Pubblicato il 08/09/2013, 10:03 | Scritto da La Redazione

LA SCOMPARSA DI RAI2, UN FALLIMENTO TIRA L’ALTRO

LA SCOMPARSA DI RAI2, UN FALLIMENTO TIRA L’ALTRO
Carlo Tecce sulle pagine del “Fatto quotidiano” analizza la crisi di ascolti e idee di Rai2. meta name=”news_keywords” content=”fatto quotidiano, rai1, teodoli, virus, porro“ Rassegna stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 11, di Carlo Tecce. La scomparsa di Rai2, un fallimento tira l’altro Il canale è sceso al 6,8% di share, perde quasi un punto all’anno. […]

Carlo Tecce sulle pagine del “Fatto quotidiano” analizza la crisi di ascolti e idee di Rai2.

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Rassegna stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 11, di Carlo Tecce.

La scomparsa di Rai2, un fallimento tira l’altro

Il canale è sceso al 6,8% di share, perde quasi un punto all’anno. Le novità da “Virus” a “Facciamo pace” sempre sotto la media. E con Malgioglio l’audio era fuori sincrono.

Per segnalare Rai2 in caduta libera, senza un paracadute editoriale e con un’improvvisazione spaventosa, non vanno segnalati soltanto i numeri. Lo share, le oscillazioni, i fallimenti. In tre anni, si è passati da un buon 9,1 (2010) a un precario 6,8 e, soprattutto, a una marginalità all’interno dei palinsesti di viale Mazzini. Le cifre, impietose, non dicono tutto. E così va annotata tra le serate imperfette, oltre che negative, quella di giovedì sera, tanto per fare un esempio. Il contenitore, sarebbe complicato cercare e trovare un’altra definizione, Facciamo Pace non ha superato il 2,3% di share. Il programma condotto da Niccolò Torielli e Federica Nargi fa un po’ il verso nota correttamente Tvblog a Scherzi a parte, a Carramba e persino alle Iene: poteva ottenere il meglio di ciascuno, ma è riuscito a prendere il peggio con uno sforzo notevole. E non perché l’autore principale e principe, o forse sì, sia Federico Moccia, che pretende di poter raccontare storia reali (anche di personaggi famosi) con il mocciano e mieloso lieto fine. Il 2,3% è comunque un miracolo: perché pare complicato fare di meno: anche chi fa zapping può inciampare per qualche minuto su Rai2, passando dal primo al terzo canale o migrando verso i concorrenti non pubblici.

Ed esperimenti anche ardimentosi, come lo speciale di musica cubana di Cristiano Malgioglio, potrebbero funzionare, chissà incuriosire. Ma l’audio non era in sincrono e le bocche si muovevano mentre le parole si fermavano, e viceversa. Come sottoporsi a un metodo per avere il mal di testa.

IMBRUTTITO in qualsiasi fascia oraria, il palinsesto di Rai2 sopravvive grazie alla massiccia importazione di serie televisive americane che creano un pubblico di affezionati, ma che non riescono a far superare vette un tempo agevoli: sia Annozero che l’Isola dei Famosi andavano ben oltre il 10 per cento di share. La conseguenza è che Rai2, ora diretta da Angelo Teodoli, è sprofondata e fa sprofondare viale Mazzini in favore di Italia 1 che in seconda serata la disintegra con tre o quattro punti di scarto e persino di Rete 4 che galleggia da qualche anno e non aspetta che questi gentili soccorsi dai concorrenti. Teodoli ha impresso la sua impronta, non conosciuta perché prima si occupava, appunto, di palinsesti e riusciva a far incastrare decine e decine di programmi: era un ruolo tecnico, il suo.

Quest’estate, periodo in cui i danni lasciano tracce più superficiali, Rai2 ha proposto un intermezzo (presumibilmente) di satira: Ombrelloni, impressioni sociali da spiaggia tra vacanzieri senza freni inibitori, anche perché in costume. Ombrelloni ha oscillato tra il 4 e il 6 per cento di share, un risultato modesto per un prodotto che non s’è guadagnato la storia televisiva. Ma l’investimento più impegnativo di questa stagione, e anche per le stagioni a venire, è l’ingaggio di Nicola Porro che il mercoledì con Virus riporta l’informazione in prima serata su Rai2. Viale Mazzini e Teodoli hanno preferito disfarsi di Gianluigi Paragone (ora a La7) e si sono concentrati su Porro, anzi hanno consegnato l’unica carta di Rai2 al vicedirettore del Giornale. Porro aveva buone idee, aveva promesso qualcosa di innovativo, ma poi ha ricreato il solito salottino con placide interviste al potente di turno. Il pubblico ha decretato, per le prime nove puntate, che Virus vale il 5,8% di share, cioè un punto in meno rispetto al giorno medio del canale che lo ospita. Non un affare per gli inserzionisti pubblicitari. E anche un rischio incombente perché, dopo l’esordio estivo, Virus dovrà confrontarsi con le partite di Champions, Chi l’ha visto su Rai3, le serie televisive di Rai1 e, contrappasso, la nuova Gabbia di Paragone.