Pubblicato il 31/05/2013, 09:34 | Scritto da La Redazione

MARIA DE FILIPPI: «BASTA RISSE NEL MIO TALENT. ESPORTO “AMICI” NEGLI USA»

MARIA DE FILIPPI: «BASTA RISSE NEL MIO TALENT. ESPORTO “AMICI” NEGLI USA»
Appare sempre calma Maria De Filippi. In onda e nella vita. Ha molto autocontrollo, merito di un’educazione rigida. Si tiene in forma con tennis e sci. Ha cura del suo corpo e dimostra meno anni. È una maratoneta sul lavoro. Domani, con la finale di «Amici», si conclude la sua lunga e faticosa stagione televisiva. […]

Appare sempre calma Maria De Filippi. In onda e nella vita. Ha molto autocontrollo, merito di un’educazione rigida. Si tiene in forma con tennis e sci. Ha cura del suo corpo e dimostra meno anni. È una maratoneta sul lavoro. Domani, con la finale di «Amici», si conclude la sua lunga e faticosa stagione televisiva. E parla del talent e di Uomini e donne: «cambierò anche il programma dei tronisti».

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 44, di Maria Volpe.

«Basta risse nel mio talent. Esporto Amici negli Usa»

De Filippi: cambierò anche il programma dei tronisti.

Appare sempre calma Maria De Filippi. In onda e nella vita. Ha molto autocontrollo, merito di un’educazione rigida. Si tiene in forma con tennis e sci. Ha cura del suo corpo e dimostra meno anni. È una maratoneta sul lavoro. Domani, con la finale di «Amici», si conclude la sua lunga e faticosa stagione televisiva. De Filippi, facciamo un bilancio di questa edizione decisamente nuova di «Amici»?
«Sono più che orgogliosa di questa edizione anche per la direzione artistica di Giuliano Peparini. Soprattutto ero stufa di liti e battibecchi. Sentivo già da tempo che questa formula si era logorata. La giuria, suo malgrado, era un tritacarne. Era troppo centrale, toglieva spazio ai ragazzi»
Non è vero dunque che le liti fanno salire gli ascolti?
«Quest’anno ha funzionato di più. All’inizio le discussioni della Celentano con altri docenti erano spontanee, poi però tutto è diventato ripetitivo, era tutto prevedibile, io non mi stupivo mai»
Lei è più in secondo piano…
«È più giusto così. Il programma era tutto focalizzato su di me, non era un prodotto esportabile. Ora sono i coach a decidere: Miguel Bosé (poi sostituito dalla Abbagnato per il suo tour in Messico, ma domani sarà alla finale, ndr) ed Emma: è una partita a scacchi tra loro».
Dice così perché pensa di esportare «Amici» all’estero?
«Sì, è già stato venduto negli Usa e siamo in trattativa con Francia e Spagna dove si chiamerebbe “Los Amigos” e mi piacerebbe che a condurlo fosse Miguel Bosé».
Perché ha pensato a Bosé?
«È sempre stata una mia passione, avevo il suo poster in camera. Poi è un gran professionista».
Parliamo dei grandi ospiti.
«Il più deludente è stato Harrison Ford, sembrava del tutto assente. C’è stato un momento in cui stavo per dirglielo in diretta “Ma ci sei o ci fai?” poi ho lasciato perdere. Il più grande Al Pacino: finita la puntata è andato a parlare con il ragazzo sconfitto e gli ha fatto un lungo discorso. Il giorno successivo ha chiamato in redazione e ha detto: “Non vi preoccupate se dovete tagliare, fate. Non è un problema”».
Perché quest’anno ha voluto i monologhi dei «buoni maestri» come don Ciotti e Gino Strada?
«Detesto la parte di Maria che fa i sermoni, ma mi sembrava giusto cominciare le puntate con qualcosa di importante da dire. Persone che in questo momento potessero parlare di speranza ai ragazzi».
Perché Matteo Renzi?
«Ha una chiave d’accesso alle nuove generazioni che i suoi predecessori non avevano. Del resto quando venne Vecchioni, lo disse chiaro: “Sono miopi gli altri”. Una certa sinistra è ancora piena di pregiudizi, soprattutto nei confronti di Mediaset. Certa sinistra è chiusa: si invitano tra loro, leggono gli stessi libri, si parlano tra di loro».
Se avesse invitato Bersani?
«Non so se sarebbe venuto. So che Renzi non ha preconcetti, non pensa che chi vede Canale 5 abbia già fatto una scelta».
Renzi col giubbotto di pelle?
«È giovane, che male c’è? E quando ho visto il servizio su Chi con Renzi che fa il verso a Fonzie ho pensato fosse ironico, non pazzo».
I ragazzi che lei incontra la sentono la crisi?
«Sì certo e per loro “Amici” è essenzialmente un’opportunità di lavoro. Quasi tutti i ragazzi in questi anni hanno trovato lavoro. Per loro conta questo. Sono più pragmatici e lungimiranti degli adulti».
Cosa pensa di «X Factor» e «The voice»?
«Sono format fatti bene, e i proprietari del format sono case discografiche. Io preferisco restare libera. Una casa discografica due anni fa mi ha detto: “Compro tutto”. Ho detto
no».
Moreno è davvero il favorito?
«Non so. So che prodotto da Fabri Fibra, un grande che non conoscevo, uno geniale che non avrei mai escluso dal concerto del Primo maggio».
Tutti dicono «La De Filippi è brava e intelligente, però “Uomini e donne…”. Perché non lo chiude?
«Intanto non ci sono più i tronisti, ma ora solo gli over. Arriverà il momento in cui cambierò. E poi ci sono anche logiche aziendali».
Cioè «Uomini e donne» fa ascolti troppo alti per chiuderlo?
«Beh sì. E richiama tanta pubblicità. In un momento così difficile, come si fa a rinunciarci?».
Sempre convinti lei e Maurizio a non fare un programma insieme?
«Maurizio non vuole. Dice ‘Non facciamo Sandra e Raimondo”. Loro erano e restano unici».
Tra lei e Luciana Littizzetto c’è un’amicizia sincera e una affinità particolare. Come mai?
«È stato Maurizio a farci conoscere. Io mi diverto molto con Luciana. Ci vogliamo bene. Se fossi in lei rifarei il Festival di Sanremo, l’anno scorso è stata bravissima. Anche se capisco che far ridere non è facile. Speriamo che Fazio la convinca».