Pubblicato il 08/05/2013, 10:34 | Scritto da La Redazione

MEDIASET: IN BORSA IL TITOLO RADDOPPIA IN SEI MESI

MEDIASET: IN BORSA IL TITOLO RADDOPPIA IN SEI MESI
Mediaset vola sopra i 2 euro e qualcuno a Cologno Monzese torna a sorridere. Il colosso tv della famiglia Berlusconi non vedeva quota 2,13 (il prezzo di ieri) dal marzo dell’anno scorso (quando il mercato era in piena luna di miele con il Governo Monti e si tornava a comprare Italia). Una lunga marcia, fatta […]


Mediaset vola sopra i 2 euro e qualcuno a Cologno Monzese torna a sorridere. Il colosso tv della famiglia Berlusconi non vedeva quota 2,13 (il prezzo di ieri) dal marzo dell’anno scorso (quando il mercato era in piena luna di miele con il Governo Monti e si tornava a comprare Italia). Una lunga marcia, fatta di improvvise impennate e altrettante rapide discese, iniziata sei mesi fa.

Rassegna Stampa: Il Sole24Ore, pagina 28, di Simone Filippetti.

Il recupero del Biscione. La ripresa dai minimi di novembre.

In Borsa il titolo raddoppia in sei mesi

Mediaset vola sopra i 2 euro e qualcuno a Cologno Monzese torna a sorridere. Il colosso tv della famiglia Berlusconi non vedeva quota 2,13 (il prezzo di ieri) dal marzo dell’anno scorso (quando il mercato era in piena luna di miele con il Governo Monti e si tornava a comprare Italia). Una lunga marcia, fatta di improvvise impennate e altrettante rapide discese, iniziata sei mesi fa. Dopo essere crollata, lo scorso novembre, ai minimi storici di 1,16 euro, il prezzo più basso mai toccato (al termine di un anno e mezzo che aveva visto le azioni cadere di oltre il 70%), Mediaset ha imboccato la via del rialzo. In 180 giorni ha guadagnato il 100%: un caso di Borsa. Ma nonostante il rally, siamo ancora lontani dai 58 del maggio 2010 e siamo a circa un terzo dei massimi dei cinque anni. E a distanza siderale dai 9 euro che l’azienda valeva quando la Fininvest nel 2005 scese sotto la maggioranza, con la famosa vendita del pacchetto del 17 per cento. Altri tempi, un mondo (finanziario) scomparso. Al netto di paragoni col passato, quei 2 euro sono comunque una soglia psicologica per un titolo affossato nell’ultimo anno e mezzo. Debito più politica rendono oggi Mediaset una sorta di derivato sulla tenuta dell’Italia. Il titolo, ormai, non fa che altro che amplificare, sia al rialzo che al ribasso, l’andamento di Piazza Affari, notava ieri l’analista di una sim estera. Per due motivi: primo, l’esposizione finanziaria. Le società con un debito consistente (1,7 miliardi quello di Mediaset a fine anno) hanno una forte correlazione con lo spread. Quando sale, quei titoli scendono (perché aumentano gli oneri finanziari) e viceversa. Con il differenziale Italia-Germania in discesa su livelli più sopportabili, chi ha debito, è più alleggerito. C’è poi l’elemento politico: un anno fa l’ex premier Silvio Berlusconi sembrava fuori dai giochi. Oggi è tornato al centro della scena e il Governissimo delle larghe intese da una parte rassicura le cancellerie europee,
dall’altra lascia presagire che non ci saranno interventi legislativi “punitivi”. La questione, semmai, è capire se davvero Mediaset vale quel prezzo. Perché l’industria editoriale vive la crisi più terribile dal Dopoguerra e vedere nel frattempo un titolo media salire all’impazzata
appare contraddittorio. Su questo il mercato è diviso: il consensus di mercato è attorno a 1,8 euro. Quindi Mediaset avrebbe corso troppo. Nonostante lo  spiraglio aperto ieri dall’azienda, che ha parlato di un maggio migliore per la pubblicità, c’è pochissima visibilità e soprattutto non si intravede un’inversione di tendenza del mercato: la stessa Mediaset ha parlato di un inizio 2013 in linea con l’anno scorso che era stato in calo. Quindi ancora un mercato in contrazione. Ma è anche vero che quella media di 1,8 euro è figlia anche di chi, tra i broker, ha ancora valutazioni rimaste a 1 euro, eccessivamente sottovalutate. A dispetto di consumi in calo e investimenti pubblicitari che languono, se il sentiment sull’Italia continuerà a migliorare, anche Mediaset salirà ancora.