Pubblicato il 03/05/2013, 15:29 | Scritto da La Redazione

ALDO GRASSO OSSESSIONATO DAL CONCERTONE, MARCO GODANO RISPONDE

Il critico del “Corriere della sera” questa mattina ha criticato come sempre il concerto di Piazza San Giovanni. TVZOOM ha chiamato l’organizzatore per avere una replica.

Puntuale come il Primo Maggio, è arrivata la stroncatura di Aldo Grasso al Concertone. Da anni il critico del Corriere della sera si cimenta il 3 maggio in una feroce e sprezzante critica dell’evento, ignorando qualsiasi punto di forza. Non si sa cosa gli abbia fatto il Concertone, fatto sta che la stroncatura di Grasso è quasi diventata una vera e propria gag annuale un po’ scontata. Quest’anno ancora di più, visto che nel cast degli autori del concerto dei sindacati erano coinvolti un paio di nomi di Repubblica e del Gruppo L’Espresso e c’era da aspettarsi l’asprezza dei toni. Abbiamo chiesto all’organizzatore del Concertone, Marco Godano, di rispondere alle critiche: «Che dire? Penso che Grasso si sia addormentato. Al caldo della sua casa e non sotto la pioggia della piazza, può succedere», ride Godano. «Come al solito Grasso è ossessionato dalle sue visioni e invece di dare un commento critico a sette ore di concerto, che è e resta la più grande maratona tv del nostro Paese, spara nel mucchio con un’evidente e plateale acredine nei confronti di singole persone o del Concertone stesso».

Secondo Godano, Grasso «non ha né la forza né l’efficacia né il coraggio di giudicare e commentare complessivamente un evento televisivo sociale e culturale che ha visto, quest’anno in modo particolare, coinvolti 340 artisti tra prime file, compositori, direttori, giovani, non giovani, musicisti e artisti. Tutti alla ricerca non di una passerella, ma della voglia di dare un contributo originale». Quest’anno, poi, Grasso si è anche fatto forza delle dichiarazioni della Camusso, che ha definito «datato» il Concertone: «E questo mi fa capire che Grasso è distratto, quest’anno più degli altri anni  – dice Godano – neanche si è accorto dell’evidente scambio di ruoli fra il Concertone  ed Elio e le storie tese, non ha visto Giovanni Sollima, non si è accorto che sul palco ci sono stati cento violoncelli, né che c’era un’orchestra rock di prim’ordine diretta da Vittorio Cosma, che non ha precedenti nella storia della musica internazionale. Non ha visto i gruppi emergenti, non si è accorto di una conduzione prestigiosa ed ampia come quella di Geppi Cucciari. Neanche si è accorto degli ascolti molto buoni per quel tipo di proposta.  E, ovviamente, non è riuscito a cogliere, se non l’aspetto esteriore, del pensiero della Camusso. Insomma, un disastro. Mi spiace per lui».

Amareggiato?

«Macché, facciamo volentieri a meno dei commenti di Grasso, che sono acqua tiepida rispetto all’acqua gelida che non ha allontanato né respinto centinaia di migliaia di giovani presenti all’evento al quale, per inciso, Grasso non ha mai messo piede in tutta la sua vita. Direi di seguire il consiglio di Daniele Silvestri: è solo il caso di sollevare le mani sopra la testa muovendole in un applauso muto in modo da non disturbare il suo sonno».

 

Alfio Rossi

 

(Nella foto Aldo Grasso)