Pubblicato il 18/07/2013, 17:03 | Scritto da La Redazione

MATILDE, UN FILM INTERPRETATO SOLO DA BIMBI SORDI, INSEGNA CON IRONIA E POESIA, COME SI VIVE SENZA SENTIRE.

Il corto di Vito Palmieri, vincitore di diversi premi, prodotto da un’associazione di genitori di bambini non udenti va in onda il 28 luglio in prima serata su Diva Universal. Un’esperienza che vale la pena di guardare e vivere. meta name=”news_keywords” content=”Matilde, Diva Universal, Vito Palmieri

Matilde è una bambina. Va a scuola. Fa la quinta elementare. Segue le lezioni. Ma non riesce a concentrarsi per due motivi: i rumori delle sedie che strusciano sul pavimento e i baffi del suo maestro. Matilde è una bambina sorda. Per dirla educatamente, non udente. Eppure nel suo mondo ovattato e senza suoni, ci sono rumori capaci di darle fastidio. Matilde è la protagonista del corto realizzato da Vito Palmieri, in onda su Diva Universal domenica 28 alle 21, che ha già portato a casa diversi premi: la terza edizione del Social World Film Festival, miglior corto italiano al Rome Indipendent Film Festival e al Festival del Cinema europeo di Lecce e il Toronto International Film Festival nella sezione “Bambini”. La motivazione della giuria è stata la seguente: «Il film ci invita a condividere il viaggio della bella Matilde, mentre ci fornisce un’esperienza che gioca con tutti i nostri sensi».

La pellicola è interpretata da piccoli attori non udenti, bambini non professionisti, gli unici in grado di offrire alla macchina da presa la loro verità di sordi nell’ ambiente scolastico.

La storia si dipana intorno alla vita di Matilde, il vero nome della protagonista, che sui banchi vive con disagio i rumori delle sedie e i baffi del suo insegnante. Non riesce a seguire le lezioni. Ma non demorde, così mostra il suo apparecchio acustico al maestro e gli chiede di tagliarsi i baffi. Poi si presenta in classe con tante palline da tennis da infilare nelle gambe delle sedie per attutire i rumori. Due piccole attenzioni che le cambiano la vita. Come dire: ci vuole poco per aggirare le difficoltà. «Nella scuola di mia figlia – ha ricordato Carlos, il papà di Matilde – fin dalla prima classe hanno utilizzato l’espediente delle palline sotto le sedie: un’idea poi ripresa nel cortometraggio».

Il film, prodotto da un’associazione di genitori con figli audiolesi, l’Agfa-Fiadda di Bologna, è distribuito con i sottotitoli in italiano o nella lingua del Paese in cui viene proiettato. «Il successo che sta avendo nei diversi festival è per noi inaspettato, ora puntiamo a diffonderlo anche nelle scuole – dice il papà di Matilde – In una scena anche gli spettatori udenti sono obbligati a leggere il labiale perché non sentono le battute dei personaggi».

Un piccolo film, un semplice corto, che Vito Palmieri, regista da sempre attento al punto di vista dei bambini, ha saputo raccontare con poesia e una punta di ironia, perché Matilde è una bambina vivace, simpatica, giocatrice di tennis, intelligente, solo che è sorda. Ecco perché vale la pena guardarlo.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Matilde, la protagonista del film)