Pubblicato il 01/05/2013, 13:33 | Scritto da La Redazione

A “UNO MATTINA IN FAMIGLIA” CI SI SENTE BENE, MA NESSUNO NE PARLA

Il nostro editorialista Mario Maffucci promuove il programma del week end di Rai1, condotto da Tiberio Timperi e Miriam Leone.

Ha ragione Riccardo Bocca nel denunciare con ironia un po’ amara (L’Espresso 19 aprile) il disinteresse della critica nei confronti di programmi come Uno mattina in famiglia, che da anni accende il weekend televisivo di Rai1. Quando una proposta, che da quasi vent’anni è l’appuntamento abituale dei telespettatori non solo non si logora, ma aumenta i suoi ascolti, come nell’anno in corso, vuol dire che il programma fa tendenza: prima parte dalle 7 alle 8, 30% di share; seconda parte dalle 8.20 alle 10.05 il sabato e alle 9.30 la domenica tra il 27% e il 29% di share. Questo fenomeno, per chi fa l’osservatore della cronaca televisiva, dovrebbe essere segnalato perché è una notizia, in un quadro generale dei programmi per altro non esaltante.

Che poi il lavoro del gruppo non abbia riscontri in Azienda, ahimè, fa parte di un costume di lavoro che, una volta, era diverso. È il ritmo che impagina il programma: a una prima lettura, la successione degli argomenti e dei personaggi può sembrare casuale; Uno mattina in famiglia è invece un format confezionato con sapienza e leggerezza, ma soprattutto curato nei minimi particolari. Anche gli “stacchi” sono gradevoli, belli da vedersi, incantevoli panorami mozzafiato nei quali campeggiano divertiti Tiberio Timperi e Miriam Leone. Eventi culturali, luoghi della bellezza, la condizione sociale delle nostre famiglie, come la ricerca di come uscire dalla crisi, sono impaginate con la memoria del grande spettacolo e dal ricordo degli artisti che hanno segnato la nostra epoca (da Gassman a Giorgio Gaber, da Nureyev a Verdi, da Totò a Sofia Loren).

Un intrattenimento garbato, finalmente in sintonia con le atmosfere psicologiche dei giorni e delle ore in cui va in onda, piacere che la tv di oggi non sempre concede. I momenti imperdibili per me sono l’appuntamento con Gianni Ippoliti (smontaggio della comunicazione sul mondo dei VIP e dei para-Vip), quello con l’uso corretto della lingua italiana tenuto dal Professor Francesco Sabatini, Presidente Emerito della Accademia della Crusca, studioso che è diventato un’autentica icona pop e il confronto con gli allievi dei conservatori in gara fra loro: musica non banale eseguita con trepidazione ed energia. Quindi niente di mirabolante, ma servizi e sequenze ben confezionate, offerte con competenza e brio. Lo studio, in genere, è frequentato bene, nel senso che non si incontra il circo mediatico dei così detti opinionisti. Le presenze sono, come si dice, di peso (Dario Fo, Giorgio Albertazzi, Lina Wertmuller, Ennio Morricone, grandi firme del giornalismo o semplici testimoni della vita quotidiana). Bravi e puntuali Timperi e la Leone. Molto bravi gli autori. Una bella occasione per incominciare bene il fine settimana. Il “maestro” è Michele Guardì. Dirige la redazione Giovanni Taglialavori.

 

Mario Maffucci

 

(Nella foto Tiberio Timperi e Miriam Leone)