Pubblicato il 07/08/2013, 15:31 | Scritto da La Redazione

CON LA TV DEL FUTURO GLI INVESTITORI PRODUCONO CONTENUTI

CON LA TV DEL FUTURO GLI INVESTITORI PRODUCONO CONTENUTI
La tv sta cambiando. Con ritmi frenetici, canali illimitati, e con dinamiche sempre meno prevedibili. Con l’evoluzione tecnologica digitale, la fruizione tv ha subito profonde trasformazioni, svincolandosi dalla necessità della visione hic et nunc (quando lo decide il canale tv). Rassegna Stampa: Libero, pagina 33 di Tullio Camiglieri (Presidente Open Gate Italia)   Lo studio […]


La tv sta cambiando. Con ritmi frenetici, canali illimitati, e con dinamiche sempre meno prevedibili. Con l’evoluzione tecnologica digitale, la fruizione tv ha subito profonde trasformazioni, svincolandosi dalla necessità della visione hic et nunc (quando lo decide il canale tv).

Rassegna Stampa: Libero, pagina 33 di Tullio Camiglieri (Presidente Open Gate Italia)

 

Lo studio statistico

Con la tivù del futuro gli investitori producono contenuti

La tv sta cambiando. Con ritmi frenetici, canali illimitati, e con dinamiche sempre meno prevedibili. Con l’evoluzione tecnologica digitale, la fruizione tv ha subito profonde trasformazioni, svincolandosi dalla necessità della visione hic et nunc (quando lo decide il canale tv): con le offerte di tv on line e dalla visione time shifted (quando l’utente lo preferisce), con l’esplosione di device tecnologici (smart-phone e tablet) in grado di rendere mobile e continua la fruizione. Anche il rapporto con lo schermo si sta ripensando in una prospettiva multischermo dove lo spettatore multitasking, accompagna al primo un secondo schermo più personale, intimo, ma interattivo: negli Usa il mercato dove la sperimentazione sulla “new tv” è ora sicuramente più intensa, nel corso del 2012 l’86% dei possessori di tablet e l’84% di quelli di smartphone li ha usati almeno una volta al mese mentre era impegnato a guardare la tv (dati Nielsen). Consumare contenuti ulteriori rispetto a quelli tv, non è l’unica attività possibile sui device usati come second screen. Sono in crescita le pratiche di social network, discussioni che hanno come oggetto i programmi televisivi preferiti. Lo scenario cambia ancora più dal lato delle tv (generaliste, tematiche, free o premium): il contenuto presenta più punti di accesso e occasioni di fruizione , apre nuove abitudini e standard di frequentazione (interattività, personalizzazione, condivisione), imponendo a produttori e broadcaster di presidiare in modo efficace un ambiente sempre più vasto. Si ripensa la distribuzione degli investimenti pubblicitari in contesto multipiattaforma; qui si profilano nuovi ricavi che vanno oltre la classica pubblicità tabellare. La sfida che oggi devono affrontare le nuove produzioni televisive è cavalcare questa tendenza per rispondere ai nuovi bisogni dei principali finanziatori pubblici e privati. Soggetti che hanno a disposizione sempre maggiori alternative alla tv e sono sempre più esigenti ed infedeli. Da una parte un pubblico “multitasking”, abituato ad usufruire di servizi disponibili sempre e ovunque, interattivi, personalizzabili… Dall’altra parte gli investitori pubblicitari che ripensano il proprio ruolo come editori e produttori di contenuti in prima persona. Investitori sempre meno “inserzionisti” e sempre più portati alle sinergie editoriali per raggiungere i target con più coerenza che in passato (specie in Rete: l’investimento pubblicitario è cresciuto nel primo trimestre del 2012 rispetto al 2011 del 9,8% a differenza del calo subito negli altri media). In tale panorama al quale contribuiscono il consolidamento della paytv e l’esplosione della piattaforma del Digitale Terrestre, la tv deve imparare a fare i conti con altri competitor: You Tube e servizi di streamingVOD (anche a pagamento, come Netflix) è già oggi un’alternativa di visione tutt’altro che secondaria: i dati della fruizione di video online in Europa nel 2012, calcolato in un 13% del tempo complessivo trascorso in rete su base mensile. Lo streamingvideo (legale) non si limita alla semplice distribuzione di contenuti tv ma è l’occasione per organizzare line-up di contenuti originali ed esclusivi, in grado di attirare interesse e risorse degli investitori. Tutto ciò sta già accadendo con gli You Tube Original Channels, e continuerà con le iniziative analoghe ormai dietro l’angolo anche per l’Italia. In questo scenario la tv deve ripensarsi, in vista di una nuova generazione di televisori smani connected in grado di porre sullo stesso piano allo spettatore i contenuti tradizionali e quelli webdigital.