Pubblicato il 07/09/2013, 09:04 | Scritto da La Redazione

RAI, NEL 2013 MIGLIORANO I CONTI

RAI, NEL 2013 MIGLIORANO I CONTI
Migliorano i conti della tv di Stato, ma intanto il Parlamento Europeo ha accettato la petizione della lega Nord per abolire il canone, aprendo una procedura d’infrazione. meta name=”news_keywords” content=”rai, sole 24 ore, parlamento, ue, luigi gubitosi“ Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 19, di Marco Mele. Rai, nel 2013 migliorano i conti Nel […]

Migliorano i conti della tv di Stato, ma intanto il Parlamento Europeo ha accettato la petizione della lega Nord per abolire il canone, aprendo una procedura d’infrazione.

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Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 19, di Marco Mele.

Rai, nel 2013 migliorano i conti

Nel primo semestre le perdite ridotte a 3,2 milioni dai 129 milioni registrati l’anno scorso. Parlamento Ue: ok alla petizione anti-canone. Gubitosi: è una tassa.

La Rai migliora i conti del primo semestre del 2013, nonostante un’ulteriore riduzione degli introiti pubblicitari. Il Parlamento europeo, nel frattempo, dà il via libera alla petizione, presentata dalla Lega Nord, per l’abolizione del canone Rai e l’apertura di una procedura d’infrazione comunitaria contro l’Italia per violazione della libera concorrenza. Se andrà avanti, tale procedimento andrà, tra l’altro, a confliggere con la Risoluzione del Parlamento europeo sul sistema misto pubblico-privato, ma soprattutto coinvolge gli altri paesi europei dove il servizio pubblico è finanziato appunto da un canone pagato dai cittadini come in Gran Bretagna, dove però la Bbc non raccoglie pubblicità, e Francia, dove la pubblicità è stata ridotta sui canali pubblici ma non abolita. In altri casi, come in Spagna, il servizio pubblico è finanziato da un trasferimento diretto da parte dello Stato mentre in Germania e altri paesi il canone viene pagato dalle abitazioni, visto che la tv ormai non si vede più solo dall’apparecchio televisivo.

Secondo il Trattato di Amsterdam, inoltre, la materia radiotelevisiva è competenza dei Parlamenti nazionali. In Italia, un’apposita delibera Agcom prevede il finanziamento separato dei programmi di servizio pubblico da parte del canone rispetto a quelli commerciali. Canone, peraltro evaso da oltre il 25% delle famiglie italiane oltre che, massicciamente, da enti, partiti e soggetti giuridici. In vista del rinnovo della convenzione Stato-Rai nel 2016, tuttavia, anche il vice ministro Antonio Catricalà ha prospettato un possibile ripensamento sul finanziamento del servizio pubblico. Il canone è oggi un’imposta sul possesso del televisore, poi riversata dallo Stato alla Rai. Secondo il direttore generale delle Rai, Luigi Gubitosi, «il canone è una tassa e le tasse vanno pagate».

Il risultato del semestre è in perdita per 3,2 milioni di euro rispetto a quello sempre negativo ma per 129 milioni di euro del primo semestre del 2012. Lo stesso comunicato della Rai, correttamente, precisa che lo scorso anno gravava sul primo semestre il costo dei campionati Europei di calcio ma aggiunge che al miglioramento del risultato hanno anche contribuito «importanti azioni di controllo sui costi». Gli europei di calcio, insieme alle Olimpiadi di Londra (le 200 ore acquistate da Sky) valevano circa 140 milioni di costi, di cui un centinaio per gli Europei. Il miglioramento è avvenuto nonostante una riduzione dei ricavi del gruppo per circa 5o milioni di euro, «determinati principalmente da un’ulteriore contrazione del mercato pubblicitario». Il risultato operativo è positivo per 28,6 milioni (115 la perdita operativa nel 2012) e nel secondo trimestre dell’anno, in particolare, vi è un utile netto pari a 3,2 milioni di euro, migliorando sia il risultato del primo trimestre di quest’anno, chiuso in perdita per 64 milioni sia rispetto a quello del 2012, la cui perdita fu di 1,17 milioni di euro.

Il Piano industriale della Rai prevede per il 2013 un risultato operativo positivo e un pareggio del risultato netto nel 2014. L’indebitamento netto consolidato al 3o giugno 2013 è di 70,3 milioni di euro rispetto a una posizione di 366 milioni a fine 2012, ma si tratta di una riduzione per motivi stagionali, come chiarisce lo stesso comunicato aziendale: l’indebitamento tornerà a crescere verso la fine dell’anno. Con l’intenzione di ridurlo, il vertice Rai ha recentemente lanciato un bando di gara per cedere il credito d’imposta Iva che vanta, per l’anno 2012, nei confronti del ministero dell’Economia e delle Finanze(che poi è anche il suo azionista), pari a poco più di 41 milioni.