Pubblicato il 14/09/2013, 12:36 | Scritto da La Redazione

VARRIALE: IL MIO “PROCESSO” SENZA RISSE

VARRIALE: IL MIO “PROCESSO” SENZA RISSE
In un’intervista al quotidiano romano “Il Messaggero”, il giornalista sportivo parla della nuova edizione del “Processo del lunedì” in onda su Raisport. meta name=”news_keywords” content=”enrico varriale, il processo del lunedì, il messaggero, raisport, aldo biscardi“ Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 25, di Gabriele Santoro. Varriale: il mio “Processo” senza risse L’INTERVISTA il Processo del lunedì […]

In un’intervista al quotidiano romano “Il Messaggero”, il giornalista sportivo parla della nuova edizione del “Processo del lunedì” in onda su Raisport.

meta name=”news_keywords” content=”enrico varriale, il processo del lunedì, il messaggero, raisport, aldo biscardi

Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 25, di Gabriele Santoro.

Varriale: il mio “Processo” senza risse

L’INTERVISTA il Processo del lunedì torna a casa. La storica trasmissione, decollata nel 1980 insieme a Rai3, riparte dal digitale terrestre di Raisport con la conduzione di Enrico Varriale. Ogni lunedì, dalle 20,45 alle 23, si discuterà del calcio nostrano, attivando un’interazione costante con i telespettatori.

Varriale, perché la Rai ha deciso di riproporre un format con trentatrè anni di storia alle spalle?

«Recuperiamo un marchio di successo dell’azienda. Pensiamo di crescere nel tempo, colmando un vuoto nella proposta di Raisport. Da anni, in modo anomalo, manca nel palinsesto Rai un programma del genere. L’obiettivo è di trainare la crescita importante di Raisport1(canale 57 del digitale terrestre)».

Ci sarà una rottura nello stile che ha caratterizzato la conduzione dell’icona del Processo Aldo Biscardi?

«Cercheremo di animare un dibattito appassionato e vivace. Senza però assistere a risse verbali o teatrini: artifici lontani dall’idea della trasmissione che vogliamo fare. Immaginiamo un Processo 2.0, che interagisca con chi ci guarda mediante i social network. Non mancheranno anche i web-opinionisti via skype».

In che modo avete strutturato il programma?

«Avremo otto ospiti a serata con ex campioni, giornalisti e appassionati, che analizzeranno l’attualità sportiva e calcistica con temi scelti di volta in volta, con lo sguardo rivolto anche agli appuntamenti settimanali delle competizioni europee. Lunedì prossimo, all’esordio, tra gli altri saranno presenti Alessandro Vocalelli, Marino Bartoletti, Maurizio Ganz, Evaristo Beccalossi, Rodolfo Laganà, Stefano Pantano e lo scrittore Maurizio De Giovanni. Condurrò per un quarto d’ora un’intervista faccia a faccia con un personaggio estraneo al mondo del calcio. Poi interverrà con la rubrica “A bontà mia” Maurizio Costanzo, mentre Gianni Ippoliti e Gene Gnocchi daranno il proprio tocco di ironia e leggerezza».

E la moviola?

«Sì, avremo una moviola curata da Filippo Grassia. Più che accendere la polemica su un singolo caso, andremo a cercare lo spunto tecnico che muove la decisione arbitrale. Valuteremo la gestione complessiva della gara con il contributo del professore universitario Alberto Castelvecchi, che mediante l’analisi del linguaggio del corpo e della mimica facciale ci aiuterà a capire molte cose».

Il pubblico televisivo è sempre più parcellizzato, e può scegliere tra una miriade di canali sportivi. A quale target d’ascolto puntate?

«Intendiamo parlare a più pubblici, compiendo la missione di un’emittente generali sta».

Quale ruolo avrà Gene Gnocchi?

«Un ruolo attorale con sketch e le imitazioni in maschera di alcuni protagonisti del mondo del pallone».

Le prime due giornate del campionato di calcio hanno messo in mostra, oltre alla Juventus, altre possibili protagoniste del torneo. La promessa d’equilibrio si rifletterà sulla trasmissione?

«Sì, avremo dei collegamenti fissi da Napoli, Torino e Milano. L’intenzione è di raccontare tutta la serie A».

E la Nazionale, appena qualificata al Mondiale in Brasile?

«Certo, seguiremo di settimana in settimana con particolare attenzione le indicazioni in chiave azzurra fornite dal campionato».