Pubblicato il 01/08/2013, 09:32 | Scritto da La Redazione

LA CRISI INCOLLA GLI ITALIANI ALLA TV

LA CRISI INCOLLA GLI ITALIANI ALLA TV
Facendo il confronto con la stagione estiva del 2012 la tendenza agli asoclti è rivolta all’aumento. L’audience nel giorno medio è salita a 9,6 milioni a giugno (342.787 in più su base annua) e a 8,7 milioni a luglio (549.452 in più su base annua).meta name=”news_keywords” content=”Tv, italiani, auditel, aumento“ Rassegna Stampa: Il Sole24Ore, pagina […]


Facendo il confronto con la stagione estiva del 2012 la tendenza agli asoclti è rivolta all’aumento. L’audience nel giorno medio è salita a 9,6 milioni a giugno (342.787 in più su base annua) e a 8,7 milioni a luglio (549.452 in più su base annua).meta name=”news_keywords” content=”Tv, italiani, auditel, aumento

Rassegna Stampa: Il Sole24Ore, pagina 39, di Francesco Siliato.

La crisi incolla gli italiani alla tv

In estate gli ascolti televisivi subiscono drastiche riduzioni rispetto alle altre stagioni. Fa parte delle abitudini delle popolazioni ridurre il consumo televisivo durante le feste, le ferie e le occasioni conviviali. Questa estate però, facendo il confronto con la stagione estiva del 2012 la tendenza è rivolta all’aumento. L’audience nel giorno medio è salita a 9,6 milioni a giugno (342.787 in più su base annua) e a 8,7 milioni a luglio (549.452 in più su base annua). Insomma, il confronto sul consumo di televisione nelle otto settimane trascorse tra l’inizio di giugno e la fine di luglio nel 2012 e nel 2013 vede oggi presenti davanti a un televisore acceso quattrocentomila persone in più nella media delle 24 ore e oltre novecentomila nella media delle due ore di prima serata. Nelle ore più importanti della giornata sono, per la prima volta in periodo estivo, oltre ventidue milioni le persone sedute in casa davanti ad un televisore acceso, un milione in più rispetto alla stagione estiva dello scorso anno. Come conferma Findomestic con il suo Osservatorio gli italiani che hanno programmato una vacanza questa estate sono scesi dal 54 al 46% del totale. La situazione economico sociale spinge quindi le famiglie a rimanere di più in casa, a diminuire le spese, a dedicare più tempo al consumo di televisione. In questo quadro, nonostante l’aumento generale c’è stato un calo d’ascolto delle reti generaliste, rilevante non solo rispetto al pieno della stagione, ma anche nel confronto con quanto prodotto nella scorsa estate. RaiNews24 e Sky Tg24 hanno visto invece crescere il loro seguito estate su estate e La7, che pure perde più delle altre nel confronto tra il periodo estivo e la stagione televisiva, estate su estate pareggia il conto. Le generaliste, dopo aver prolungato oltre la fine della stagione alcuni programmi di punta, abbassano la saracinesca. Ma non è una normale estate, con il problema di scegliere tra mare e montagna. Per la prima volta le sette sorelle scendono sotto il 60% di quota d’ascolto. I pubblici trovano aperti i canali segmentati, soprattutto quelli a programmazione omogenea, come Real Time, il sorprendente Top Crime di Mediaset e il canale per bambini Rai Yoyo. I primi dieci canali segmentati arrivano nella media giugno-luglio a produrre per la prima volta il 13% dell’ascolto complessivo.
A incrementare il tempo estivo dedicato alla televisione sono soprattutto le donne e gli over 55, mentre diminuisce la presenza dei giovani tra i 25 ed i 34 anni. In controtendenza anche i meno abbienti e i benestanti, uniti nel cercare ognuno a suo modo di uscire dalla crisi. Si allontanano dalla tv in Piemonte e in Veneto ma anche in Val d’Aosta e in Friuli. Se è vero che affidare il proprio tempo alla televisione è segnale di crisi, ci si può immaginare che in queste regioni sia presente una percezione di ripresa o almeno un’alternativa gratuita come belle passeggiate su freschi sentieri. La Sicilia soffre l’idea della crisi e l’incremento è maggiore. Allo
stesso modo pensionati e disoccupati sono un’altra evidente testimonianza del mordere della crisi, con una crescita di oltre trecentomila unità. Pensionati e non occupati rappresentano il 41% di chi segue la televisione in questa estate 2013, se a questi si aggiungono bambini e studenti, chi non lavora pesa sul popolo della televisione per il 53 per cento.