Pubblicato il 21/07/2013, 11:33 | Scritto da La Redazione

IL MIRACOLO DI RAI 4: TV GIOVANE A TUTTO CULT

IL MIRACOLO DI RAI 4: TV GIOVANE A TUTTO CULT
Aldo Grasso sul “Corriere della sera” analizza il successo della rete diretta da Carlo Freccero, a cinque anni dalla nascita. meta name=”news_keywords” content=”aldo grasso, carlo freccero, rai4, corriere della sera“ Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 47, di Aldo Grasso. Il miracolo di Rai 4: tv giovane a tutto cult E poi dicono che la […]

Aldo Grasso sul “Corriere della sera” analizza il successo della rete diretta da Carlo Freccero, a cinque anni dalla nascita.

meta name=”news_keywords” content=”aldo grasso, carlo freccero, rai4, corriere della sera

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 47, di Aldo Grasso.

Il miracolo di Rai 4: tv giovane a tutto cult

E poi dicono che la tv è in crisi. Festeggia alla grande il suo quinto compleanno Rai 4, la rete «nativa digitale», o «mini-generalista», con cui il servizio pubblico ha ringiovanito la propria offerta e il proprio pubblico. Ascolti incredibili per la quarta rete Rai durante tutta la settimana di festeggiamenti per il 14 luglio, data di nascita del canale. La curva d’ascolto è particolarmente impressionante mercoledì sera, con un picco sulla seconda serata. Merito di una programmazione speciale «a tutto cult»: con L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente, pellicola girata da Brace Lee nel 1972, con tanto di combattimento all’ombra del Colosseo, che ha raccolto 739.000 spettatori medi (3,5% di share). E, soprattutto, con Apocalypto, il film di Mel Gibson post-Passione, seguito da 658.00o spettatori e una share del 6,3%.

La curva della rete, fra mezzanotte e l’una, è la migliore di tutta l’offerta televisiva nazionale, con picchi del 16%, il doppio di Raiuno e Canale 5. In cinque anni Rai 4 ha insegnato soprattutto due lezioni. La prima, che il servizio pubblico può aspirare a rinnovarsi, a parlare attraverso una lingua che intercetti gli spettatori più giovani, facendo riscoprire loro classici dell’action o serie tv ignorate o bistrattate da altre reti. Era il mandato dato al canale rivolgersi ai giovani e il successo ha superato le attese. La seconda lezione ha a che fare con l’idea stessa di una rete: l’offerta di un canale non è buona in sé è l’insegnamento del direttore Carlo Freccero ma solo se intercetta lo «spirito del tempo», se sa creare fedeltà, se sa impacchettare anche la library in maniera originale, se esprime una «editorialità» forte. Tutte caratteristiche di questi cinque anni di Rai 4. In collaborazione con Massimo Scaglioni elaborazione Geca Italia su dati Auditel