Pubblicato il 20/07/2013, 09:26 | Scritto da La Redazione

ROCCO SIFFREDI: «VADO IN TV E APRO UN RISTORANTE. IL PIANO B PRIMA CHE MI LASCI IL FISICO»

ROCCO SIFFREDI: «VADO IN TV E APRO UN RISTORANTE. IL PIANO B PRIMA CHE MI LASCI IL FISICO»
Il pornodivo, in arrivo su Cielo con un programma di sexy consigli, parla del suo futuro in un’intervista a Silvia Fumarola de “La Repubblica”. meta name=”news_keywords” content=”rocco siffredi, porno, pornostar, la repubblica“ Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 49, di Silvia Fumarola. «Vado in tv e apro un ristorante. Il piano B prima che mi lasci […]

Il pornodivo, in arrivo su Cielo con un programma di sexy consigli, parla del suo futuro in un’intervista a Silvia Fumarola de “La Repubblica”.

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Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 49, di Silvia Fumarola.

«Vado in tv e apro un ristorante. Il piano B prima che mi lasci il fisico»

Rocco Siffredi dai set pomo ai sexy consigli su Cielo.

«Beh no, se avessi problemi sessuali mi creerebbe qualche difficoltà parlarne in tv. Sono cose intime». Detto da Rocco Siffredi che ha passato la vita più nudo che vestito fa un po’ ridere. «Ma un conto è il lavoro», spiega lui «un conto è la vita privata». Dalla fine di ottobre debutta su Cielo come conduttore-terapeuta di un programma in cui offre consigli sessuali a coppie in crisi, dal titolo esplicativo: Ci pensa Rocco. Classe 1964, abruzzese di Ortona, all’anagrafe Rocco Tano, è un curioso personaggio. Illustra tecniche sessuali audacissime come se discutesse del tempo e s’illumina parlando della moglie: «È tutto per me, l’unica».

Rocco terapeuta, una bella responsabilità.

Ride. «La prima difficoltà è stata distribuire il sangue non nella zona sud ma al cervello. Le persone hanno fiducia in me, è una gratificazione, dopotutto sono solo un pornostar».

Appunto.

«Mi vedono come un prete, un confessore. Forse pensano: se non mi capisce lui chi mi capisce?».

Non è il massimo della privacy confessarsi in tv.

«Il calo del desiderio è diffuso, bisogna tenere vivo il desiderio. La coppia segue una “terapia d’urto”, sta al gioco. Gli uomini sono egoisti, saltano i preliminari. Mia moglie li adora. Un perfetto amante deve adeguarsi alla compagna. Lo sa com’è».

No, com’è?

«Gli uomini sono basic: gli metti accanto una bionda e una bruna e non capiscono più niente. Sa perché ho scelto questo lavoro e continuo a farlo? Mi rende felice dare piacere».

Sua moglie che dice?

«Rosa è ungherese, ha una mentalità aperta. È lavoro, lo sa. Nei paesi dell’est vietavano tutto, tranne il sesso. Stiamo insieme da vent’anni, ha girato solo un porno con me. Truccava le ragazze, non sapevano che fosse mia moglie e commentavano: “Non vedo l’ora di farmi Rocco”. Lei non era gelosa, ma non andava bene a me».

Col porno si diventa ricchi?

«Rispetto al cinema normale, no. Al massimo porto le valige a George Clooney. Ma vivo bene».

La fermano mamme con bambini per l’autografo. Perché un pornodivo è una star e una pornodiva è una prostituta?

«Perché viviamo in un Paese cattolico. Mio padre andava al cinema con gli amici a fare il tifo. Mi disse solo: fai tutto, ma non andare con gli uomini. Altri tempi».

I suoi figli che dicono?

«Non gli ho mai nascosto niente. A Budapest negli studi c’è un campo da motocross, facciamo sport, qualche ragazza gironzola. Il piccolo mi ha detto: “Papà, quante tettone rifatte…”. Il grande ha diciassette anni, non vuole che la fidanzata metta la minigonna».

Il figlio dell’incendiario è sempre pompiere.

«Forse sì. Li ho educati che siano liberi».

Non pensa che il porno possa istigare la violenza sulle donne?

«Nel 2013 non si può pensare alla donna oggetto, milioni di donne vedono film porno, Internet offre libertà estrema, purtroppo o per fortuna non lo so».

I giovani col mito del sesso vogliono fare i pornodivi?

«Ai casting i ragazzi mi chiedono: “Tra quanto iniziamo?”, e corrono in bagno a farsi l’iniezione. C’è un’ansia da prestazione incredibile. Mia moglie mi dice sempre: “Devi smettere di cercare un altro Rocco”».

Tra le sue colleghe chi era la più brava?

«Moana Pozzi, una donna intelligentissima. Non era il suo ambiente, arrivava sul set, entrava in una stanza e diceva: “Questi sono tutti matti”, come se la cosa non la riguardasse».

Lei teorizza che le donne brutte sono più grate.

«Tra una bella statua e una ragazza meno perfetta che con lo sguardo dice: “Magari scegliessi me”, non ho dubbi. Non mi piace la bellona che pensa: “Ti sto facendo un piacere”».

Ha 49 anni, che farà nella seconda vita? Ha un piano B?

«Sono ancora felice davanti alla telecamera, adoro il mio lavoro. Però sto aprendo una serie di ristoranti Rocco’s World Cafe. Mi organizzo prima che “lui” mi abbandoni».