era: come ideare un prodotto accattivante e sostenibile tra costi e ricavi? Il risultato è sotto gli occhi di tutti, un bel programma, ricco di ritmo e fluidità. Siamo stati supportati da 24 aziende. Non è poco».

Il talent pare ripercorrere la strada tracciata da Masterchef e La Terra dei cuochi. I telespettatori sembrano apprezzare sempre i programmi di cucina. Forse perché quando infuria la crisi di valori nella società e nelle professioni, si torna al concreto, all’atavico, alla pancia che si fa arte e narrazione di un percorso di vita che non rinuncia a un itinerario sentimentale. Vale per gli uomini e per le donne, un tempo barricadere nell’affrancarsi dallo spignattare coercitivo, oggi combattive nello sgomitare con gli aspiranti chef maschietti.

Gabriele Gambini

(Nella foto, da sinistra, La Mantia e Oldani)