Pubblicato il 22/06/2013, 16:39 | Scritto da La Redazione

APPELLO A GUBITOSI, DG RAI: RINNOVI PARAGONE E NON ALLUNGHI L’IMBARAZZANTE LISTA DI VITTIME DEL RICATTO POLITICO

Pare che “L’ultima parola” di Rai2 (sempre al di sopra della media di rete) verrà cancellata dai palinsesti su espressa richiesta della Politica. TVZOOM si rivolge direttamente al direttore generale di Viale Mazzini per invitarlo a non commettere l’ennesima ingiustizia.

Il caso de L’ultima parola, talk show condotto da Gianluigi Paragone il venerdì in seconda serata su Rai2, è abbastanza emblematico di questo Paese e della gestione della tv di Stato dalla sua nascita a oggi. Paragone, ex direttore della Padania, entrò in Rai in quota Lega Nord, proprio in quella Rai2 comandata dal «celodurista» Antonio Marano. Il suo talk show, un po’ fuori dagli schemi, nelle ultime due stagioni ha raccolto ottimi ascolti, viaggiando mediamente cinque punti percentuali sopra la media di rete. Dopo la «cacciata» di Santoro, per sostituire il vuoto d’informazione del giovedì sera sulla seconda rete, in molti avevano fatto (a ragione) il nome di Paragone, ormai trasfigurato in giornalista anarchico-rock, in base al criterio proclamato dal Presidente Tarantola di valorizzare le risorse interne.

La cosa, però, non si fece, per un semplice motivo: Paragone aveva iniziato una crociata contro i partiti, impostando il suo programma sulla disillusione dei cittadini verso il Palazzo. A colpi di assoli di chitarra, barba incolta e orecchino. Tutto questo, con ogni evidenza, non è andato giù ai politici, che prima hanno osteggiato la naturale (per merito) promozione alla prima serata del giornalista e poi, notizie delle ultime ore, anche chiesto la testa del conduttore. Sulle pagine del Corriere della sera, articolo ripreso anche da TVZOOM nella consueta rassegna stampa della mattina, Renato Franco parla di un incontro tra il dg Rai Gubitosi, il vicepresidente del Senato Gasparri e Romani, ex ministro berlusconiano ed «esperto» di tv del Pdl. Secondo Franco, in questo incontro i due politici avrebbero, tra le altre cose, chiesto proprio la testa di Paragone, perché non più allineato. Gubitosi, che al posto di Santoro manderà in onda l’esordiente Rai (strappato a La7) Nicola Porro (vicedirettore de Il Giornale), avrebbe pensato a un’uscita più morbida, dirottando Paragone su un format di costume, togliendoli il terreno politico. In attesa dei palinsesti Rai, presentati lunedì, in molti non si stupiscono, in fondo è la storia di questo Paese e, soprattutto, della tv di Stato, da sempre violentata e usata dalla Politica a piacimento.

A questo punto l’appello che facciamo noi di TVZOOM al direttore Gubitosi è quello di non cedere alle minacce dei partiti, ha l’occasione di passare alla storia come quello che ha liberato la Rai dal giogo della Politica. Direttore, faccia una scelta di coraggio, prenda la sua decisione unicamente in base a dati oggettivi (ascolti e raccolta pubblicitaria), rinnovi il programma di Paragone e non allunghi l’imbarazzante lista di vittime del ricatto del potere politico. In fondo si tratta solo di televisione.

 

twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto Gianluigi Paragone)