Pubblicato il 28/06/2013, 17:02 | Scritto da La Redazione

CACCIATORI DI TESORI VINTAGE: ARRIVA SU CIELO “ITALIAN PICKERS”

CACCIATORI DI TESORI VINTAGE: ARRIVA SU CIELO “ITALIAN PICKERS”
Debutta su Cielo, ogni lunedì alle 21.10 a partire dal primo luglio, la versione italiana di uno dei format americani più seguiti sulla tv via cavo: TVZOOM  ha intervistato Sandro, Simone e Lorena, che nel corso del programma andranno a caccia di piccole perle di modernariato da valorizzare determinando nuove tendenze.  Sono tre segugi. La […]

Debutta su Cielo, ogni lunedì alle 21.10 a partire dal primo luglio, la versione italiana di uno dei format americani più seguiti sulla tv via cavo: TVZOOM  ha intervistato Sandro, Simone e Lorena, che nel corso del programma andranno a caccia di piccole perle di modernariato da valorizzare determinando nuove tendenze. 

Sono tre segugi. La loro squadra ricorda un po’ gli Acchiappafantasmi di ottantiana memoria. Hanno una missione da compiere: scovare oggetti nascosti nelle cantine, nei mercatini, nei luoghi abbandonati, dal gusto agrodolce al palato del ricordo, capaci di raccontare una storia. Dai complementi d’arredo a creazioni di design, dalle insegne americane anni ’50 ai juke box, piccoli tesori vintage da valorizzare e ricollocare sul mercato, di quelli che, a vederli, fanno risuonare le campane della malinconia in noi nostalgici.
Sandro Beretti, ricercatore, restauratore, collezionista e rivenditore, titolare di un negozio di modernariato nel cuore della vecchia Milano, è la mente che dirige le operazioni.
Simone Papini, socio della cooperativa Di mano in mano, si occupa di arte e design contemporaneo. Nella sua carriera ha effettuato centinaia di sgomberi di cantine, appartamenti, uffici, scovando perle vintage sonnecchianti.
Lorena Masdea, architetto d’interni, una detective capace di scovare tracce del passato in ogni oggetto di modernariato, ricollocandolo in una nuova dimensione estetica.
Con loro, Italian Pickers, prodotto da Zodiak Active, in onda su Cielo dal 1° luglio ogni lunedì alle 21, potrebbe replicare il successo ottenuto dal formato originale americano American Pickers, che nel 2010 su History è stato il programma non fiction più visto della tv via cavo americana.
Presentatevi. Qual è il vostro background?
Sandro: «Sono figlio d’arte. Ho ereditato da mio padre, già attivo nel settore dagli anni ’50, la passione per gli oggetti di modernariato italiano e di vintage americano. Ho iniziato come restauratore, antiquario, la naturale evoluzione del mio lavoro è nel mio negozio Beretti Antiquaria, dove tratto la compravendita e la valorizzazione di oggetti di questo tipo. La scelta di un pezzo è per me sempre stata un’esperienza emozionale. Poi ho imparato a farne un motivo di guadagno».
Lorena: «Sono architetto d’interni. Questo è il mestiere che ho sempre voluto fare fin da bambina, quando ho chiesto ai miei genitori di modificare la mia cameretta Aiazzone trasformandola a poco a poco in un ambiente in linea col mio gusto. Ho sempre avuto una passione sfrenata per il vintage, per gli oggetti capaci di raccontare la storia delle epoche in cui sono stati creati».
Simone: «Sono approdato a ciò che faccio oggi in modo quasi casuale. In passato facevo un altro mestiere, ma sentivo che non mi rispecchiava. La noia prendeva il sopravvento. Poi sono entrato in contatto con la cooperativa Di mano in mano. Ho iniziato a collaborare a sgomberi di vecchie cantine, di solai, di uffici e appartamenti. La mia innata curiosità mi ha portato ad appassionarmi agli oggetti che scovavo, mi entusiasmava il loro vissuto, le storie che indirettamente raccontavano».
Come si determina il valore di un oggetto di modernariato? Come si fiuta un affare?
Sandro: «E’ una domanda complessa. La legge della domanda e dell’offerta è alla base, la richiesta intorno a un oggetto è alla base del suo valore di mercato».
