Pubblicato il 24/08/2013, 10:34 | Scritto da La Redazione

GP BELGIO: IL GUSTO DI GUIDARE

Week end di Formula 1. Si parte oggi su Sky con le prove del Gran Premio di Spa-Francorchamps, il circuito preferito dai piloti professionisti.

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Rassegna stampa: Sky Seven Days, settimana dal 23 al 29 agosto, di Marco Enzo Venturini.

Il gusto di guidare

Tutti i segreti dello Spa-Francorchamps (Belgio), il circuito preferito dai piloti professionisti.

Chiedete a un qualunque pilota, di qualsiasi categoria, qual è il tracciato dove preferisce competere. Molto probabilmente vi risponderà a Spa-Franchorchamps. Perché quello belga è il tracciato dove gli sportivi ritrovano il gusto di guidare. Sono tanti i segreti di questi 7.004 metri nascosti tra i boschi delle Ardenne, che negli anni ‘20 erano soltanto le vie che univano i centri abitati di Malmedy, Stavelot e Francorchamps. E ognuno di essi ha segnato un pezzo di storia per il mondo delle quattro ruote.

Si pensi soltanto al via. Un breve rettilineo, giusto il tempo per raggiungere la velocità di 240 km/h e poi ventiquattro vetture inchiodano a 80 km/h per infilarsi ne La Source, un tornante lentissimo verso destra, cercando di evitare qualsiasi contatto. Non sempre è possibile. In questo punto, nel 1998, si verificò l’incidente multiplo più clamoroso della storia, con tredici vetture impazzite che entrarono in collisione. Superata indenne la trappola de La Source si scende verso e poi si risale con la prepotente curva sinistra-destra-sinistra del Raidillon e dell’Eau Rouge.

Tre curve in rapidissima successione con una pendenza irreale, di 24 metri una sola traiettoria possibile e che va impostata a memoria, data la scarsa visibilità. Per ogni pilota una vera e propria sfida, che si rinnova in ogni giro. E che in passato ha regalato brutte sorprese. Come quella volta che Mansell spezzò lo sterzo della propria Ferrari per le troppe sollecitazioni, fermando la vettura nella ghiaia con il volante tra le mani. O quell’anno in cui le due BAR non riuscivano proprio a restare in pista e, in un weekend, volarono per ben tre volte fuori dal tracciato.

Uscire dal Raidillon a tavoletta è fondamentale, per percorrere nel migliore dei modi il rettilineo del Kemmel, uno dei più veloci del campionato. Qui Hakkinen nel 2000 superò Schumacher sfruttando il doppiaggio di Zonta, in una delle manovre più belle e ricordate della storia della Formula 1. Poi nel misto, a Les Combes, dove spesso il microclima del luogo fa scherzi: qui piove, nella zona della pit lane no. E poi Pouhon, la curva del celebre incidente tra Schumacher e Coulthard, la Double Gauche, la Fagnes e la Campus.

Poi di nuovo a tavoletta verso Blanchimont, una delle curve più veloci del mondiale, anche questa da prendere in pieno. E poi la chicane Bus Stop, teatro di altri duelli indimenticabili.

 Un tracciato da sogno, il più lungo e stimolante del campionato. Amato da molti campioni (Clark, Senna, Schumacher e Raikkonen), detestato da altri. Come Alonso: per lui, in nove partecipazioni, due soli podi, nessuna vittoria e ben cinque ritiri. Tra cui il rovinoso incidente con Grosjean di un anno fa.

 

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(Nella foto l’incidente tra Grosjean e Alonso nel GP del Belgio del 2012 )