Pubblicato il 05/07/2013, 15:01 | Scritto da La Redazione

ANTONELLA DI LAZZARO: «DIRIGERE MTV È UNA QUESTIONE DI EMPATIA»

ANTONELLA DI LAZZARO: «DIRIGERE MTV È UNA QUESTIONE DI EMPATIA»
Sono giovani e intraprendenti. Sono le nuove donne della tv che con la loro creatività hanno saputo rivoluzionare i palinsesti italiani, con la loro sensibilità hanno ascoltato i telespettatori e soddisfatto le loro necessità e con la loro forza si sono fatte strada fino a diventare come Antonella Di Lazzaro, direttore di Mtv. meta name=”news_keywords” […]

Sono giovani e intraprendenti. Sono le nuove donne della tv che con la loro creatività hanno saputo rivoluzionare i palinsesti italiani, con la loro sensibilità hanno ascoltato i telespettatori e soddisfatto le loro necessità e con la loro forza si sono fatte strada fino a diventare come Antonella Di Lazzaro, direttore di Mtv.

meta name=”news_keywords” content=”Mtv, Antonella Di Lazzaro, Pif, Caterina Guzzanti”

Rassegna Stampa: Corriere della sera SETTE, pagina 112/13, di Jessica D’Ercole.

Le nuove donne della tv.
Di Lazzaro: «Dirigere Mtv è una questione d’empatia»

Sono giovani e intraprendenti. Sono le nuove donne della tv che con la loro creatività hanno saputo rivoluzionare i palinsesti italiani, con la loro sensibilità hanno ascoltato i telespettatori e soddisfatto le loro necessità e con la loro forza si sono fatte strada fino a diventare come Antonella Di Lazzaro, direttore di Mtv. Ma chi è Antonella Di Lazzaro? Sin da piccola aveva le idee molto chiare: «Ho sempre saputo che avrei lavorato con immagine e comunicazione». E per realizzare i suoi sogni ha studiato in Francia, ha fatto un master in Spagna e si è messa alla prova in Inghilterra: «All’inizio ero una semplice assistente di produzione», poi «sono andata a Mtv che stava lanciando i canali internazionali: prima a Londra, poi ho seguito le start-up in giro per il mondo, mi sono occupata del lancio delle news, degli eventi Mtv ecc…». Una gavetta che l’ha portata a ricreare l’immagine di Mtv sul canale 8 spostando la proposta musicale, Mtv Music, sul 67: «È stata una scelta mirata a soddisfare le esigenze del nostro pubblico in maniera più adeguata». Ogni giorno è lei che firma i palinsesti, che si occupa del marketing, della pubblicità, è lei che decide, con il suo staff, quali serie e quali programmi comprare all’estero e quali in Italia o ancora cosa produrre in casa, e come se non bastasse segue anche tutti gli eventi in piazza di Mtv e tutta la parte socialnetwork della rete: «Che per noi è estremamente importante, Facebook (1,4 milioni di fan) e Twitter (115mila follower) ci permettono di comunicare direttamente con il pubblico».
Come fa a decidere cosa mandare in onda e cosa no?
«Anche grazie ai social, ma soprattutto in base al target del nostro pubblico. La fascia d’età che più ci guarda sono i giovani 15-34 anni ma ci stiamo allargando ai 15-44, con nuovi contenuti italiani e non».
Da settembre siete rilevati nei dati auditel.
«Questo ci permette di capire chi ci guarda e a che ora. Il pomeriggio, infatti, soddisfiamo i gusti dei più giovani con docu-reality che  hanno avuto ottimi riscontri come Ginnaste, Calciatori o Ballerini. Poi alla sera diamo al canale un taglio più trasversale».
Tipo?
«Be’, con film e con le serie tv».

Infatti Girls è stato un successo…
«Sì, ma lo sapete che i telespettatori di Girls sono in prevalenza maschile?».

Maddai…
«Eh sì, e i dati ci dicono anche che Maccio Capatonda, che abbiamo preso del web, è guardato più da uomini adulti mentre La prova dell’otto di Caterina Guzzanti più da donne. Il più trasversale, però, resta Il Testimone di Pif».
Pif, gli abbiamo dedicato la copertina… Come è nato Il Testimone?
«Devo dire che il pilot che Pif mi portò nel 2007 era un prodotto praticamente finito. Era Addio pizzo. Guardandolo mi sono commossa».
Come scegliete gli argomenti?
«Ne parliamo tutti insieme e poi si decide. Così come quando Pif porta a casa una puntata ce la guardiamo tutti assieme. Pif coniuga alla perfezione empatia e ironia, credibilità e talento, proprio quello che Mtv vuole trasmettere».
Una combinazione che vi ha fatto crescere del 20% da inizio anno. Quanto è contato essere donna?
«A dire il vero, lavorando per un brand internazionale non ho mai sentito tutta questa discriminazione. Certo che nella parte business se l’empatia, tratto tipicamente femminile, va depotenziata, per la scelta dei contenuti è essenziale. Ma anche i miei colleghi si emozionano, quindi…».

Qual è il futuro della tv?
«Il futuro è nei contenuti e nel social. Twitter e Facebook ci aiuteranno a cambiare la cartina geografica della televisione».
E quello di Mtv?
«Non posso ancora dire niente, ma prometto grosse novità per il prossimo autunno».