Pubblicato il 03/05/2013, 13:04 | Scritto da La Redazione

IL FUTURO DELL’INFORMAZIONE? CONNESSA E DI QUALITÀ

IL FUTURO DELL’INFORMAZIONE? CONNESSA E DI QUALITÀ
La notizia. Si parte da qui per parlare di comunicazione. Che il mezzo sia la tv, radio, il web, i blog. La comunicazione vive e vivrà sempre, in connessione e con la giusta commistione di piattaforme. Puntando sulla qualità. Per informare meglio bisogna essere più preparati. Tutto qua. «La professione, invece, proprio grazie alle tecnologie, […]


La notizia. Si parte da qui per parlare di comunicazione. Che il mezzo sia la tv, radio, il web, i blog. La comunicazione vive e vivrà sempre, in connessione e con la giusta commistione di piattaforme. Puntando sulla qualità. Per informare meglio bisogna essere più preparati. Tutto qua. «La professione, invece, proprio grazie alle tecnologie, ha un’occasione da non perdere: riaffermare la propria qualità». Parola di Antonio Pascotto, caporedattore del politico di Tgcom24, ne “L’informazione connessa”.

Connessione e commistione. Ma con qualità e professionalità. Questo libro, non è di fresca uscita, parliamo comunque di mesi e non di anni. Eppure la sua attualità è imbarazzante. E mi riferisco alla connessione di informazione e partecipazione tra tv e rete. È di pochi giorni fa la nota in cui si annuncia “La prossima rivoluzione nel mondo creativo e digitale” su cui ultimamente la Commissione Ue sta lavorando per avere una “rapida convergenza” tra i media con norme comuni. Dunque. L’Informazione connessa – Giornalismo, tecnologia e valore di mercato (Curcio Editore. Euro 3,90 per 215 pagg.), comprende un mondo. O meglio è un mondo. In continua evoluzione. L’universo che si sta interconnettendo sempre di più. Facciamo un passo indietro.

Quando mi è arrivato per e-mail questo e-book, mi ha fatto un effetto strano. Voglio dire, ormai siamo sempre più internauti, emancipati davanti alle tastiere e agli schermi che si toccano e ci immergiamo in nuovi mondi con sfondi sempre più equivalenti alla realtà. Ma l’odore del libro, quello, nonostante non sia della generazione di Garibaldi, faccio fatica a farne a meno. Ma per L’Informazione Connessa di Antonio Pascotto, giornalista e mezzobusto del Tg4 prima e ora caporedattore del politico a Tgcom24, il canale AllNews di Mediaset,  ammetto che è stata un’avventura piacevole. Mi ha aperto un universo. Non solo perché da oggi non eviterò a priori gli e-book. L’universo nuovo è il racconto di un’informazione e comunicazione in evoluzione, di nuovi linguaggi, retificata e connessa a più network. E poi il valore di mercato, i tagli che si combattono cavalcando l’innovazione. Ecco la novità.  La visione positiva della commistione e sinergia della comunicazione in nome del miglior modo di dare la notizia. 

Così nei vari argomenti. Nella comunicazione di massa, nelle analisi e spunti di riflessione su quello che un giorno era il futuro dell’informazione e che oggi è l’informazione. Si parla di interazioni, dell’evolversi che c’è stata e c’è (e ci sarà) del giornalismo, finanche ad arrivare a chiedersi se tra web, ricerca di notizie e robot inventati appositamente per individuare la notizia più ghiotta al lettore – e pure verificarla – la professione avrà ancora un futuro. E poi, la zona sociale della comunicazione legata al bisogno di informarsi. È un viaggio nell’informazione 2.0 ma anche in 3D, in senso lato, senza vincitori né vinti. Anzi, tenendo presente le differenti inclinazioni che tutte le medaglie hanno, la risposta è sempre nella trasformazione positiva. Per informare meglio bisogna essere più preparati. Tutto qua. «La professione, invece, proprio grazie alle tecnologie, ha un’occasione da non perdere: riaffermare la propria qualità».

Parole semplici che tranquillizzano – almeno per coloro che questo mestiere lo vogliono fare davvero e con serietà – in un mondo di nomi contratti o definizioni d’oltremanica, che comunque in una giusta proporzione non mancano. Un volume completo e chiaro, fatto da chi è “sul pezzo”, come si dice in gergo. Da chi tutti i giorni racconta notizie. Un testo che racconta il cambiamento con spiegazioni, citazioni e nozioni pratiche. Per chi ha voglia non solo di mettere in discussione sempre e tutto ad ogni costo comunque, nella malattia del giudizio a oltranza. Ma per chi ha voglia di imparare. La trasformazione del linguaggio della carta stampata, radio, televisione, blog, web, piattaforme varie, tablet, smatphone fino citizen journalism (You Reporter, per intenderci).  E non c’è l’idea disgregante delle notizie ma della collaborazione, dell’incontro, del dialogo. Non c’è la notizia più vera. C’è la notizia. Si parla dell’abc, dalla ricerca di quest’ultima, si portano esempi di cose accadute e di come sono state trattate, in tv – soprattutto, che è questo che chiaramente ci interessa in questo spazio. Fino alla frantumazione digitale. Nel filo invisibile di una rete moderna e convivibile. L’informazione, appunto, connessa. 

 

Erika Barbacelli

 

(Nella foto, la copertina del libro L’informazione Connessa di Antonio Pascotto)