Pubblicato il 02/06/2013, 18:03 | Scritto da La Redazione

“XFACTOR 7”: PER LA PRIMA VOLTA PARLANO I GIUDICI

“XFACTOR 7”: PER LA PRIMA VOLTA PARLANO I GIUDICI
Simona Ventura, Mika, Elio e Morgan si ritrovano a Genova per le prime audizioni e per la prima volta incontrano la stampa. Se Mika ha già il ruolo di cattivo di turno, Morgan promette un’edizione «allo psicodramma». Mika e Simona Ventura siedono vicini. Alla loro sinistra c’è Elio, alla destra Morgan. Non sono i candidati […]

Simona Ventura, Mika, Elio e Morgan si ritrovano a Genova per le prime audizioni e per la prima volta incontrano la stampa. Se Mika ha già il ruolo di cattivo di turno, Morgan promette un’edizione «allo psicodramma».

Mika e Simona Ventura siedono vicini. Alla loro sinistra c’è Elio, alla destra Morgan. Non sono i candidati alle primarie, nemmeno gli sfidanti sindaci, ma sono i quattro in grado di portare avanti o spegnere i sogni di tanti giovani ragazzi italiani. Certamente più di quanto possano fare i nostri politici. Nelle mani dei giudici di XFactor, il talent di Sky Uno che ha scelto Genova per ripartire con nuove audizioni, c’è il destino dei tanti aspiranti cantanti che il nostro Paese sforna a ritmo incessante. Ma la posta in gioco si alza sempre di più, alla sua settima edizione, XFactor vuol vedere scorrere il sangue. Ogni giudice lo cercherà, a modo suo: Mika il cattivo, Simona l’esigente, Elio il sofisticato e Morgan lo psicodramma fatto persona. È lui stesso a dirlo, ne è talmente convinto da presentarsi in conferenza stampa con una spilletta con due iniziali, PD. «Sia chiaro, significa psicodramma». Proviamo a spiegarlo con parole sue: «Vorrei spingermi in terreni musicali che non conosco. Voglio essere dentro il personaggio, questo è lo psicodramma, ovvero applicare il metodo dell’inconscio a fior di pelle. Diventerà più importante il racconto che c’è intorno a un cantante, il suo racconto di vita, lo psicodramma appunto, ci metteremo in gioco con i nostri dolori e i nostri piaceri».

Il ruolo del cattivo, quello che sorridendo ti manda a casa, se l’è già ritagliato Mika. È lui la novità del programma, a cui Morgan, come preparazione, ha fatto ascoltare l’opera omnia di De Andrè. È capace, l’ha dimostrato nelle audizioni genovesi, è spontaneo, anche troppo con quell’inglese pieno di fuck che alla traduttrice chiede gentilmente di edulcorare. «Il livello delle audizioni è alto – dice – Anche se io sono una testa di ca… perché dico no molto più spesso degli altri. Non so perché, forse dovrei essere più machiavellico».

Elio ha scelto di togliersi i baffi «prometto che il prossimo anno opterò per un genere più sobrio», Simona Ventura ha preferito i capelli ricci e rossi «mi piace cambiare e stupire», segno evidente che XFactor non è solo un talent di musica, ma anche uno show che detta la moda a cui, per dirla alla Morgan «tutti gli altri guardano, ma noi non guardiamo loro».

Il riferimento è ad Amici, ma anche a The Voice, il talent di Rai2 che ha trovato il suo Morgan in Piero Pelù. Un accostamento blasfemo? Replica Morgan: «Voi giornalisti scrivete le cose forzandole, io e Pelù siamo amici, bisogna andarci piano con questa cosa del metterci uno contro l’altro. La sua personalità non deriva da Morgan, io lo vedevo in concerto da ragazzino, questo vuol dire che Pelù è molto più vecchio di me. Sono stato sempre un fan dei Litfiba e pensare che lui voglia fare riferimento a me lo trovo assurdo. The Voice mi è piaciuto perché c’erano giudici preparati, tra l’altro una l’ho preparata io, Noemi. Cocciante è uno dei migliori in Italia e la Carrà è una colonna portante dell’intrattenimento italiano. Detto questo, Pelù è l’unica vera grande rockstar dopo di me».

Si chiama Morgan, si scrivo egocentrico, è il giudice che più degli altri è rimasto in bilico. Poi ha scelto di tornare «perché per me XFactor è un gioco, una sorta di dopo lavoro ferroviario, anche se poi tutti noi lo prendiamo molto seriamente». Mika ha scelto XFactor dopo tanti no detti ad altri talent «perché questo è diverso, è senza controllo, è una sfida all’intelligenza, alla libertà e alla voglia di essere diversi, ho fatto tante audizioni nella mia vita e non ho mai trovato humor e serenità, so cosa significa prepararsi per una performance, spesso si è soffocati nella propria originalità. Io cerco chi è in grado si sopravvivere a questo tipo di prova».

Dopo Genova, le audizioni andranno a Milano, poi si aprirà la fase dei Boot Camp e le Home visit che quest’anno avranno anche due location estere, Berlino e Dublino. Anche il programma lascerà il Teatro della Luna per una nuova location. «Abbiamo trovato un altro teatro a Milano – spiega Nils Hartmann, direttore produzioni originali di Sky – Potrà ospitare il doppio del pubblico». Dopo questa edizione ce ne saranno almeno altre due. «Abbiamo firmato un accordo con Freemantle per tre anni», conclude Hartmann.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto i quattro giudici di XFactor)