Pubblicato il 08/05/2013, 14:32 | Scritto da La Redazione

“CELI MIO MARITO”: LA GRANDE TRUFFA DI TWITTER

Essere una twitstar non vuol dire essere anche una star tv. Se ne è resa conto Lia Celi: celebrità sul social network, flop su Rai3.

Per chi pensa ancora che Twitter conti davvero qualcosa, se non nell’autoreferenziale mondo di chi si scrive e di chi si legge, una minoranza inferiore a quella dei tifosi dell’Atalanta a Roma, osservi attentamente gli ascolti della prima puntata di Celi Mio Marito, la striscia che il direttore di Rai3, Andrea Vianello, ha deciso di affidare a Lia Celi, blogger, questo il mestiere che ha fatto scattare la scintilla in  chi ha avuto l’idea di proporle questo spazio sulla rete pubblica. Il programma, a giudizio di chi scrive, è obbrobrioso, non ha senso, lei fa la comica e non lo è, parla di scarpe e di orti verticali. E soprattutto di Twitter, come se alla gente gliene fregasse davvero qualcosa.

Sapete a quanti gliene frega? Al 3,41% degli italiani, come lo share cui è stata condannata la puntata d’esordio del programma. Il programma in onda prima, Blob, ha fatto registrare 1.338.000 spettatori con il 5,70% di share, quello successivo, Un posto al sole, è risalito a 2.201 mila spettatori con il 7,95%. Praticamente il pubblico ha rifiutato questa proposta assurda. Per dire, a quell’ora persino Tempesta d’amore su Rete4 ha totalizzato quasi il doppio di spettatori e Otto e mezzo su La7 ne ha totalizzati quasi 2 milioni. Ecco, il risultato di Twitter sta tutto in quel 3,41%, 854.000 spettatori, un po’ più dei 50mila follower di Lia Celi.

 

Peter Parker

 

(Nella foto Lia Celi)