Pubblicato il 09/07/2013, 10:31 | Scritto da La Redazione

MAURIZIO COSTANZO: «CON STUDIO 5 VIVE L’EFFETTO NOSTALGIA»

MAURIZIO COSTANZO: «CON STUDIO 5 VIVE L’EFFETTO NOSTALGIA»
Il giornalista e conduttore riflette sulle colonne de Il Messaggero sul programma Studio5 di Alfonso Signorini: «Quando assisto a queste ricostruzioni del passato, mi torna il dubbio sulla qualità dei programmi di oggi e quindi sulla ipotetica mancanza di inventiva da parte degli autori».meta name=”news_keywords” content=”Studio5, Alfonso Signorini, Maurizio Costanzo, Canale5″   Rassegna Stampa: Il […]


Il giornalista e conduttore riflette sulle colonne de Il Messaggero sul programma Studio5 di Alfonso Signorini: «Quando assisto a queste ricostruzioni del passato, mi torna il dubbio sulla qualità dei programmi di oggi e quindi sulla ipotetica mancanza di inventiva da parte degli autori».meta name=”news_keywords” content=”Studio5, Alfonso Signorini, Maurizio Costanzo, Canale5″

 

Rassegna Stampa: Il Messaggero, pagina 27, di Maurizio Costanzo

 

Maurizio Costanzo
Con Studio 5 vive l’effetto nostalgia

Canale5, con Studio5 e la complicità di Alfonso Signorini, sta raccontando gli anni dei grandi successi della rete del Biscione. Si va da Striscia la notizia, ai programmi di Sandra e Raimondo di Mike Bongiorno o di Corrado a tutti i successi che, in pochi anni, hanno fatto diventare Canale5 la prima rete commerciale italiana. Quando assisto a queste ricostruzioni del passato, mi torna il dubbio sulla qualità dei programmi di oggi e quindi sulla ipotetica mancanza di inventiva da parte degli autori. Più che altro Studio5 ha dimostrato che c’era un continuo cambio di atmosfera nelle varie fasce orarie, il che consentiva al telespettatore di non annoiarsi mai. In genere si accusano gli autori di poche idee, questa volta mi viene da dire: non sarà che sono state stagioni felici quelle che hanno avuto davanti alle telecamere, contemporaneamente, Corrado, Bongiorno, Mondaini e Vianello? D’altra parte, la grande possibilità di uomini da spendere davanti alle telecamere, ha consentito il debutto di tanti giovani che poi, nel tempo, sono cresciuti. Oggi, dinanzi a un debutto c’è l’immediato sfruttamento di quel personaggio, con il rischio che arrivi a consumarsi prima del previsto. Se uno è bravo a condurre un programma radiofonico, non è detto che debba saper fare tutto nella stessa maniera e con lo stesso successo. Sono convinto, peraltro, che Studio5 avrà via via buoni ascolti perché l’effetto nostalgia funziona sempre.