Pubblicato il 08/07/2013, 11:32 | Scritto da La Redazione

BRUNETTA: «LA RAI SIA AUTONOMA, MA NON DALLA LEGGE»

BRUNETTA: «LA RAI SIA AUTONOMA, MA NON DALLA LEGGE»
Prosegue la polemica tra il capogruppo alla Camera del Pdl Renato Brunetta e il critico del Corriere della Sera, Aldo Grasso, sulla denuncia dell’ex ministro, di una Rai con trasmissioni tv con ospiti quasi tutti di sinistra. Di seguito la lettera al direttore del CorSera da parte di Brunetta. meta name=”news_keywords” content=”Brunetta, psl, Aldo Grasso, […]


Prosegue la polemica tra il capogruppo alla Camera del Pdl Renato Brunetta e il critico del Corriere della Sera, Aldo Grasso, sulla denuncia dell’ex ministro, di una Rai con trasmissioni tv con ospiti quasi tutti di sinistra. Di seguito la lettera al direttore del CorSera da parte di Brunetta. meta name=”news_keywords” content=”Brunetta, psl, Aldo Grasso, Correre della Sera, Rai”

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 6, di Renato Brunetta.

Brunetta: «La Rai sia autonoma, ma non dalla legge»

Caro direttore,
il professor Aldo Grasso ha ragione. Ha ragione nel mondo del dover essere. In uno Stato liberale quale il suo collaboratore auspica non c’è spazio per una rete televisiva incatenata a norme che definiscano il pluralismo e la par condicio. Nel mondo reale esiste però una televisione di Stato, esiste un contratto di servizio, ci sono norme che vanno rispettate. Un buon motto liberale credo sia anche il «pacta sunt servanda». E se un conduttore o giornalista pensa sia un patto leonino, lo dichiari, lo violi e se ne assuma la responsabilità. La Commissione di Vigilanza si occupa di verificare se la Rai si attenga alla sua natura di servizio pubblico, e il criterio è vedere non se rispetta soltanto uno spirito della legge che la retorica può tirare di qua o di là a seconda di simpatie e gusti, ma se banalmente si situi o no nella legalità. La quale sarà senz’altro figlia di un’idea di pluralismo equivalente a lottizzazione, ma “parva lex, sed lex”. Ricordo che Aldo Grasso polemizzando invero molto acidamente con Augusto Minzolini nel momento in cui fu allontanato dalla guida del Tg1, non disse una parola per ricordare che proprio in base al criterio della bilancia delle presenze l’Agcom condannò il suo telegiornale a una multa salata.
Grasso scrisse: «A fazioso succede fazioso, al congenito opportunismo la vanesia disponibilità dei singoli, fino a quando la Rai non troverà una sua autonomia. Se mai la troverà». Io ho dimostrato, analizzando i dati, quello che già balzava agli occhi osservando le trasmissioni di Annunziata, Fazio e Floris. Faziose, faziosissime. La Rai è bene trovi autonomia, ma finché è televisione di Stato non può essere autonoma dalla legge. Purtroppo troppe forze si oppongono alla privatizzazione, che io auspico, di almeno due reti generaliste su tre.

Finché va così Brunetta farà il suo lavoro di controllore. Sia chiaro, controllore, non giudice. A valutare e sanzionare è l’Autorità garante della comunicazione. Il mio compito di controllore deve comportare la rinuncia ad apparire nei programmi della Rai, come auspica Grasso? Comunque vada credo che sia il sottoscritto sia il telespettatore reggeranno il colpo.
Renato Brunetta
Capogruppo PdL alla Camera

Se «pacta sunt servanda», se «parva lex, sed lex», cominciamo a compiere piccoli passi: i membri della Commissione di Vigilanza Rai non possono prendere parte a programmi della stessa Rai. Un bell’esempio, il resto verrà, si spera. A.G.
A.G.