Pubblicato il 16/05/2013, 13:04 | Scritto da La Redazione

MUSICA IN STREAMING, GOOGLE SFIDA SPOTIFY

MUSICA IN STREAMING, GOOGLE SFIDA SPOTIFY
Il colosso Internet punta alla fruizione musicale on line, sfidando il nuovo player mondiale. Il ceo Page annuncia il suo addio per motivi di salute. Rassegna stampa: Corriere.it, di Martina Pennisi. Musica in streaming, Google sfida Spotify.
Page: problemi di salute ma non vado via L’annuncio nella conferenza per gli sviluppatori. Negli Stati Uniti l’abbonamento costerà […]

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Il colosso Internet punta alla fruizione musicale on line, sfidando il nuovo player mondiale. Il ceo Page annuncia il suo addio per motivi di salute.

Rassegna stampa: Corriere.it, di Martina Pennisi.

Musica in streaming, Google sfida Spotify.
Page: problemi di salute ma non vado via

L’annuncio nella conferenza per gli sviluppatori. Negli Stati Uniti l’abbonamento costerà 9,99 dollari il mese.

Un filo di voce e un invito a «non essere negativi» e a «concentrarsi sulle grandi imprese che si possono ancora realizzare». Il keynote di apertura di I/O, la conferenza degli sviluppatori di Google che si sta svolgendo al Moscone Center di San Francisco, si è concluso con il discorso di Larry Page. L’intervento del Ceo e co-fondatore della società di Mountain View era particolarmente atteso dopo le precisazioni sul suo stato di salute: Page ha spiegato di avere un problema alle corde vocali che per ora non preclude il suo impegno alla guida del colosso californiano. Al cospetto del milione di utenti collegato streaming su Youtube, il 40enne ha fatto un mea culpa, «Google e l’intero settore non hanno superato l’1% delle loro possibilità», e ha riservato una stoccata all’eterno rivale Microsoft, accusato di approfittarsi dell’apertura dei servizi di BigG e di non concedersi allo stesso modo. Il suo sogno? Permettere agli americani di capitalizzare il tempo che trascorrono per spostarsi da un luogo all’altro mettendo a disposizione automobili che si guidano da sole.

DUE NOVITA’ – A parole vola alto Page, ma con i fatti la sua Google preferisce tenere i piedi per terra. Gli annunci snocciolati durante le tre ore di presentazione hanno coinvolto nella maggior parte dei casi prodotti già esistenti, ritoccati e rivisti in un’ottica di integrazione reciproca. Le due vere novità sono Google Play Music All Access, che sfida Spotify sul campo della musica in streaming, e il sistema di messaggistica Hangouts. Il servizio musicale debutta negli Stati Uniti a 9,99 dollari al mese, lo stesso prezzo del già lanciato rivale svedese, e arriverà in seguito nel resto del mondo. Inserito all’interno di Google Play, permette all’utente di scoprire nuovi brani e di creare playlist basate sui propri gusti e da ascoltare in modalità radio. Bruciata sul tempo Apple,che sta preparando l’analogo iRadio.

MESSAGGISTICA – Hangouts segna invece l’entrata ufficiale di Google nel già affollato del settore della messaggistica istantanea multipiattaforma, in cui si è inserito da poche ore anche Blackberry con Bbm. La soluzione abbraccia tutti i prodotti di BigG con cui si poteva già comunicare in tempo reale e permette di effettuare video chiamate con più di dieci persone. Hangouts è disponibile da subito per dispositivi iOs e Android e via Web. Per godere dell’annunciato ritocco delle mappe bisogna invece aspettare ancora un po’. Come già anticipato, la versione desktop di Maps si trasforma graficamente andando a occupare l’intero schermo e fornisce agli utenti consigli basati sulle loro preferenze, abitudini ed esigenze e su quelle dei contatti di Google+. Anche le versioni Android e iOs, con un occhio di riguardo per iPad, saranno aggiornate.

SOCIAL – Google+ è già disponibile con le modifiche presentate a San Francisco: il social network da 190 milioni di visitatori al mese punta sulla visualizzazione degli aggiornamenti a doppia colonna, accorgimento che Facebook ha appena deciso di rimpiazzare con un flusso unico. E suggerisce agli utenti gli hashtag correlati ai contenuti che caricano. Un occhio di riguardo è stato dedicato alle fotografie, con uno spazio di backup gratuito da 15 GB e strumenti per migliorare i propri scatti. Altra mossa attesa era quella in direzione dei giochi, ed è arrivata. Google ha lanciato il servizio Google Play game services che consente di salvare i dati in cloud, così da poter ricominciare a giocare in un secondo momento e da un altro dispositivo, e che è, anch’esso, pensato in una logica multipiattaforma iOs e Android.

HARDWARE – Lato hardware ha fatto capolino solo una versione delGalaxy S4 depurata dagli interventi di Samsung. Dedicato solo al mercato statunitense, il dispositivo debutterà il 26 giugno a 649 dollari. E gli attesissimi Glass? Praticamente nessun riferimento. E una battuta di Page a Robert Scoble, protagonista di una foto in cui indossa gli occhiali di BigG sotto la doccia che ha fatto il giro della Rete. «Non l’ho apprezzata particolarmente», ha ironizzato il Ceo di Google.