Pubblicato il 02/05/2013, 13:56 | Scritto da La Redazione

BARBARA DE ROSSI, NUOVA CONDUTTRICE DI “AMORE CRIMINALE”: «È CAPITATO ANCHE A ME»

Domani torna in prima serata la trasmissione di Raitre dedicata alla violenza sulle donne, per mano di mariti, amanti, fidanzati. A condurre, come anticipato da TVZOOM, Barbara De Rossi che non nasconde di esser stata in passato vittima di violenza

 

«È capitato anche a me». Fine. Non aggiunge altro Barbara De Rossi, da domani sera nuova conduttrice di Amore criminale su Raitre, come già anticipato un mese fa da TVZOOM.

Abbassa lo sguardo, accanto a lei il direttore di Raitre Andrea Vianello le fa una carezza, il discorso finisce lì, perché parlare di violenza, per mano di chi ti dovrebbe proteggere, è difficile. Soprattutto per chi c’è passato. Ma nella trasmissione di Raitre, che torna nuovamente in prima serata per sei puntate, l’attrice affronterà il discorso con madri, amiche, sorelle, tutte unite da un solo destino: la morte di una donna sotto i colpi di uomini folli di gelosia e rabbia. «Ho seguito Amore criminale fin dall’inizio – confessa la De Rossi – È un argomento che mi ha sempre toccato moltissimo, mi occupo di donne in difficoltà da anni attraverso la mia associazione, non passa giorno senza che sui giornali non esca una notizia di violenza domestica sulle donne. Ho accettato di condurre questo programma con grande entusiasmo, voglio cercare di dare una mano».

La prima puntata è dedicata alla storia di Antonella, una ragazza pronta a sacrificare la sua giovane vita per proteggere la madre: a 23 anni è stata uccisa dal nuovo compagno della madre, che ha scelto di punire la donna in questo tragico modo per averlo lasciato. «Tra le sei storie questa è quella che mi ha coinvolto di più – confessa la conduttrice – Da madre di una ragazza di 17 anni mi sono trovata a contatto con una madre punita in questa maniera feroce. Non ho potuto rimanere distaccata, come del resto non riesco mai ad esserlo quando si tratta di violenza. L’uomo è stato condannato a 30 anni di carcere, ma li farà? Lei non ha più sua figlia».

La scelte delle storie da raccontare in trasmissione è forse la fase più delicata e complicata del programma, come spiega Matilde D’Errico, autrice dal 2004 quando Amore criminale è nato. «La scelta è la fase più delicata, troviamo storie che possano essere un archetipo, in cui molte donne si possano riconoscere, un po’ come guardarsi allo specchio. L’importante è avere il consenso delle famiglie, perché non vogliamo che i familiari subiscano le storie, anzi, vengono coinvolti in prima persona. Poi avviamo i contatti con gli avvocati e facciamo gli approfondimenti sugli atti giudiziari. Facciamo televisione, quindi cerchiamo di dare varietà nelle storie che raccontiamo, devono esser accattivanti».

La speranza è quella di aiutare tante donne che a casa guardano, senza il coraggio di denunciare. «Tante donne ci scrivono dopo ogni puntata – aggiunge la D’Errico – Ci chiedono aiuto e questo ci riempie di orgoglio». Quello che non fa lo Stato, lo fa la tv. «Come essere umano penso che il Governo dovrebbe stanziare maggiori risorse per evitare tanti inutili cavilli burocratici – conclude la De Rossi – In certi casi le donne non sanno come muoversi, perché togliere la pistola a un uomo, anche se l’ha usata per minacciare la propria compagna, non è affatto facile».

Tiziana Leone

(nella foto, Barbara De Rossi)