Pubblicato il 21/07/2013, 10:31 | Scritto da La Redazione

MICHAEL SCHUMACHER: NATO PER CORRERE

Domani, lunedì 22 luglio, su Sky Sport F1 andrà in onda uno speciale dedicato al sette volte campione del mondo. Che per l’occasione fa anche un pronostico sul campionato in corso.

meta name=”news_keywords” content=”contenuto, contenuto

Rassegna stampa: Sky Seven Days, settimana dal 19 al 25 luglio 2013.

Sport | Il Signore della F1

Nato per correre

Michael Shumacher senza freni racconta il privilegio di gareggiare con i grandi della Formula 1: da Senna a Patrese.

Quando sei salito sul tetto del mondo per 7 volte, con il brivido del pericolo sempre attaccato alla pelle, non c’è niente che possa farti paura. Neanche la consapevolezza che quello che è stato non potrà più tornare. Perché chiamarsi Michael Schumacher significa aver lasciato nel grande libro della Formula 1 una scia indelebile. Il titolo più importante arriva nel 2000: «Jean Todt sul podio disse che da quel momento in poi la mia vita sarebbe cambiata», ricorda. E aveva ragione. Nato per correre con l’istinto naturale della competizione, Schumacher ha dimostrato che se punti tutto su un sogno alla fine lo realizzi.

Oggi, con uno sguardo sempre attento ai sogni dei piloti del presente, Schumacher non nasconde che le cose non vanno più come in passato: «Ai miei tempi la preparazione fisica era molto importante – spiega ai microfoni di Sky ne I Signori della F1 (Sky Sport F1 HD, lunedì 22 luglio ore 20.30) -. Oggi, invece, l’aspetto atletico incide meno: la velocità è rimasta invariata, ma si possono utilizzare il servosterzo e i freni idraulici, oltre ad altri elementi tecnici che permettono di focalizzarsi più facilmente sulla guida». Quello di Michael è stato un universo costellato da grandi nomi: Senna, Mansell, Prost, Boutsen, Patrese, Brundle. Tutti hanno incrociato il loro destino con quello del pilota tedesco, che oggi dice a cuore aperto: «È stato un privilegio poterli affrontare».  

Riguardo al presente, sulla stagione in corso Schumacher non ha dubbi: «Non è molto diversa dalle precedenti, a parte forse qualche problema in più dovuto alle gomme. L’anno scorso avevo già fatto notare che qualcosa non andava, adesso se ne sono accorti tutti». E a proposito degli incidenti di Silverstone: «È stato un caso eccezionale, ma posso assicurare che quello inglese è uno dei circuiti più veloci, in cui le gomme vengono portate quasi al limite. Il problema più grande è che le gomme dovrebbero essere compatibili con la maggioranza dei team in gara, non solo con poche macchine, come invece succede da due anni». Quanto ai protagonisti del Mondiale: «Vettel, Alonso, Räikkönen ed Hamilton attualmente sono i migliori, possono tutti arrivare in fondo. Sono tutti umani, certamente hanno dei punti deboli ma lavorano tanto per nasconderli». Ma se qualcuno gli domanda quale scuderia gli sia rimasta di più nel cuore, lui risponde convinto: «Non ho problemi a dire che amo sia la Ferrari che la Mercedes».

 

 

Per ricevere Sky Seven Days clicca qui.

 

(Nella foto Michael Schumacher)