Lorena: «Poi ci sono le tendenze contingenti. La moda ne detta le linee guida. In questo periodo, per esempio, il recupero dello stile anni ’50/’60 è tra le maggiori richieste della mia clientela».
Simone: «Non scordando che la disponibilità di un oggetto resta fondamentale. Più è raro, più il suo valore aumenta».
La ciclicità delle mode, impone notevole spirito di adattamento nel fiutare un affare.
Sandro: «La ciclicità delle mode, soprattutto grazie all’influenza generazionale. La tendenza comune è ricercare e apprezzare il valore di un oggetto la cui storia può per un cliente rappresentare un determinato periodo della sua vita. Per esempio l’infanzia. Con l’avvicendarsi delle generazioni, si modificano le tendenze e le richieste. Il classicco cassettone della nonna, per esempio, è ormai qualcosa di già visto, soppiantato da nuovi oggetti d’interesse».
Lorena: «In questo periodo c’è stata l’esplosione del lettering, il recupero delle insegne luminose vintage da riadattare come originale complemento d’arredo».
Simone: «Oggetti che all’epoca in cui erano stati fabbricati potevano essere considerati quasi banali perché prodotti su larga scala, riacquistano oggi valore per la grande forza d’innovazione e di sperimentazione dietro alla loro ideazione. La forma, i colori, i materiali con cui venivano plasmati, fanno capo a un’idea, a una direzione progettuale che ha fatto scuola e ha creato nuovi orizzonti. In queste caratteristiche, si nasconde l’affare».
Nelle puntate del programma, girerete l’Italia a caccia di tesori nascosti. Qual è stato il bacino più fertile dal quale avete attinto?
Sandro: «Milano è senza dubbio la città più interessante, da questo punto di vista. Per la sua ricchezza produttiva, per le grandi risorse progettuali e la disponibilità economica che l’hanno animata dagli anni ’50 in poi. Anche Torino è una piazza interessante. O Roma, sotto altri aspetti. In generale, la particolarità delle regioni italiane è la differenza di influenze che ne hanno indirizzato il gusto».
Potete anticipare una chicca esclusiva che mostrerete nel corso delle puntate?
Sandro, Lorena, Simone: «Parleremo della nave Andrea Doria, prototipo di imbarcazione di grosse dimensioni che ha lanciato nel mondo il vero italian style, facendo scuola».
Simone: «Spesso mostreremo il recupero di oggetti in condizioni difficili che, come detto, hanno rappresentato un caposcuola, un’idea nuova e pionieristica».
Lorena: «Come il primo esempio di ventilatore domestico o di lavatrice a cestello».
Parlando di cifre, un oggetto di particolare valore che verrà mostrato durante una trattativa?
Sandro: «Mi viene in mente una chaise longue Cassina originale, stimata attorno ai 2000, 2500 euro. Sarebbe bello riuscire a recuperare il prototipo originale di una lampada Sarfatti o di Gio Ponti. Queste sono le chicche che per un collezionista rappresentano il vero Santo Graal».
La vostra ripartizione di ruoli nel programma sarà precisa: Sandro alla guida delle trattative, Lorena e Simone sguinzagliati nelle ricerche.
Lorena: «Grazie al programma, ho anch’io imparato i segreti della trattativa estenuante. Un po’ ci ero abituata durante le mie incursioni nei mercati dell’usato, alla ricerca di oggetti. Ma oggi posso dire di aver imparato qualcosa di nuovo».
Simone: «Le variabili che determinano il valore di un oggetto sono tantissime. Può capitare di acquistare un pezzo a una cifra e poi far fatica a rivenderlo a un prezzo maggiore. E poi, molta importanza è data dall’originalità di un oggetto. Alla fine di ogni tappa di ricerca determineremo il prezzo di acquisto degli oggetti e il guadagno che ne potrà ricavare».
Sandro: «Ricordo quando ho comprato una radio Brionvega e, quando l’ho aperta, ho scoperto che dentro non c’era la meccanica originale ma quella di una radiolina comune. Non valeva nulla».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto i tre protagonisti di Italian Pickers)