Pubblicato il 23/05/2013, 12:32 | Scritto da La Redazione

LA SPONDA DEI SOCIAL, LA CENTRALITÀ DELLA TV

LA SPONDA DEI SOCIAL, LA CENTRALITÀ DELLA TV
All’inizio fu il talento ad attirare le masse davanti alle immagini in movimento che arrivavano sullo schermo in bianco e nero. Il talento era mostrato dai concorrenti di Lascia o raddoppia. Oggi il talento è tornato protagonista della programmazione televisiva che nel frattempo si è allargata di offerta, reti e canali. In questo genere di programmi svolgono […]

All’inizio fu il talento ad attirare le masse davanti alle immagini in movimento che arrivavano sullo schermo in bianco e nero. Il talento era mostrato dai concorrenti di Lascia o raddoppia. Oggi il talento è tornato protagonista della programmazione televisiva che nel frattempo si è allargata di offerta, reti e canali. In questo genere di programmi svolgono un ruolo importante anche i social network che spesso li rilanciano.

Rassegna Stampa: IlSole24Ore, pagina 40 di Francesco Siliato.

La sponda dei social, la centralità della tv

All’inizio fu il talento ad attirare le masse davanti alle immagini in movimento che arrivavano su quel piccolo schermo in bianco e nero. Il talento era mostrato dai concorrenti di Lascia o raddoppia: il quiz di Mike Bongiorno che riempì i bar d’Italia di uomini, donne e bambini, distraendoli dalla loro abitudini serali. Lascia o raddoppia era programmato il sabato sera e tra le consuetudini familiari del giorno prefestivo vi era quella di andare al cinema. Lascia o raddoppia svuotò le sale cinematografiche e l’associazione di quella categoria sollevò vibranti proteste: proteste che la Rai accolse e spostò la trasmissione in quella che sarebbe per decenni rimasta la serata dei “telequiz”, il giovedì. Ma anche quello spostamento influì sull’andare al cinema e per un certo periodo le sale si arresero. Caratteristica dei quiz è la quasi impossibilità dei pubblici nel fornire la risposta corretta alle domande che Mike poneva ai concorrenti. Ma il tempo passa per tutti e arrivò l’epoca dei “games show”, i cui conduttori pongono invece domande cui quasi tutti sono in grado di rispondere. Il gioco consiste nel partecipare più che nell’ammirare il talento. Oggi il talento è tornato protagonista della programmazione televisiva. Programmazione che nel frattempo si è allargata per qualità e quantità di offerta, reti e canali. I programmi nominati “talent show” riempiono con successo i palinsesti delle reti generaliste, dei canali pay e dei canali nativi digitali free. Tra i programmi più seguiti di Canale 5 vi sono i talent show e l’ammiraglia Mediaset ha una sorta di primogenitura, dovuta al format “Amici”, mentre la prima rete Rai fatica a proporre talent in grado di alzare la media di rete. Al contrario il programma della De Filippi garantisce oltre seicentomila persone e otto punti di share in più rispetto alla media di rete. È insomma la punta di diamante del palinsesto, così come X Factor e MasterChef giocano un ruolo determinante nel successo di Sky Uno e di Cielo. In questo genere di programmi svolgono un ruolo importante anche i social network che spesso li rilanciano. La sinergia tra vecchi e nuovi media necessita di contenuti all’altezza della convergenza, che tengano conto delle caratteristiche dei target. Sotto questo aspetto sono avvantaggiati i canali a pagamento che hanno un pubblico più tecnologicamente dotato. Ma anche Amici, perché gode delle preferenze di un pubblico con età compresa trai 20 e i 24 anni che produce la quota d’ascolto più elevata (ben il 45,3%) e porta a 3,9 milioni le persone che seguono “Amici” e dispongono di una connessione Internet da casa, pronte a commentare in diretta.