Pubblicato il 06/07/2013, 13:31 | Scritto da La Redazione

QUARANTENNI SULL’ONDA: NUZZI, PORRO, FORMIGLI. LA GENERAZIONE TALK SFIDA IL “VECCHIO” SANTORO

QUARANTENNI SULL’ONDA: NUZZI, PORRO, FORMIGLI. LA GENERAZIONE TALK SFIDA IL “VECCHIO” SANTORO
Il telemercato ha visto protagonisti solamente loro: giornalisti, maschi, rampanti. E che bucano il video.meta name=”news_keywords” content=”Paragone, Sottile, Formigli, Nuzzi, Porro”   Rassegna Stampa: Il Giornale, pagina 30, di Laura Rio   Quarantenni sull’onda Nuzzi, Porro, Formigli La generazione talk sfida il «vecchio» Santoro Il telemercato ha visto protagonisti solamente loro: giornalisti, maschi, rampanti. E […]


Il telemercato ha visto protagonisti solamente loro: giornalisti, maschi, rampanti. E che bucano il video.meta name=”news_keywords” content=”Paragone, Sottile, Formigli, Nuzzi, Porro”

 

Rassegna Stampa: Il Giornale, pagina 30, di Laura Rio

 

Quarantenni sull’onda

Nuzzi, Porro, Formigli

La generazione talk sfida il «vecchio» Santoro

Il telemercato ha visto protagonisti solamente loro: giornalisti, maschi, rampanti. E che bucano il video

Luca Telese, Gianluigi Nuzzi, Nicola Porro, Salvo S ottile. Anche Corrado Formigli. E pure Giuseppe Cruciani, Gianluigi Paragone e David Parenzo. Tutti maschi, giornalisti, anchorman. Tutti quarantenni (con quel pizzico di brizzolato che fa figo). Tutti sulla cresta dell’onda. Tutti in prima fila (o quasi) nel magico schermo televisivo. Solo di loro si è parlato in queste giornate estive di compra-vendita dei conduttori: siti e giornali si sono riempiti dei loro volti e delle cronache delle contrattazioni, attese, bagarre, liti, gelosie, vendette (manco fossero delle primedonne), che stanno accompagnando come in un gioco di vasi comunicanti gli spostamenti da una rete all’altra. Insomma, mentre nel settore rosa si assiste a una stage di presentatici (dalle sorelle Parodi a Victoria Cabello), quello maschile avanza a passo veloce… E si tratta di una generazione di giornalisti più o meno della stessa età, nati negli anni Sessanta inizi Settanta, cresciuti nelle redazioni dei quotidiani (molti qui al Giornale) e sbocciati, chi prima e chi dopo, come anchorman nei programmi di approfondimento. E, visto quanto si sono spese le aziende per contenderseli o perlomeno per sperimentarli, possono a buon diritto essere «etichettati» come la nuova generazione che può sfidare la vecchia (in senso professionale, per carità!). Certo, i maestri restano Santoro, Mentana e Vespa, però… a giudicare dai tweet o dai post velenosi che circolano, nel loro piccolo un po’ di fastidio lo danno. Dunque riassumiamo. Da La7 sono andati via Porro, Parenzo, Telese (cioè tutto lo staff di In onda) e Nuzzi. Pure Formigli era sul piede di partenza. Il primo, come si sa, è approdato a Raidue ed è già in video con Virus al mercoledì sera. Il secondo ha appena concluso un ciclo di prime serate, La guerra dei mondi, su Raitre. Il terzo e il quarto sono stati ingaggiati da Mediaset e li vedremo da settembre alla guida del redivivo Matrix (probabilmente, ma non è ancora certo) e di Quarto Grado. Quest’ultimo è stato abbandonato da Salvo Sottile che, a sua volta, è migrato verso La7 dove si metterà alla guida di un programma simile, cronaca nera e omicidi vari, al mercoledì sera. Il suo passaggio, per niente indolore, è stato al centro nelle ultime ore di vari sconti. Il cui riassunto è: Sottile accusa Mediaset di non averlo voluto valorizzare nonostante le promesse fattegli (leggi la conduzione di Matrix) e twitta messaggi velenosi nei confronti di Mario Giordano. Il quale in un’intervista a Libero ha ribattuto a Sottile di dire «falsità» e spera «di non vederlo tra i martiri tardivi del berlusconismo». Mentana cinguetta perfido: «Nuzzi e Telese? Se queste sono le perdite di La7 direi che ci siamo rafforzati». E non finirà certamente qui… Da par suo, Porro si è beccato invece una reprimenda della consigliera di amministrazione Benedetta Tobagi che ha criticato (non nella naturale sede del cda, ma sul sito Valigia Blu) il nuovo programma di Rai due perché «già visto» censurando in particolare l’uso della ricostruzione «romanzata» interpretata da attori di colloqui tra esponenti del Pdl. Ma passiamo agli altri «migranti». Perché la campagna acquisti continua. A La7, il neo proprietario Urbano Cairo non intende fare stravolgimenti e mettere in discussione i capisaldi che sono Santoro, Mentana, Crozza e Gruber, però vuole dare la sua impronta, che si riassume in un concetto: più popular. Vista la sua storia e i prodotti della sua casa editrice, viene tutto di conseguenza. Insomma qualche volto e programma più «grunge» non guasta anche sulla rete dei «fighetti» di sinistra (almeno finché Santoro non si irrita). Dunque quali volti più consoni a questo scopo di Giuseppe Cruciani o Gianluigi Paragone? Il primo, il cattivissimo della radiofonica Zanzara (che ora è in onda su Rete4 a presentare documentari storici), da tempo cerca la consacrazione televisiva. Il secondo è in grave crisi con i vertici Rai da cui non è amato (per usare un eufemismo). Uno dei due poli ebbe spuntare a settembre su La7, magari per ricostruire In onda o qualcosa di simile. E una donna? Per fortuna resta, anzi si espande, Lilli Gruber.