Pubblicato il 16/09/2013, 15:31 | Scritto da La Redazione

MAX GIUSTI: «HO FATTO BENE A LASCIARE “AFFARI TUOI”, CI SAREI MORTO IN QUEL PROGRAMMA».

Dietro le quinte della trasmissione radiofonica Radio 2 Supermax per parlare con Giusti, l’ex conduttore del gioco dei pacchi passato ora nelle mani di Insinna. Ecco cosa ci ha detto meta name=”Max Giusti, Insinna, Affari Tuoi, Radio2 SuperMax”

 

Partiamo dalla fine. Poi dopo torniamo all’inizio. Perché è alla fine, dopo che i microfoni della sua prima puntata di Radio 2 SuperMax si sono spenti che Max Giusti si lascia andare a una considerazione. Seduto su una sedia dello studio 2 di Via Asiago, confessa: «Ho fatto bene a lasciare Affari Tuoi, se no ci sarei morto in quella trasmissione».

Sudato, dopo un’ora e mezza di diretta con la nuova compagna di viaggio Laura Barriales, camicia bianca, jeans, scarpe da ginnastica, Giusti ripercorre i cinque anni trascorsi nel cosidetto “gioco dei pacchi”, l’access di Raiuno, tornato nelle mani di Flavio Insinna. Ma lasciamo la parola a Giusti: «Lavorare lì è stato bellissimo, l’ho preso che era un programma stanco e l’ho reso frizzante, senza più lacrime e pianti».

Scusi eh, ma in quelle condizioni l’ha ereditato da Insinna che ora è tornato…

«Ma no, all’epoca c’era un’usura totale del programma, lo davano tutti per morto, anche colleghi illustri».

Tipo?

«Ehhh tipo… fate voi».

Un’occhiata l’ha data alla nuova versione di Insinna?

«No».

Per scelta?

«Non per Insinna, nessuno come lui avrebbe potuto prendere Affari Tuoi, però è come quando vedi una casa dove hai abitato con i tuoi genitori per anni, preferisci girare al largo. Pure mio figlio era abituato a vedermi in tv ogni sera, ora metto su Team Umizoomi. L’ho condotto per cinque anni, ho fatto quasi novecento puntate, sono quello che al mondo ne ha fatte di più. Anche Quelli che il calcio l’ho fatto per otto anni in fondo».

E’ un tipo fedele si vede…

«Sono uno che sta lì e lavora, poi c’è un discorso di affezione…»

Insinna in conferenza stampa ha detto che per lui Affari tuoi non è una ministra riscaldata…

«Non mi fate commentare le frasi degli altri, però».

Comunque lei è affezionato al gioco dei pacchi?

«Certo, quest’estate al mare stavo in spiaggia e la gente apriva dibattiti sul perché me n’ero andato, com’era Affari Tuoi senza di me».

Ma secondo lei la Rai tutela i suoi “personaggi” così fedeli. Fabrizio Frizzi, per esempio, ha dato molto all’azienda, ma ha avuto meno in cambio…

«Spero proprio di sì. Spesso siamo noi a non tutelare noi stessi. La Rai non è mia, prima o poi bisogna trovare nuovi programmi e con il mio gruppo di lavoro stiamo sperimentando programmi per l’access e per il preserale. E’ una responsabilità che mi riempie di orgoglio».

E che tempi ha?

«Non lo so. La televisione vuole cose nuove, ma poi non le accetta, anche io ho scoperto che non sempre quello che piace a me poi piace al pubblico».

Mi faccia un esempio

«Il programma Riusciranno i nostri eroi non è stato un successo, nemmeno un flop, ma una cosa passata un po’ così. Lì ho fatto un errore di presunzione andando in onda in diretta, ho sbagliato. Se l’avessimo rifatto anche quest’anno sarebbe andato meglio. Tanti programmi, vedi Le Iene o Zelig, quando sono partiti sono stati un disastro, ma la tv non ti dà il tempo. I programmi che vanno bene sono solo quelli in cui chiunque va per fare qualcosa che non gli appartiene».

Parla di Tale e Quale show?

«Sì, ma anche di Italia’s Got talent. La gente in tv vuole vedere la gente soffrì».

C’è un programma che vorrebbe condurre?

«Non lo dico»

Perché?

«Perché non ce la posso fare, sembra che mi sto autocandidando al posto di un altro. Non si fa. La “gufata” in tv non fa bene, perché se la tv va male non lavoro nemmeno io, quindi sono costretto a fare il tifo per tutti. E comunque stare un attimo tranquillo, tutto sommato, mi fa bene».

E ora ripartiamo dal via, da quando alle 11 nello studio di Via Teulada si sono accesi i microfoni di Radio 2 SuperMax, in cui Giusti tiene in mano le redini di una trasmissione di imitazioni, battute, gag e ospiti accanto alla Barriales. Il ritmo c’è, lei deve ancora trovare i tempi giusti, e magari abbassare un po’ il tono della risata, ma la trasmissione cammina.

Il pubblico in sala ha una certa età media. Signore affezionate che seguono Giusti da una vita. «A signò non ce va più al gioco dei pacchi?», scherza Giusti durante la pubblicità. «No, quest’anno non me fanno entrà». «Io fossi in lei mi incatenerei a Viale Mazzini». «Ma noi vogliamo te ai pacchi».

Ed eccoci di nuovo a tornare alla fine del discorso, ve l’avevo detto che tanto si finiva a parlare di Affari Tuoi, no?

Tiziana Leone

(nella foto, Max Giusti)