Pubblicato il 08/05/2013, 11:30 | Scritto da La Redazione

ADESSO LA RAI DORME SUGLI ALLORI

ADESSO LA RAI DORME SUGLI ALLORI
Montalbano e Carosello non risentono dell’età e fanno il boom d’ascolto, le nuove idee invece spesso sono un flop. Rassegna Stampa: Il Messaggero, pagina 27, di Marco Molendini. Montalbano e Carosello non risentono dell’età e fanno il boom d’ascolto, le nuove idee invece spesso sono un flop. Adesso la Rai dorme sugli allori ROMA Allora c’è […]


Montalbano e Carosello non risentono dell’età e fanno il boom d’ascolto, le nuove idee invece spesso sono un flop.

Rassegna Stampa: Il Messaggero, pagina 27, di Marco Molendini.

Montalbano e Carosello non risentono dell’età e fanno il boom d’ascolto, le nuove idee invece spesso sono un flop.

Adesso la Rai dorme sugli allori
ROMA Allora c’è da preoccuparsi. Se la tv è arrivata al punto di celebrare per l’ennesima volta il successo di Montalbano e esaltare il ritorno di Carosello, significa davvero che siamo nel pianeta delle cose immutabili. Il commissario di Camilleri è un eroe televisivo da 14 anni, l’antico contenitore pubblicitario è nato 56 anni fa. Certo, c’è poco da sorprendersi se, nel deserto dei tartari della programmazione, fra aspiranti cuochi, aspiranti pop star, vip che si dannano per farsi notare in format cotti e mangiati, il pubblico rinuncia all’uso del telecomando e si rivolge in massa a uno dei rari prodotti di qualità che girano. Quanto al successo del risorto Carosello, gli undici milioni che ha incartato per 210 secondi, più che incuriosirsi per la reincarnazione di Joe Condor o del cane a sei zampe di petrolifera memoria, probabilmente aspettavano solo l’apparizione del cranio calvo e rassicurante di Luca Zingaretti. In realtà, il vecchio marchio riesumato è solo la foglia di fico per mettere insieme una serie di annunci commerciali (come si chiamavano ai tempi dell’ispettore Rock o di Calimero), sarebbe stato inutile aspettarsi un’impossibile riproposizione dello storico contenitore. E la riprova del suo effettivo richiamo (siamo arrivati al punto di celebrare come un successo l’ascolto della pubblicità?) si avrà nei prossimi giorni.
Il successo di Montalbano, invece, è cosa certa, anzi, come dice Zingaretti, «va oltre l’immaginabile». E non è un luogo comune: in 14 anni non aveva mai toccato il 38 per cento e i 10 milioni e 700 mila spettatori. Inevitabile la pronta conferma per un nuovo ciclo e, nel frattempo, ecco servito un bel piatto di repliche (da lunedì).
LA CRISI
Il dato è ancora più singolare perché assolutamente fuori dal comune, vista la crisi di ascolti che punisce le tv generaliste, in particolare le ammiraglie segnate da flop brucianti e visto che la stessa fiction, da tempo, segna il passo (grazie anche al fatto che gli investimenti sono drasticamente diminuiti). Le eccezioni vengono dalle proposte rassicuranti (anche Il medico in famiglia continua ad andare bene a 15 anni dal debutto), mentre viene brutalmente bocciato il vizio capitale della programmazione tv: il girare attorno a se stessa. Come sta succedendo con la cucina. Ecco la fiction di Canale 5 Benvenuti a tavola crollata per cento, ecco La terra dei cuochi di Raiuno con Antonella Clerici al 13,4. Mancanza di idee e tagli consistenti ai budget vanno a braccetto: ecco che, riciclando vecchi film, Canale 5 è capace di sprofondare al 6 per cento (con King Arthur) ed ecco Milly Carlucci che, messo giustamente a riposo Ballando con le stelle, è stata vulcanizzata da Amici con Altrimenti ci arrabbiamo, ennesima variazione sul tema dei vip in gara, che ha chiuso il suo ciclo al 12 di share. Alla fine, ad arrabbiarsi, è stata Milly che se la è presa con i dirigenti Rai che non le hanno permesso di andare in diretta. Dirigenti sotto accusa, anche per l’idea di riprendere in esclusiva il matrimonio di Valeria Marini a Domenica in (un perfetto esempio di servizio pubblico): la Valeriona che si faceva intervistare sul sagrato della chiesa ha raccolto il 25 per cento, ma adesso in Rai c’è chi avanza la richiesta di punire chi ha avuto la brillante idea.