Pubblicato il 27/06/2013, 13:32 | Scritto da La Redazione

LINO BANFI E NONNO LIBERO, UN LEGAME INDISSOLUBILE BENEDETTO DALL’EX PAPA E DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

L’attore tornerà a breve sul set del “Medico in famiglia”, dove sarà presente in ogni puntata. Nella nona serie nonno Libero, già proclamato “nonno d’Italia”, sarà il perno intorno a cui ruoteranno le avventure della famiglia Martini.

Nonno Banfi. Anzi pardòn, nonno Libero. Perché tutti, per strada, giovani e anziani, lo conoscono così. E lui, instancabile, estenuante, al limite del ce l’ha già detto mille volte, non fa che ripeterlo: «Tutti mi hanno chiesto di tornare a interpretare Nonno Libero, da Joseph Ratzinger al Presidente Giorgio Napolitano, che dovevo fare?». Mica per audience. No, nemmeno per vil pecunia. Nonno Libero è un’istituzione senza la quale non si va avanti. Neanche chi il Medico in famiglia non lo guarda, non l’ha mai guardato, né mai lo guarderà.

Nonno Libero è come la Coca Cola, deve piacere a tutti. Per forza. Giustamente Joseph Ratzinger era troppo impegnato nei suoi studi filosofici-religiosi per sapere che nei suoi trascorsi Nonno Libero ha film come La liceale nella classe dei ripetenti, L’onorevole con l’amante sotto il letto, La moglie in bianco… l’amante al pepe, L’infermiera di notte, girati in compagnia di signorine vestite in maniera più simile alla suore del bunga bunga che a quelle che frequentano le stanze vaticane.

Passato, si dirà. Tutti devono avere la loro occasione di riscatto. E infatti Nonno Libero si è saputo riscattare a tal punto che nessuno lo ricorda più in quei film ad alto contenuto di igiene intima, al più si arriva indietro fino a Oronzo Canà, un casto e puro allenatore, solo un po’ sguaiato, ma niente più.

Al suo nono Medico in famiglia, una fiction-porto di mare dove in molti sono passati, qualcuno è tornato, altri no, Nonno Libero non salterà nemmeno una puntata. Fedelissimo. Gli autori l’hanno voluto così. Oltre che Papa Ratzinger, per carità. Dice Lino Banfi: «Nella seconda e terza serie mi ero un po’ defilato, avevo da fare con la mia casa di produzione, ma tutti mi hanno sempre chiesto di tornare, Nonno Libero è il nonno d’Italia. E poi sia il direttore generale Gubitosi, che la Presidente Tarantola mi hanno fatto notare che senza nonno Libero l’audience perdeva un po’, così mi hanno incastrato».

Lo dice ridendo, sia chiaro. Ma sembra di capire che Nonno Libero è per Banfi quello che Don Matteo è per Terence Hill e Montalbano è per Luca Zingaretti: un alter ego da cui è impossibile staccarsi. Gli autori li hanno plasmati, il pubblico li ha inchiodati ai loro destini, a cui tutti tentano prima o poi di ribellarsi, salvo poi tornare sui loro inevitabili passi. «Nonno Libero si fa più vecchio – continua Banfi – Avrà tante responsabilità, nella nona serie che cominceremo a girare tra poco succederanno tante cose, buone novità».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Lino Banfi)